Grottaferrata, Lengheru Neru: “A proposito del convegno sul nuovo Piano Regolatore Generale...”

Pubblicato: Martedì, 23 Luglio 2019 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (politica) – L’Associazione interviene sul dibattito con spunti di riflessione molto critici verso la realtà vissuta dalla città

ilmamilio.it

Riceviamo e pubblichiamo:

“Come Associazione legata al territorio, abbiamo partecipato al convegno urbanistico promosso dalla Città al Governo, e abbiamo portato come contributo al dibattito alcune proposte, proposte che partono dalla semplice osservazione dello stato del nostro territorio.

Vorremmo in maniera pacata argomentare le nostre proposte affinchè siano i cittadini a promuovere o bocciare quanto sotto esposto.

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Preliminarmente vorremmo esprimere le nostre impressioni sul convegno urbanistico; convegno perfettamente organizzato, preciso e corretto, nell’esposizione, dei temi generali urbanistici, ma l’impressione che ne abbiamo ricavato e quella di un dibattito lontano dai problemi del nostro paese.

Risulta chiaro che al termine dell’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale di Grottaferrata (minimo 5 anni), come proposto nel convegno, certificheremo solo la sua completa realizzazione al 100 %, a meno di mettere in atto, nel frattempo, alcune manovre correttive.

consorzio ro.ma

Di solito con un detto popolare, una simile situazione viene definita, come, L’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è deceduto.

Spieghiamo in maniera molto chiara: il compito di un PRG è la pianificazione urbanistica, in primis dei servizi (strade e traffico, fognature, acqua, spazi verdi, scuole, servizi ed ultimo l’edificazione sul territorio); l’unica cosa evidente è che questi elementi basilari, passano in secondo piano: i tracciati stradali nuovi, praticamente non esistono, mentre le vecchie strade versano in condizioni penose e non vengono adeguate ai nuovi livelli di traffico (vedi il budello che da Marino porta all’INI), questo con l’aumento degli abitanti porta a situazioni di traffico insopportabili in ogni ora del giorno; le fognature sono obsolete, spesso con acque chiare e nere nell’unica conduttura, zone anche pregiate di Grottaferrata senza fognature (vicolo della pedica, ecc.); per l’acqua non si vedono interventi e iniziative significative per il rimpinguamento delle falde, o iniziative per la salvaguardia (variante) e riutilizzo delle sorgenti storiche di Grottaferrata (Borghetto, fontanile di Valle Marciana, il Piscaro, il Fontanaccio, il fontanile del Fico Vecchio, ecc.); per gli spazi verdi osserviamo che molti sono più secchi e trascurati del deserto del Sahara; per quanto riguarda i nuovi servizi per i cittadini, non ne abbiamo notizia; l’unica notizia in forte crescita è quella dell’edificazione sul territorio; le periferie vengono poco curate e spesso non vengono coinvolte in nuove iniziative.

Non dobbiamo trascurare inoltre, sia il nostro patrimonio storico, elemento da utilizzare per una seria attrazione turistica, oltre che per una valenza identitaria e culturale di noi Grottaferratesi.

In possesso dell’Amministrazione è una accurata carta archeologica, che doveva affiancare il nuovo PRG del sindaco Ghelfi, e che è stata ufficializzata con delibera di giunta del 17 luglio 2007, specificando che ogni istruttoria edilizia avrebbe dovuto essere vagliata alla luce delle indicazioni della carta archeologica; delibera da sempre disattesa.

Inoltre con l’adozione del Documento Preliminare di indirizzo (D.P.I.- delibera di Consiglio Comunale n. 53 del 5 dicembre 2011), di cui la carta archeologica era allegato essenziale, sarebbero dovuto far scattare le norme di salvaguardia, che a noi non risultano mai applicate.

Noi Associazione de’ U Lengheru Neru vogliamo che la carta archeologica, che ha una sua valenza autonoma diventi strumento urbanistico preliminare alle concessioni edilizie.

La carta è composta da una cartografia estremamente dettagliata con n. 271 schede di ogni sito ed emergenza archeologica del territorio, ed è realizzata con la stessa tecnica e simbologia di quella dell’Agro Romano, di cui costituisce la prosecuzione.

E’ forse chiedere troppo, di salvaguardare il nostro patrimonio archeologico e culturale? Anche considerando che lo studio e la realizzazione della Carta Archeologica è costata circa € 14.000,00 ai contribuenti di Grottaferrata, e quindi utilizzarla è prima di tutto un dovere civico, altrimenti è uno spreco di risorse e una furbata politica sulle spalle dei cittadini.

Nel convegno urbanistico, abbiamo lanciato l’idea di una variante (di salvaguardia) per le aree di Valle Marciana, Campovecchio, il corso d’acqua della marrana, l’area di Tuscolo – Molara, per preservare aree agricolo – naturalistiche di estrema importanza, ma dobbiamo rilevare che questa proposta è stata bollata come “palesemente errata” dalla Città al Governo.

Noi invece riteniamo che la nostra proposta, non solo non sia errata, ma che risulta l’unica proposta in grado di assicurare una salvaguardia edilizia a Grottaferrata, su zone di alta rilevanza paesistica – culturale e ambientale, anche in considerazione che, se mai vedrà la luce il nuovo PRG di Grottaferrata, non potrà che ratificare il completamento del PRG esistente, anche perché una maggioranza forte e coesa impiegherebbe almeno cinque anni a far nascere il nuovo PRG.

A noi il quadro politico appare non coeso, ma fortemente conflittuale e frammentario.

Unificare con una variante (di salvaguardia) il territorio indicato a cubatura zero, significa preservare il nostro patrimonio culturale e paesistico, e conservarlo per le prossime generazione, oltre a marcare un forte segnale.

Ci fermiamo qui, per non saturare i lettori di troppi problemi, ma negli articoli successivi, dopo questa esposizione che consideravamo doverosa, riprenderemo ulteriori argomenti e sollecitazioni sul futuro di Grottaferrata.


U Lengheru Neru


Commenti  

# cartaArcheologica 2019-07-24 06:49
accurata che contiene luoghi e strutture storiche da sempre conosciute ma sempre non considerate
Se nel 2007 avessero preso (MA non lo erano) anche le decisioni più illuminate, queste sarebbero state "cancellate" per "accecanti" conflitti di interesse personale e professionale. Anche oggi qualsiasi decisione verrà presa, verrà confrontata con le norme attuali e la sentenza del TAR del 2010.
Anche se l'associazione, la CaG e gli eredi cinicie smemorati degli ultimi 20anni EVITANO di ricordarlo e il vagliatoreSelezionatore di pubblicarli, i conflitti personali e professionali ci sono e sono macroscopici.
Se a livello locale si può fare qualcosa, a farlo non possono essere gli stessi che hanno dimenticato di farlo o che posseggono i conflitti che li rendono "incompatibili" con il ruolo e funzione pubblica sul problema urbanistico. E poi c'è la regione lz che con i bonus volumetrici (+ 20/30%) rende inutili i PRG locali. Li scardina!
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# Maurizio 2019-07-24 13:01
Intanto, in attesa del nuovo PRG di Grottaferrata, gli unici che si fanno due grasse risate sono i costruttori che continuano a cementificare e deturpare il ns territorio.
A loro cosa interessa se poi i cittadini ad esempio di Pratone ci mettono 40 minuti per uscire dalla zona o se ci sono carenze idriche dovute al sovrappopolamento!

STOP CEMENTO! RISPETTO PER PRATONE!
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