Consultazioni governo: i pareri di PD, FI e Fratelli d’Italia. Zingaretti boccia ‘Conte bis’. Nel pomeriggio Lega e M5S

Pubblicato: Giovedì, 22 Agosto 2019 - redazione politica

Risultati immagini per quirinaleSecondo giorno di incontri con Mattarella, molti i nodi da sciogliere

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Proseguono le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale La delegzione di Fratelli d'Italia guidata da Giorgia Meloni ha avviato il secondo giorno di incontri. La delegazione del Pd, invece, era composta dal segretario Dem, Nicola Zingaretti, Paolo Gentiloni, presidente del partito, la vice presidente del Pd Paola De Micheli e dai due capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci è al Quirinale. Al Colle anche la delegazione di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Insieme all'ex premier, Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini.

Le consultazioni di Mattarella riprenderanno poi nel pomeriggio alle 16 con la delegazione della Lega e infine alle 17 sarà la volta del Movimento Cinque Stelle.

"Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione", ha detto la presidente di Fdi, Giorgia Meloni. "Diciamo no ad un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini: sarebbe irrispettoso della volontà popolare e della nostra democrazia". "L'unico modo che abbiamo per un governo stabile è andare a votare: tutto il resto durerà solo qualche mese: gente che fino a ieri si insultava oggi non può andare d'accordo". "Là verità è che Mattarella è costretto a scegliere tra due diverse prescrizioni costituzionali: quella che chiede di verificare se esista una nuova maggioranza e quella che dice che la sovranità appartiene al popolo: e questa e prescrizione è tra le più vincolanti della nostra Costituzione", ha detto ancora Meloni.

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Il Pd ritiene "utile" provare a costituire un "governo di svolta". Così Nicola Zingaretti. "Abbiamo espresso al presidente della Repubblica la volontà di formare una diversa maggioranza con l'avvio di una fase politica nuova, per dare vita a un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica", ha detto il segretario del Pd aggiungendo che quello che serve non è un "governo a ogni costo" ma "un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, con una ampia base parlamentare, che possa dare speranza agli italiani".

"Se non dovessero esistere le condizioni, tutte da verificare", per un governo "di svolta", lo "sbocco naturale sono nuove elezioni anticipate per le quali il Pd è pronto", ha poi precisato Zingaretti dando quindi la sua disponibilità a verificare l'esistenza di una "nuova maggioranza". Ma serve una "discontinuità politica e programmatica", ha ribadito. "Abbiamo indicato al presidente i primi, non negoziabili, principi cui un nuovo governo dovrebbe rifarsi", ha quindi detto Zingaretti parlando di una "chiara e indiscussa scelta europeista e l'impegno a costruire un'Europa profondamente rinnovata all'insegna dello sviluppo, del lavoro e della solidarietà". Non siamo disposti a un Conte bis, ha detto il segretario del Pd.

Silvio Berlusconi, all’uscita dall’incontro col presidente della Repubblica, ha affermato che col precedente governo “è stata indebolita l’economia italiana al punto che rasenta la crisi con un debito pubblico che ha superato il livello di guardia”. Fi ha ribadito che “un governo non può nascere in laboratorio se basato solo su un contratto” e che dunque “in nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi è stato contrastato in campagna elettorale”. L’idea ribadita da Forza Italia è trovare un governo di maggioranza di centrodestra in Parlamento per rispecchiare la volontà degli italiani, in alternativa ci sarebbe solo il voto anticipato”.

Nel pomeriggio sono attese le parole di Salvini e Di Maio. Solo allora si potrà comprendere meglio il tragitto di questa complicata crisi istituzionale.