Gli allarmi da Pratone e l'hashtag #bastacemento. A Grottaferrata lievi segnali fuori dal Palazzo

Pubblicato: Giovedì, 16 Maggio 2019 - Fabrizio Giusti

Risultati immagini per grottaferrata mamilioGROTTAFERRATA (politica) – Le voci di critica sembrano ormai relegate alle forze extraconsiliari, di ogni genere e colore. Ma sono sganciate tra loro. Andreotti può stare tranquillo

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Metti insieme le lettere provenienti da Pratone sulle condizioni del quartiere, del suo traffico o dei cantieri in continua espansione, aggiungi le frecciate dell’ex sindaco Giampiero Fontana su trasparenza dell’albo pretorio o sulla vendita dei terreni comunali, le battute del PD locale sulla fine della tenuta della Giunta “diversamente orientata”, infine butta lì un pizzico di ‘Lengheru Neru’ con il suo hashtag #bastacemento.

Cosa viene fuori? Un segnale, un piccolo segnale di risveglio del dibattito politico in città. Ovviamente è nato fuori da Palazzo Consoli, ove la scarsa comunicazione ormai è una costante e dove, sopratutto, in pochi sanno dove andranno a finire (o suicidarsi) i dibattiti centrali della città: l’urbanistica, il vecchio Prg, quello nuovo, gli altri 150mila metri cubi di cemento che potrebbero riversarsi sulle periferie se nessuno interverrà con programmazione e iniziative di salvaguardia, la viabilità, i parchi, la manutenzione stradale e altro.

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Da qui a dire che si sta muovendo un fermento sociale sui temi concreti ce ne passa. Le reazioni di questi giorni sono infatti tutte slegate tra loro. Le lettere dei cittadini al momento sono episodi isolati, ed anche l’ex sindaco Fontana per ora sta portando avanti i suoi quesiti nell'alveo di un suo impegno personale, in un momento in cui il centrodestra locale - sua area di riferimento -  ancora paga gli strascichi proprio dell'amministrazione ha governato la città dal 2014 al 2016 (anche se sottotraccia si sta ricostituendo). ‘Lengheru Neru’, infine, è un’associazione di carattere ambientalista che ha più volte sollecitato il dibattito sui gravi problemi locali – il cemento, le zone di pregio, la cura del verde o le risorse idriche - senza però che sia nato conseguentemente un dibattito politico ampio e tale da sostenere queste cause di enorme importanza per le future generazioni.

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Sono lievi segnali, dicevamo. Qualcosa che si muove all’orizzonte con buone intenzioni e sopratutto dentro la comunità, in maniera autonoma e affrancata, per la stragrande maggioranza dei casi (pochi), dai movimenti e dai partiti all’interno di Piazzetta Eugenio Conti. Cose che non possono dare pensiero alla maggioranza e al sindaco, per ora.

Non sappiamo a dove porteranno questi impulsi, se fioriranno nuovi stimoli.

Si registra quello che c’è. Sussulti. E probabilmente nulla di più.

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