Frascati: dopo due anni di Amministrazione, Mastrosanti, Gori & C. dichiarano pre-dissesto

Pubblicato: Giovedì, 20 Giugno 2019 - redazione politica

giunta mastrosanti ilmamilioFRASCATI (politica) - In arrivo aliquote massimo e taglio alla spesa. Tempi ancora più duri per i frascatani

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E predissesto fu.

A ormai due anni dall’insediamento dell’amministrazione Mastrosanti i conti del Comune sembrano non avere speranze di risollevarsi se non attraverso un piano di riequilibrio finanziario pluriennale previsto dall’art. 243bis del Tuel, per noi comuni mortali “predissesto”.

Una delibera, che rimanda l'approvazione della misura al Consiglio comunale, che in Giunta è stata firmata da tutti ad eccezione dell'assessore Marziale.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Il cosiddetto predissesto è una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio e consiste in un piano di riequilibrio pluriennale che può essere assistito dallo Stato, il quale può anticipare risorse attingendo ad uno specifico fondo, il Fondo rotativo. In sostanza l’obiettivo della procedura del predissesto è aumentare le entrate dei Comuni e diminuire le spese: ecco perché solitamente gli enti che scelgono questa opzione vedono impennare la pressione fiscale e talvolta tagliare i propri servizi.

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Le principali conseguenze del predissesto sono:

·         Aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita, anche in deroga ad eventuali limitazioni disposte dalla legislazione vigente;

·  Copertura integrale del servizio smaltimento rifiuti con i proventi della tariffa;

·  Copertura dei costi di gestione dei servizi a domanda individuale;

· Rigorosa revisione della spesa con indicazione di precisi obiettivi di riduzione della stessa, nonché una verifica e relativa valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall'ente e della situazione di tutti gli organismi e delle società partecipati e dei relativi costi e oneri comunque a carico del bilancio dell'ente

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Il ricorso alla procedura di riequilibrio viene deliberato dal Consiglio comunale che poi, entro il termine di 90 giorni, dovrà provvedere anche a deliberare il piano di riequilibrio pluriennale della durata massima di 10 anni, che sarà sottoposto al vaglio della Corte dei Conti e del Mef.

Questa è la parte tecnica.

La parte politica, invece? Ora è tutto un affannarsi a cercare le colpe che, come nella migliore tradizione italiana, sono sempre di “quelli che c’erano prima”. Come se chi amministra oggi Frascati venisse dalla Luna. È lecito domandarsi perché si è aspettato ben due anni per accedere a questa procedura. Probabilmente finora non c’erano le condizioni che, adesso, invece ci sono. Di certo è che le conseguenze di una gestione non oculata delle finanze comunali saranno – e qui è proprio il caso di dirlo – pagate dai cittadini.

Questo sì che è volare alto.

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