Grottaferrata, allarme antrace: i dubbi e le domande di un lettore

Pubblicato: Martedì, 05 Settembre 2017 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) - “Chi ha lavorato a contatto con l’azienda interessata nei giorni in cui la vicenda si manifestava e non era nota è al sicuro?”

ilmamilio.it

Fino al 15 Settembre la zona della Molara, a Grottaferrata, è dichiarata 'zona infetta' e sottoposta ad osservazione dopo la morte di almeno 10 bovini causata da Carbonchio Ematico (LEGGI l'articolo del 1 settembre). Un caso che è scoppiato improvvisamente e che sembra essere stato arginato dopo l’intervento della Asl. Le future rivelazioni, comunque, diranno se l’area è esclusa da ogni pericolo ulteriore o meno.

 

Il caso-antrace, inevitabilmente, ha creato scalpore. Anche perché di questo tipo di emergenze ai Castelli Romani, per stessa ammissione della Asl, non se ne sentiva più parlare da almeno 25 anni (LEGGI l'articolo del 2 settembre). Al di là delle cause e delle concause acclarate o sospette, un cittadino di Grottaferrata ha voluto di sottoporre un’altra questione, non meno interessante sul piano del dibattito, ovvero quella dei dubbi emersi in tutti coloro che hanno avuto a che fare con le vicinanze dell’azienda dove sono accaduti i decessi nei giorni antecedenti all’allarme e alle ordinanze, ovvero quando l'infezione stava sviluppando la sua potenzialità.

“In tutta questa vicenda in cui pochi hanno capito in realtà cosa è accaduto e in tanti ne hanno parlato a vanvera, creando qualche allarmismo evitabile, fatto salvo che non esiste alcun rischio per l'uomo (così ha detto il sindaco di Grottaferrata), vorrei sottolineare comunque che a parte il Comune interessato, nessun'altra amministrazione ha emesso avvisi sul territorio (visibili) per avvertire la popolazione".

"Inoltre, nel mese di agosto - sottolinea il lettore -  proprio in quelle zone, ci sono stati degli incendi, anche di notevole intensità. Chi garantisce che le cosiddette “spore” non si siano liberate? E' possibile tutto ciò? E’ vero che il fuoco ha sostanzialmente sterilizzato l’area o ci dobbiamo preoccupare? E’ stata attuata una profilassi su tutti i volontari della protezione civile o gli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco, i carabinieri e Guardiaparco che si sono impegnati in questi giorni (ancora grazie) per evitare ulteriori danni al nostro ambiente? Sono garantite le greggi che vediamo transitare in varie zone del territorio? A tutte queste domande, leggendo ogni articolo possibile, non ho trovato risposta certa. Speriamo che le istituzioni, a tal proposito, abbiano fatto tutti i passi per garantire la comunità. Vorrei rimarcare, comunque, come ci sia stato una scarsissima comunicazione istituzionale sulla vicenda e come, ancora una volta, la cittadinanza abbia appreso dai mezzi di informazione locale, come ad esempio i mamilio.it, primo organo in assoluto a diramare la notizia (un plauso per la tempestività), ogni dinamica iniziale. Un appunto al Comune di Grottaferrata, in questo senso è lecito, visto che postare una questione simile inizialmente solo sul portale internet mi è sembrato alquanto insoddisfacente”.

Domande lecite, che in tanti, anche via social, hanno evidenziato in questi giorni. Ad alcuni dei quesiti sopra esposti, in verità, la Asl ha già chiarito alcuni aspetti. Su altri, invece, dovranno essere le istituzioni comunali preposte ad agire, sopratutto alla conclusione dell’interdizione prevista per la metà del mese.

 


Commenti  

# Stefano 2017-09-07 21:19
Ma la sovrabbondanza nel territorio di Cinghiali
è stata monitorata, quanti hanno contratto infezione visto che sono dediti alla necrofagia è possibile che abbiano contratto il batterio da animali morti e sicuramente il territorio infetto si è ampliato
Come al solito si tende sempre alla superficialità di gestione del problema
Non vi proccupate non c'è pericolo ma
Questa è L 'Italia di tutti professori
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