Grottaferrata, la lettera: "Costretta a lasciare Pratone. I paesi devono essere a misura d'uomo""

Pubblicato: Mercoledì, 02 Ottobre 2019 - redazione attualità

Risultati immagini per via del pratone grottaferrata mamilioGROTTAFERRATA (attualità) - L'amarissima riflessione di una cittadina

ilmamilio.it

Riceviamo e pubblichiamo:

"Gentile Sindaco,

vedere un paese in evoluzione è sempre un buon segno ma,  nel caso del nostro, Grottaferrata, quella urbanistica ha preso il sopravvento con pesanti ripercussioni su noi cittadini. 

La viabilità ha ormai raggiunto livelli fuori misura, sono nata e cresciuta a Grottaferrata, zona Pratone e, pur lavorando a 5 km da casa impiego mezz'ora per il tragitto. Mio marito lavora a Fiumicino, 45km da casa e, al mattino solo per raggiungere il G.R.A. impiega un'ora. Al rientro, in qualsiasi orario esca dalle 16 in poi, raggiunge casa in due ore. Una fila unica e continua dal centro IKEA fin su. Mia figlia, di due anni, non riesce a vedere il papà in settimana e questo ci strugge il cuore.

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Sarò costretta a lasciare il mio paese, d'altra parte la quiete e gli spazi verdi che lo caratterizzavano (e lo fanno vivere ancora di non meritata rendita) stanno svanendo a causa dei continui cantieri. Via del Pratone è una spianata di asfalto e cemento, case su case, ma sempre le stesse strade (strette) e senza marciapiede. 

''Mamma facciamo una passeggiata?'' Cosa posso rispondere a mia figlia? 

Apro breve parentesi sull'edilizia: i cantieri costruiscono ovunque, espropriando terreni e con distanze minime tra gli stessi fabbricati mentre nel mio caso, pur avendo dei metri cubi di ampliamento su terreno edificabile non posso costruire una cameretta per mia figlia (viviamo in meno di 50mq) perchè mancano due metri scarsi al minimo consentito tra i fabbricati, non ci sono le cosiddette ''distanze dal confine''. Chiudo parentesi.

consorzio ro.ma

Sono certa che se cambierò paese non troverò situazioni migliori, ma almeno, nel tentativo, spero mia figlia potrà passare del tempo con suo padre e che mio marito non passerà più quasi 5 ore al giorno in macchina nel traffico. La vita è una.

La cosa che più mi spaventa è che questa situazione, accettata per forza da tutti, sta diventando un'assurda, innaturale e inaccettabile ''normalità''.

Un paese deve essere prima di tutto a misura d'uomo, umanamente a misura d'uomo.
 
Nel ringraziarla per l'attenzione che mi ha dedicato le auguro una buona giornata,
 
D.T"