Frascati: Angelo e Mario, morti nell'esplosione della loro casa. Oggi regna il silenzio

Pubblicato: Domenica, 24 Marzo 2019 - redazione cronaca

angelo mario bernardini ilmamilioFRASCATI (cronaca) - Ieri sera alle 21 il terribile boato in via Macchia dello Sterparo nel quale è stata devastata la famiglia Bernardini

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Angelo aveva 51 anni ed era una guardia giurata. Mario di anni ne aveva appena 21, compiuti in ottobre. La loro casa, esplosa ieri sera alle 21 forse per una fuga di gas (ma altre ipotesi sono ancora al vaglio come la presenza di polvere pirica) è stata posta sotto sequestro dalle autorità al termine delle operazioni di soccorso e bonifica.

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Angelo e Mario Bernardini sono morti così, nell'esplosione del loro villino a via Macchia dello Sterparo, al civico 97, nel dedalo di stradine che caratterizzano la popolosa periferia di Frascati: una zona che se non la conosci, ti ci perdi.

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Il boato che alle 21 di ieri ha squarciato il sabato sera di Frascati rimbomba ancora nelle orecchie dei residenti di un'ampia zona: l'esplosione, secca, terribile e mortale, è stata udita fino a Monte Porzio Catone, fino a Grottaferrata. A chilometri di distanza.

Ieri sera in quel villino la mamma di Mario, di 47 anni, e il fratello, di appena 14 anni si trovavano, a quanto sarebbe stato ricostruito dagli inquirenti, in altri locali della casa e sono rimasti illesi. Nei primi minuti, una volta trovati i corpi senza vita di Angelo e Mario, si è temuto che potessero esserci anche altre persone ed i vigili del fuoco hanno scavato con foga per accertarsi che non ci fosse nessun altro.

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Questa mattina il villino della famiglia Bernardini è un luogo silenzioso: sul cancello, parzialmente occultato da un telo verde, campeggia il cartello del sequestro. E nella periferia di Frascati quella appena passata è stata una notte triste, col rumore delle sirene e la puzza di bruciato che hanno riempito l'aria per ore.

Stamattina il villino è méta di un silenzioso via vai di vicini, di amici, di curiosi, che passano davanti alla casa, si soffermano qualche istante e poi riprendono la marcia. Anche perché è quasi impossibile fermarsi, che via Macchia dello Sterparo, soprattutto nella parte bassa ed "oltre la ferrovia" (la Roma-Cassino) è strettissima che due auto se si incrociano non ce la fanno quasi a passare.

"Una famiglia semplice e molto presente nella vita del nostro quartiere - racconta Marco -. Angelo faceva parte anche del gruppo Whatsapp di vicinato ed era uno dei primi a scattare quando qualcuno segnalava problemi. Erano venuti a vivere qui molti anni fa, quando Mario era ancora piccolo. Una tragedia".

Ultima modifica ore 15,40

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