"Mamma mi faccio schifo". L'adolescenza, piccole istruzioni per l'uso

Pubblicato: Giovedì, 17 Ottobre 2019 - redazione attualità

mamma miFaccio schifoGENZANO (attualità) - Un uragano nella vita dei ragazzi

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L’adolescenza è uno degli uragani più forti che attraversa la vita di ogni individuo.

Travolge e scompiglia le certezze che si avevano fino a poco tempo prima. La propria casa, curata per tanto tempo, con cui ci si è abituati a convivere, d’un tratto è sottosopra. Il corpo non è più lo stesso.

L’adolescente si trova a far i conti con cambiamenti fisici improvvisi che minano il proprio senso di sicurezza difficilmente costruito negli anni.

Aumentano i dubbi e le difficoltà legati alla propria immagine, primo veicolo di contatto con il mondo esterno. Non sempre ci si riconosce nel nuovo riflesso allo specchio, al contrario questo spesso disturba e destabilizza.

191015 sfaccendati

I RISCHI

In un mondo in cui ormai sempre più risulta fondamentale il proprio aspetto, cresce proporzionalmente la possibilità di sviluppare tra i ragazzi disagi psicologici legati alla dispercezione del loro corpo (disturbi alimentari, depressione, ansia etc).

La televisione, i giornali, i social network trasmettono messaggi strettamente connessi ad una dimensione corporea in cui, troppo spesso, come si appare è più importante di ciò che si dice. Il pericolo principale diventa allora quello di cavalcare l’onda di questa filosofia, anche indirettamente inviata dal mondo adulto che circonda i nostri ragazzi, e puntare tutto sul proprio aspetto, anche a rischio di “svendere” la propria immagine, spogliandosi delle proprie sicurezze e mostrandosi al largo pubblico completamente a nudo, con la speranza di raccogliere likes e condivisioni.

La speranza quindi di raccogliere consensi e approvazione dagli altri. Ecco però che fanno il loro ingresso fenomeni come il body shaming, la derisione del corpo, in cui l’esterno mira e spara proprio sul punto più critico di un adolescente. Soprattutto sul web, in cui i confini del rispetto e della salvaguardia dell’altro si assottigliano per via di una mancata empatia dovuta ad un’assenza di conoscenza e condivisione dello spazio altrui, i bulli di internet colpiscono. E feriscono.

LA FAMIGLIA COSA PUO' FARE?

Costruire un buon dialogo con i propri figli è il primo passo.

La famiglia deve rappresentare per il ragazzo una base sicura a cui poter far ritorno nei momenti di bisogno, per sentirsi accolti e non giudicati di fronte ad errori compiuti spinti da un desiderio di indipendenza.

E’ importante quindi ascoltare i ragazzi in modo attivo, accogliendo le loro perplessità e paure e fornendo, come possibile, strumenti ed informazioni utili alla comprensione della difficile fase in cui si trovano. Risulta fondamentale non sottovalutare la loro sofferenza ed aiutarli, qualora necessario, a chiedere l’aiuto di un professionista psicologo. In questo modo può essere portato avanti un lavoro più strutturato di sostegno all’autostima e alle difficoltà relazionali dei ragazzi per consentire loro di affrontare con maggiore sicurezza la propria vita.

L’Associazione Demetra con il suo Centro di Ascolto psicologico si rende disponibile ad un primo colloquio gratuito presso la sede di Genzano di Roma.

Dott.ssa Bensi Federica
Psicologa dell’Associazione Demetra
Via Franco Guidobaldi, 48
Genzano di Roma

Fotografa Marta Serratore; modella Maddalena Serratore

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