Rosseau, Cacciatore (M5S): “Sto con Conte, voto Sì”

Pubblicato: Martedì, 03 Settembre 2019 - Redazione politica

REGIONE (politica) - il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Cacciatore, ha espresso il suo sostegno al Conte - Bis

ilmamilio.it - nota Facebook

Continua a riscuotere consensi da parte dei portavoce e militanti del Movimento 5 Stelle. Anche il consigliere regionale Marco Cacciatore, voterà “si” al Conte – Bis sulla piattaforma “Rosseau”.

“Senza voler scomodare, neanche mutatis mutandis, i Pii Pontefici del XIX secolo e le rispettive situazioni politiche, valuto oggi la situazione da Portavoce, ma ancor prima da Attivista 5Stelle e da Cittadino (preoccupato) Italiano – ha esordito Cacciatore - E concludo che "Non Conviene", anzi "Non Possiamo":
- pensare che dopo aver involontariamente e per "responsabilità" favorito il Duce con la felpa, questi possa tanto approfittarsene da aprire la sua stagione da "Ventennio felpato", nuova come il razzismo e l'evocazione dei Pieni poteri che la simboleggiano, spalleggiato però dai soliti blocchi dei grandi poteri che hanno sempre condizionato le Istituzioni politiche in Italia (cronache giudiziarie alla mano, che dagli anni '70 hanno cambiato soggetti ma non predicati e ci hanno lasciati sempre più "perculati");
- impedire che il Premier Conte, che nonostante il Min. Salvato ha saputo rendere praticabili grandi conquiste nell' ultimo esecutivo (Reddito di Cittadinanza, Stop ai Vitalizi, Quota 100, Spazzacorrotti solo per citarne alcune), cintinui ad esercitare con il suo spessore questo mandato, oggettivamente dal lato dei Cittadini e con la possibilità di cambiar davvero in meglio il loro quotidiano;

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- impedire che il governo resti a guida 5Stelle, piuttosto proseguendo un esperimento politico che nessun trombone e sedicente filosofo della politica, tanto disorientato da trovarsi oggi fanta-politico, avrebbe mai potuto immaginare. Il M5S per la prima volta non solo ha ridotto la distanza tra Rappresentanti e Rappresentati, ma li ha fatti coincidere. Con il Governo 5Stelle le Istituzioni sono tornate del Popolo e dei Cittadini, pur coi nostri limiti a volte ma chuede di scusa se si sbaglia, perché i ruoli istituzionali e la rappresentanza sono esercitati da "comuni mortali", che quantomeno per reddito restano tali anche da eletti;
- permettere che la Lega e la sua del tutto consueta vicinanza ai poteri forti (dal Berlusconismo a quel "Verdinismo" che fu alla base anche del Renzismo), continui ad esprimere il suo pessimo potenziale, già visibile nelle questioni Ilva, Tap, Tav, Concessioni Autostradali, Inceneritori, DL Sicurezza, Biogas e Biometano (da leggersi "casi Siri e Arata"), puntando a una Flat Tax che conviene a chi non ha bisogno di tutele, aumentando l'Iva e colpendo (ma guarda un po') priorio quegli Italiani e quella Piccola e Media Impresa che il "Min. Salvato" diceva di voler difendere e che è la spina dorsale dell'economia nel nostro Paese;

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- evitare di prendere atto che da forza post-ideologica, dobbiamo servirci in virtù del risultato elettorale del 2018, nonché della pessima Legge elettorale ancora in vigore e da cambiare, abbiamo bisogno di aprire ad altre forze politiche per costituire un Governo. Non devono essere Alleanze, così come non doveva esserlo neanche con la Lega, piuttosto sono confronti interni all'Esecutivo, che ci portano a gareggiare con la controparte per chi più rende servizio civico al Paese e tende a concretizzare i cambiamenti richiesti dalla Popolazione;
- non ammettere che, come avviene anche il Regione Lazio, la "sinistra" ha programmi che nominalmente sembrano più vicini ai nostri, sui quali possiamo anche sopportare che qualcuno si faccia campagna elettorale da passerella, purché si mettano nero su bianco le decisioni richieste dalle Comunità. In Regione Lazio più volte abbiamo conseguito importanti risultati, fatti di nostre proposte di legge, emendamenti e atti approvati. Altre volte invece abbiamo assistito a insoliti ma di certo non imprevedibili tandem tra PD e Forza Italia, di fronte ai quali non abbiamo avuto difficoltà a tornare a fare Opposizione dura come sappiamo fare, ma solo dopo aver cercato di rendere praticabile quel che oggettivamente è di interesse pubblico, perché lo dobbiamo ai Cittadini.

Per questi ed altri motivi, pur sapendo come ha dimostrato l'esperienza con la Lega che un'agenda di governo non si può purtroppo definire e votare a priori, perché sono troppi gli eventi imprevedibili che un governo deve affrontare senza aver tempo di concertarli con la base; ben sapendo come voterà il nostro iscritto, per suo stesso vanto, Avv. Carlo Taormina o come si esprimeranno i seguaci di Paragone, ex-direttore de "La Padania" che nel MoVimento è solo stato candidato, che vuole insegnare cosa sia essere "5Stelle" a chi ha sacrificato la propria vita all'Attivismo negli ultimi 10 anni e oltre, io al quesito voterò Sì: per il Presidente Conte e per continuare la sua esperienza di Governo 5Stelle, con qualunque controparte politica e costi quel che costi, anche in termini di consenso. Se fossimo attaccati al consenso e non a rivoluzionare un Paese dalla parte dei Cittadini, probabilmente non saremmo arrivati dive siamo oggi”.