L'Atlante di Save the Children disegna un'Italia difficile. Negli ultimi dieci anni triplicati i bambini in povertà assoluta

Pubblicato: Lunedì, 21 Ottobre 2019 - Fabrizio Giusti

Risultato immagini per save the children povertà bambiniUno su due non legge un libro al di fuori della scuola nel dato generale. Uno su sette abbandona gli studi prima

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Una nazione sempre più 'vietata ai minori', in cui nel giro di un decennio il numero dei bambini e ragazzi in povertà assoluta è triplicato. Oggi sono 1,2 milioni. Una cifra più che preoccupante. Inoltre sono sempre meno le nascite e gli investimenti nella spesa sociale per l’infanzia e l’istruzione. Aumenta la dispersione scolastica e in troppi studiano in scuole non sicure: oltre 7mila edifici sono vecchi, più di 21mila senza certificato di agibilità.

I bambini che vivono nelle difficoltà economiche sono passati dal 3,7% del 2008, pari a 375 mila, al 12,5% del 2018. 563 mila vivono nel sud, 508 mila al nord e 192 mila al centro. A denunciare la condizione dei minori in Italia è Save the Children nell'Atlante dell'Infanzia a rischio, diffuso in occasione del lancio della campagna 'Illuminiamo il futuro". Quello italiano è un record negativo tra i Paesi europei. Stesso trend anche per quei bambini e adolescenti che fanno parte della cosiddetta "povertà relativa": nel 2008 erano 1.268.000 e a 10 anni di distanza sono aumentati a 2.192.000.

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C’è una ferita nella ferita, in questa triste relazione. In Italia un giovane su sette ha abbandonato anticipatamente gli studi. E’ tornato inoltre quello che viene definito "un pericoloso trend" di ripresa della dispersione scolastica. In più quasi la metà dei bambini e adolescenti non legge un libro oltre quelli scolastici. Nel 2008 i 'non lettori' erano il 44,7%, dopo 10 anni la percentuale è salita al 47,3%. 

Il report afferma inoltre che negli ultimi dieci anni si sono ridotti gli investimenti nella spesa sociale per l'infanzia e per l'istruzione.  Fortissimi sono i divari territoriali: in Emilia Romagna poco più di un bambino su 10 vive in famiglie con un livello di spesa molto inferiore rispetto alla media nazionale, ma il dato peggiora in regioni del Mezzogiorno come la Campania (37,5%) e la Calabria (43%). Una povertà che si manifesta nella mancanza dello stretto indispensabile per una vita dignitosa. Nel 2018 ben 453 mila bambini di età inferiore ai 15 anni hanno dovuto beneficiare di pacchi alimentari.

Nella pubblicazione di Save The Children, curata da Giulio Cederna, dal titolo "Il tempo dei bambini", l'Italia resta uno dei Paesi europei che investe meno nell'infanzia. La crisi economica ha avuto un impatto anche sulla denatalità. Nel 2008 in Italia i minori erano il 17,1% della popolazione, mentre nel 2018 sono ridotti al 16.2%. Cresce il numero di bambini e ragazzi di origine straniera presenti in Italia: in dieci anni sono passati da 700.000 a oltre un milione. Un residente minorenne su 10 in Italia ha la cittadinanza straniera. Alla regressione culturale e sportiva c'è solo una voce in controtendenza: nel 2008 il 23,3% dei minori non usava quotidianamente Internet, nel 2018 la percentuale si è ridotta drasticamente al 5,3%.

Scrisse Plutarco: “Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere”


Difendere il cittadino di domani appare sempre più un argomento da far salire nella classifica delle emergenze nazionali.