Da Frascati a Grottaferrata, quando la favola del civismo amministrativo va in corto circuito

Pubblicato: Sabato, 06 Luglio 2019 - Marco Caroni

MMFRASCATI (politica) - Mastrosanti ed Andreotti alle prese con un equilibrismo politico che è tra i padri della paralisi amministrativa

ilmamilio.it - contentenuto esclusivo

Da Frascati a Grottaferrata, con le dovute grandi differenze. Perché a Frascati all'oggettiva paralisi amministrativa e all'impasse politica, si aggiungono casse ormai esangui ed uno stato di pre-dissesto dichiarato e votato.

LEGGI Frascati è ufficialmente il pre-dissesto: Mastrosanti mattatore in Aula, Claudio Gori assente

A Grottaferrata le cose vanno meglio ma solo sul fronte dei conti, merito dell'eredità del passato e soprattutto dell'assenza di una azienda partecipata in grado di spolpare le casse comunali.

consorzio ro.ma

In tema di nulla amministrativo e di difficoltà politiche però le due città, da sempre sorelle, vanno a braccetto e ad esattamente 2 anni dall'inizio dei mandati di Mastrosanti a Frascati e di Andreotti a Grottaferrata, è ovvio che il civismo di cui i protagonisti si erano riempiti la bocca sia ormai in corto circuito.

A Frascati, Mastrosanti è all'angolo con sempre meno leve su cui agire per continuare a raccontare ai cittadini che si volerà alto: anzi, va tutto sempre peggio. Dal decoro cittadino e del cimitero comunale (LEGGI Anche i serpenti tra degrado ed erbacce al cimitero di Frascati) alla Sts. Ma il tema non è questo.

danilo boxe

Il tema è quello politico e il civismo di cui si erano ammantati Mastrosanti ed i suoi è una favola che non tiene più. L'ha spiegato mirabilmente qualche giornno fa il presidente del Consiglio comunale Franco D'Uffizi che, presente alla manifestazione anti ddl Pillon, ha spiegato come tra le anime di centrodestra e centosinistra della maggioranza ci sia un "accordo elettorale" nel non pestarsi i piedi su temi politici nazionali. Notevole (VEDI IL VIDEO de LE COPPIETTE --->>>).

E così Mastrosanti, che in fatto di equilibrismo politico ha sempre saputo farci, tenta di tenere su una barca che va dalla Lega (che fa finta di essere "amina critica" ma che in realtà sia con l'eterna assessora sulla graticola Emanuela Bruni che con le vigorose schiere cittadine, è più che organica alla maggioranza) alla sinistra rappresentata proprio da D'Uffizi e Paola Gizzi (in area Pizzarotti) che anche da Matteo Angelantoni. Il corto circuito sta in una confusione totale dei protagonisti stessi pronti a sostenersi a forza di "like" e strizzate d'occhio social che portano a braccetto destra e sinistra nel nome del mantenimento di uno status quo che si chiama maggioranza di Mastrosanti. Che dichiara di votare Zingaretti ma che si aggrappa da Forza Italia.

Ma siamo ormai agli sgoccioli.

A Grottaferrata Luciano Andreotti ha capito che stavolta il problema in maggioranza ce l'ha davvero e - che si fotta il civismo - e quindi persi di fatto Massimo Garavini e Veronica Pavani sta cercando in tutti i modi - dopo aver raccontato a tutti di essere zingarettiano e vicino Pd, adesso anche per tramite di alcuni consiglieri comunali di minoranza (Gianluca Paolucci, di fatto) sta cercando di non tenersi lontano il centrodestra.

Non si sa mai, perché lo strappo prodotto da quelli de "Il faro" puzza di strappo vero.

Ne è prova il comunicato che 3 dei 4 capigruppo (Garavini escluso, per l'appunto) che certifica una crisi di maggioranza reale. Il corto circuito sta proprio nella vicinanza che Andreotti, che ancora fa finta di essere civico, che danza da Città al Governo (con cui la saldatura è un dato di fatto) al centrodestra. Sponda Lega, Forza Italia o Fratelli d'Italia ancora non si è ben capito.

Mentre Andreotti cerca di capire cosa fare, la città aspetta che l'Amministrazione batta un colpo. E faccia finalmente qualcosa, feste a parte.