Il tratto dell’Appia Antica che attraversa Ariccia è nel degrado più completo

Pubblicato: Giovedì, 04 Luglio 2019 - Valentina Bertoli

appiaAntica ariccia ilmamilioARICCIA (attualità) - I cittadini lamentano le condizioni di abbandono della storica arteria stradale

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I residenti segnalano indignati la noncuranza della storica strada che collega Genzano e Ariccia.

Regina Viarum è conciata così”; i cittadini, risentiti, denunciano cinicamente tramite un cartello il degrado e i rischi dovuti alle condizioni attuali del tratto aricino dell’Appia Antica, ritenuta, un tempo, la regina della viabilità romana. Transenne invadono la strada, il muro è pericolante e profonde buche mettono a dura prova le automobili.

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Tante promesse e pochi fatti: si apprende puntualmente che sarebbero imminenti i lavori di risistemazione dello storico collegamento tra Genzano e Ariccia ma, finora, nessun risultato. La via Appia Antica, che qui unisce i due comuni castellani, è accessibile, ormai da tempo in un’unica direzione, dalla ribattezzata via Romana del territorio genzanese.

Percorrendo il tratto stradale, largo poco più di tre metri e secondo le indicazioni destinato al transito esclusivo dei residenti, ci si trova davanti ad un percorso ad ostacoli. Il muro di contenimento che per buona parte circoscrive l’area boschiva confinante con Colle Pardo, “polmone verde” dei Castelli Romani, presenta a tratti dei puntellamenti realizzati con travi di legno e rimasti spogliati delle transenne segnaletiche, ormai schiacciate dagli pneumatici dei veicoli e nascoste dalle erbacce.

 

 

 

 

 

Il lavoro, messo in opera da tempo al fine di evitare l’irreparabile cedimento del muro, sembrava costituire una soluzione temporanea, ma manca un’opera strategica di lungo periodo.

Si avverte il forte disappunto ed il disagio dei residenti: “Il muro a sassi alto circa quattro metri costituisce ormai un reale pericolo, perché costeggiato frequentemente anche da mezzi più pesanti che utilizzano la storica via come scorciatoia o da conducenti che, trovandosi di fronte all’avviso di divieto, non posto all’inizio della via, non trovano un’area di manovra per tornare indietro ed evitare il transito. Alla fine del tratto stradale, tempestato di buche e pieno di sacchetti di immondizia, si nota ciò che resta di alcuni dissuasori di velocità in gomma e in asfalto, collocati in origine per moderare il passaggio dei mezzi”.

È proprio il caso di dire: “Regina Viarum” ha perso la corona. Manca ad oggi un intervento efficace, come evidente, e servirebbe urgentemente una soluzione se si vuole puntare concretamente alla sicurezza e alla valorizzazione turistica di quella che il poeta latino Stazio elevò a “sovrana” delle strade che nascono da Roma. “L’inesistente cura dell’ambiente ci spinge allo sconforto. Affezionati al luogo, però, confidiamo ancora in un intervento concreto delle istituzioni in difesa del valore storico e paesaggistico del luogo e speriamo in un progetto di rilancio”, così concludono i cittadini amareggiati.