Grottaferrata, PD: “DDL Pillon, successo per l’incontro pubblico. I motivi della contrarietà”

Pubblicato: Lunedì, 08 Aprile 2019 - redazione politica

Risultati immagini per pd grottaferrataGROTTAFERRATA (politica) - "Libere di scegliere" con Franzoso, Catizone, Merlini, Mattia

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Dopo la presentazione dell'odg (peraltro approvato all'unanimità in Consiglio Comunale) con cui si è richiesto il ritiro del disegno di legge Pillon in materia di "affido condiviso, mantenimento diretto e bigenitorialità", il PD di Grottaferrata ha voluto approfondire il tema con i cittadini in un incontro, tenutosi ieri presso la Biblioteca comunale. Relatori: la Consigliera comunale Paola Franzoso, l'Avvocata Andrea Catizone, specializzata in diritto di famiglia e diritti dei minori, Fabio Merlini, psicologo e psicoterapeuta familiare, già giudice onorario presso il Tribunale per i minori di Roma, la Consigliera regionale Eleonora Mattia, Presidente (unica donna Presidente di Commissione Regionale) della IX Commissione "Lavoro, formazione, politiche giovanili, Pari Opportunità, istruzione, diritto allo studio".

Molti sono i motivi, tecnici e politici, per i quali questo ddl è inaccettabile, ma primo fra tutti è il modello di famiglia e di relazioni affettive sul quale Pillon lo ha costruito: una famiglia patriarcale, dove chi comanda è l'uomo, dove la donna (spesso la parte più debole) è indotta a sopportare e non chiedere la separazione per non correre il rischio di trovarsi o senza figli, o senza casa e sostegno economico. Una famiglia di 50 anni fa e alla quale non vogliamo certo ritornare.

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Come ha ricordato la Segretaria del Circolo nella sua introduzione, il senatore Pillon appare ossessionato dall'idea di difendere la famiglia dagli attacchi del mondo contemporaneo: ha aderito alla teoria del complotto della lobby gay che vorrebbe distruggere la morale corrente, ha partecipato all'organizzazione del Family Day nel 2007, 2015 e 2016, ha osteggiato il progetto della biblioteca comunale di Brescia sulle fiabe e i racconti nel mondo sostenendo che diffondesse l'insegnamento della stregoneria nelle scuole...

Ma non facciamo l'errore di ritenere questo disegno di legge frutto di una posizione personale: come ha sottolineato la Consigliera Franzoso, i principi su cui si basa sono scritti nel c.d. "Contratto di governo" e questo ci dà l'idea dei reali orientamenti dell'attuale Esecutivo. Dopo le battaglie degli anni '70 (per il nuovo diritto di famiglia, la legge 194, gli asili nido, ecc.) siamo costrette a tornare in piazza per difendere i diritti delle donne!

Nel tentativo di lisciare il pelo ad alcune associazioni di "padri separati" (definizione contraddittoria - ha evidenziato l'Avv. Catizone - in quanto dal ruolo di padre non ci si può separare) il ddl impone ai figli "tempi condivisi", almeno 12 giorni e 12 notti al mese da trascorre con uno dei due genitori, senza tener conto dei loro desideri e dell'importanza di avere un luogo stabile di riferimento. Ma, ha proseguito l'avvocata, non è l'unica contraddizione. La "mediazione familiare obbligatoria e a pagamento" è difficilmente inquadrabile: se l'intervento è imposto dallo Stato, è questo a doversene far carico; se è pagato dagli interessati, deve rimanere nella loro libertà di scelta. E, ancora, il "mantenimento diretto", in luogo dell'assegno di mantenimento che il genitore più benestante versa all'altro (il più delle volte la madre) perché provveda al mantenimento dei figli, oltre ad essere di difficile attuazione pratica, sembra sottintendere che ... per le donne la separazione rappresenta un'occasione per arricchirsi!

Tornando alla proposta della “mediazione obbligatoria”, lo psicologo Merlini l'ha definita un ossimoro: un intervento di mediazione non può che essere volontario, cioè basato sulla richiesta dalle parti in conflitto. Ma, ha continuato, il ddl Pillon contiene un'ultima incredibile falsità: la c.d. "sindrome di alienazione parentale" (PAS), sindrome non riconosciuta in nessun manuale di psicologia o di psichiatria. Secondo tale presunta teoria, se un figlio si allontana da un genitore, la responsabilità non può non essere dell'altro, quindi bisogna allontanare il figlio anche da quest'ultimo... Forse un'allusione alla "cattiveria" delle madri separate?

Sulla base della sua esperienza presso il Tribunale per i minori di Roma, Merlini intravede, dietro il ddl Pilon, un altro obiettivo (peraltro già ventilato da alcune forze di destra): la chiusura dei Tribunali minorili e la loro sostituzione con sezioni speciali dei Tribunali ordinari, mandando così in fumo specifiche e preziose competenze ed esperienze che i giudici ordinari e onorari dei Tribunali dei minori hanno maturato nei molti anni di lavoro con i ragazzi e le loro famiglie. Piuttosto, volendo fare un passo in avanti, si potrebbe proporre un "Tribunale per i minori e le famiglie". Avremo modo di parlarne.

In sintesi, ha concluso la Consigliera Mattia con la sua consueta passione, assistiamo ad un attacco concentrico ai diritti e alla libertà di scelta delle donne, un attacco che parte dalla mozione contro la l. 194 approvata dal Comune di Verona, passa per le ultime inaccettabili sentenze emesse da alcuni Tribunali in casi di femminicidio e stupro e arriva alla proposta del disegno di legge Pillon.

Ma le donne non si rassegneranno a tale deriva e continueranno il loro impegno nelle piazze, nelle famiglie e nei luoghi della politica. Libere di scegliere!

sfaccendati 190406 ilmamilio


Commenti  

# Paul Droogo 2019-04-09 01:20
Il numero minimo di giorni (e notti) mensili da trascorrere con ciascun genitore deve essere portato obbligatoriamente a 14.
È da augurare che la Commissione Giustizia del denaro provveda a porre rimedio a questa carenza del Diagno Pillon.
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# Giorgio Fornetti 2019-04-10 23:14
Lodevole iniziativa ma non mi risulta sia stata né discussa né organizzata in direttivo PD.
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