Placenta per cena? Ecco chi e perché decide di mangiarla

Pubblicato: Martedì, 08 Ottobre 2019 - Graziella Siciliani

baby 256857 1280FRASCATI (attualità) - Una pratica dalle origini dubbie e dai benefici misteriosi

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Lasagne o tartufi alla placenta? Sì hai letto bene alla placenta. Dall'America arriva la pratica di mangiare la placenta umana dopo che essa viene espulsa dal corpo: una pratica nata oggettivamente per motivi non molto chiari. Sta di fatto che questa pratica veniva praticata, ad esempio, già nel XIX secolo in Abruzzo dove la placenta veniva bollita in brodo e veniva somministrata alle neomamme con l'intenzione di prolungare la produzione del latte spesso anche a loro insaputa onde evitare un "ragionevole rifiuto".

Non esistono riscontri di questa pratica in nessuna cultura e di fatto si tratta di una pratica usata solo nel mondo animale. Dove anche qui i motivi sono poco chiari: c'è infatti chi ritiene che sia fatta solo per eliminare le tracce del parto e possibili predatori.

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Altri invece sostengono che questa pratica abbia innumerevoli benefici e che i mammiferi la praticano per recuperare gli ormoni che durante la gravidanza sono stati trasferiti nel nascituro. Insomma, un modo per reintegrare le "energie" disperse.


Tra i sostenitori della placentofagia vengono elencati benefici psicofisici e alimentari: queste persone ritengono infatti che mangiare la placenta stabilizzi l'umore e allevi la depressione postpartum e velocizzi il recupero fisico delle neo mamme.

Questa "nuova moda" pubblicizzata - come spesso "tragicamente accade - da molte vip in tutto il mondo ha portato alla commercializzazione del prodotto con la produzione di placenta in capsule, la cui cura arriva a costare fino a 400 dollari a confezione.

Ma per le più salutiste basta farsi impacchettare la propria placenta dopo il parto e una volta a casa cercare tra le centinaia di ricette pubblicate in rete.

E ce n'è davvero per tutti i gusti: per le newage il placenta smoothie, per le tradizionali la placenta lasagna e per le più golose tartufi di placenta. Insomma:  chi più ne ha più ne metta.
Tutto questo per rendere la cosa più appetibile.

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Ma sono sempre di più quelli che sostengono che questa pratica sia solamente pericolosa. Infatti vari studi non solo provano la totale inutilità nel nutrirsi della sacca placentare ma avvertono anche sui numerosi rischi dovuti al suo consumo.

Come per esempio quello di contrarre il virus come l'Hiv, zika e quelli legati all'epatite.

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