Psicologia di uno stupro: le "colpe" delle donne, le "scusanti" dei maschi. Non uomini

Pubblicato: Martedì, 29 Agosto 2017 - redazione attualità

stuproCIAMPINO (psicologia) - Il recente episodio di Rimini porta ancora una volta alla ribalta quello che non è solo un fatto di violenza ma qualcosa di più socialmente strutturato

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Il gesto criminale dello stupro di gruppo sembra inspiegabile eppure ha pienamente a che fare con la cancellazione dell’altro dal mondo delle cose che esistono, o meglio è l’esistenza dell’altro che viene completamente annientata.

Per la vittima non vi è possibilità di essere simile agli altri, viene meno nei suoi confronti l’empatia, viene cioè ridotta ad una semplice immagine da desiderare, ad un corpo senza anima, ridotta a mero oggetto di desiderio che è possibile prendere per sé attraverso il dominio e la prevaricazione; una vittima evanescente agli occhi del gruppo in cui persino la presenza degli altri nella commissione della violenza, non disturba.

 

Studi internazionali hanno ricercato l’identificazione dei fattori di rischio dello stupro ponendo l’accento sulla matrice culturale. I danni di un sistema educativo che si basa sulla logica del più forte, sul potere e sul controllo. L’anestesia della coscienza e il terrorismo patriarcale.

Le donne presentano un’alterata percezione del loro vissuto, sottostimando la discriminazione subita, e sviluppano strategie di difesa in linea con le aspettative sociali. Un bambino di otto anni timido e sensibile viene deriso dai compagni che lo chiamano 'frocio' e dagli adulti viene compatito, "poveri genitori, avranno un bel da fare con quel bambino" ma al compagno che alza le gonne alle compagne di classe è riservato invece  un sorriso e un 'birichino' accompagnato da occhiolino.

Questa è la giustificazione che diamo inconsciamente alla violenza di genere.

Un altro fattore importante è anche il ruolo della donna nella società. Ormai sempre più nuda e oggetto sessuale in TV e discoteche. "Aaaaaa alla donna magari all'inizio non piace, ma poi ci prova gusto... infondo sono tutte zoc***e".

Non ci credono solo gli uomini, il danno più grande è che le donne, le ragazzine di oggi, per valere qualcosa, si spogliano, si mettono in mostra, esaltano forme femminili che madre natura aspetterebbe altri 10 anni a conferire ai quei poveri corpi immersi nella piena pubertà.

Così la combo è perfetta, donne che si autosvalutano e maschi che di uomo hanno ben poco che credono che tutte le donne sono lì per quello e infondo infondo non aspettano altro che essere stuprate perché "alla fine piace anche a loro ma non lo dicono". 

Lo stupro di gruppo di Rimini che ha riempito le cronache di questi giorni, purtroppo, si inquadra esattamente nella casistica appena descritta.

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     Zucchini Giulia Psicologa & Neuropsicologa

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