Acqua, la falda dei Castelli Romani si impoverisce di 15 milioni di mc all’anno. Oltre al tema gestione, la via della ‘permeabilità’

Pubblicato: Domenica, 07 Luglio 2019 - Fabrizio Giusti

Immagine correlataIl dato esposto recentemente da Italia Nostra. Oltre al problema del rapporto dei comuni con Acea, c’è una crisi denunciata a cui si dovrebbe porre rimedio con soluzioni amministrative

ilmamilio.it

Il problema acqua nei Castelli romani è esploso nuovamente con vigore. Succede ogni estate, con fasi più o meno acute di impegno da parte delle amministrazioni comunali che insieme possono fare molto, se coese, per far sentire le proprie ragioni su una questione di fondamentale importanza per una popolazione di almeno 350mila abitanti.

Considerando la grave emergenza idrica che affligge il territorio, ormai ampiamente documentata, e che proprio in questi giorni si sta particolarmente manifestando nei comuni serviti dall'acquedotto della Doganella, ci sono anche delle soluzioni, piuttosto coraggiose, che si potrebbero tentare al di là della discussione con Acea Ato 2 (comunque importante).

In un convegno di questo autunno a Marino di Italia Nostra è stato accertato, secondo studi, che la falda acquifera dei Castelli romani subisce un impoverimento pari a circa 15 mln di metri cubi /anno. Una dato di cui avevamo già accennato in un articolo, purtroppo di facili previsioni sull'estate, dell’aprile del 2019.

Leggi: Acqua, nei Castelli la disponibilità è un problema. Ma si costruisce ancora

Questa energica riduzione è dovuta a molteplici fattori, che vanno dalla diffusione dei pozzi non censiti fino all’espansione urbanistica, anche abusiva, che in certe aree è stata talmente incisiva e incontrollata da produrre danni incalcolabili proprio al reperimento delle risorse idriche nei mesi più caldi.

danilo boxe

Una domanda, a questo punto, oltre a quella del corretto funzionamento del rapporto con Acea, è come reperire questa acqua mancante o parte di essa. Esiste una scuola di pensiero, diffusa nei movimenti ambientalisti e nei cittadini più sensibili al problema, che purtroppo al momento non ha attecchito dentro alle amministrazioni comunali, ovvero tentare di ottimizzare la gestione delle acque meteoriche, trasformando da impermeabili a permeabili varie porzioni del territorio o convogliando nei ‘pozzi perdenti’ quelle provenienti dei tetti degli edifici pubblici. E’ stato calcolato in maniera approssimativa che per tutto il comprensorio (580 Km quadrati) bisognerebbe trasformarne circa diciotto, ripartendoli proporzionalmente alla rispettiva estensione di ciascun comune, dai 0,1 Km quadrati di Colonna, fino ai 4,5 Km quadrati di Velletri, ai 1,3 km di Frascati, Grottaferrata o Genzano.

Può sembrare una soluzione singolare, anche difficile (è innegabile), ma se tutti i comuni si impegnassero a rispettare questo protocollo rendendo permeabili piazze, piazzali, parcheggi o altri luoghi possibili, reintroducendo in falda anche quella recuperata dai tetti pubblici, la drammatica carenza d'acqua sarebbe ridimensionata (anche se ovviamente non risolta nella sua completezza perché purtroppo la diminuzione dell’oro blu è un fenomeno mondiale).

La pressione politica per l'adozione di un protocollo o di delibere mirate a questo tipo di pratiche, indicando le esatte superfici per ciascun comune e applicando delle penali per gli enti locali che non rispettano il provvedimento nei tempi prestabiliti, potrebbe essere una delle tante soluzioni, il tentativo di trovare una via di fuga ad un problema che sta diventando sempre più grave e che potrebbe diventare gravissimo nei prossimi anni.

Come è sempre è la politica, passando anche per queste buone volontà, a poter essere il miglior traghettatore del cambiamento. Agire in emergenza può essere utile per la quotidianità, ma non per la visione da qui ai prossimi decenni. Che si prospettano critici.

consorzio ro.ma


Commenti  

# davoltairea 2019-07-07 10:33
marco porcio catone la strada è breve, basta NON percorrerla :lol:
Già nel 2011 Orgoglio Cittadino raccolse l'esigenza di far conoscere lo stato critico delle risorse idriche. Dalla dispersione sempre più incontrollata e dell'impoverimento delle falde. E soprattutto delle cause maggiori che ne provocano il continuo impoverimento: asfalto&cemento = consumo del suolo e acqua senza soluzione
Grazie alla docente di Tor vergata abbiamo scoperto
(mappa) che il verde è diventato grigiocemento !
Grazie al docente della Università la Sapienza che l'acqua viene consumata per pratiche senza futuro!
DEasfaltare e DEcementare suolo, è un cosa buona e giusta .....per iniziare
Qualsiasi agire in tale direzione è necessario e NON rinviabile !
Riusciranno i nostri eroi ( quasi sempre gli stessi ) a far sì che è necessario cambiare atteggiamenti e comportamenti? Altrimenti è meglio far..si fa parte ;-)
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# Pietro 2019-07-07 12:04
Dopo ormai trenta anni che vivo ai Castelli, mi è impossibile dimenticare che la questione dei pozzi non censiti, delle dispersioni e dell'inquinamento delle falde e la cattura di fonti naturali per l'alimentazione domestica (fonte Barozze e Squarciarelli) sono sempre attenzionati da quanti tra noi sono coscienti della gestione sciatta della questione, al solito sotto l'egida del "benaltrismo".
Non posso se non proporre soluzioni da "bar dello sport" non essendo io esperto in materia, credo, però che la razionalizzazione del l'impiego di acqua, il recupero delle pluviali e l'utilizzo di acque non potabili per gli scarichi domestici potrebbero essere una possibile via da seguire.
Alla lunga, ma forse anche nel breve, i comportamenti virtuosi dei comuni potrebbero essere premiati.
Io sarei disposto a sacrificare un po' dei mie introiti per stare meglio tutti e rispettare la nostra bellissima terra.
Grazie
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# Rita Coltellese 2019-07-07 12:37
Articolo chiarissimo: la colpa è della politica, di chi amministra il territorio. Prima chiudendo gli occhi davanti ad un abusivismo selvaggio (significa case abusive che succhiano acqua), consentendo allacci senza i dovuti controlli, consentendo trivellazioni per scavare pozzi artesiani (qui particolarmente profondi per arrivare in falda), insomma totale irresponsabilità e assenza di ogni controllo sul territorio di cui si è RESPONSABILI.
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