Grottaferrata, che fine ha fatto la ‘dichiarazione di intenti’ con i cinesi in tema Fiera?

Pubblicato: Sabato, 23 Marzo 2019 - redazione politica

GROTTAFERRATA (attualità) – Nel 2017, appena insediata, la Giunta Andreotti comunicò entusiasta l’interscambio con tanto di previsione di viaggi e sviluppi economici: non se n’è più parlato

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Estate 2017: una bella foto di gruppo. Tutti insieme: i neoeletti amministratori di Grottaferrata - in bella vista il sindaco Andreotti e il delegato alla Smart City Alessandro Cocco - e tutta una delegazione di imprenditori e amministratori della città cinese di Tai'an assieme al sindaco della municipalità di Feicheng, Wang Lijun. L’obiettivo dell’amministrazione, con tanto di annunci, era l’imminente e ‘’proficuo rapporto’’ con la provincia dello Shandong (Cina Orientale) e in particolare nella cittadina di Tai'an, sita in corrispondenza del Monte Tai, dove si sta sviluppando la coltivazione di olivi e viti con annessa crescita del mercato di mezzi agricoli. Un “punto di contatto tra la città cinese (una metropoli arrivata a ospitare quasi 5,5 milioni di abitanti) e la cittadina criptense”, si disse allora. Come se Grottaferrata avesse estensioni di oliveti per chilometri e non invece qualche centinaio di piante (quelle che si sono salvate dall’espansione edilizia) sparse nel territorio (di cui tra l’altro si occupa con impegno il progetto ‘Olioincomune’ di AgroClub).

Il sindaco Luciano Andreotti all’epoca parlò di imminenti rapporti che potevano andare andare “dall'amicizia, alla cultura, dagli scambi economici in ambito commerciale alla formazione di studenti cinesi di Tai'an nel settore agricolo”. In particolare – sottolineò il sindaco – particolare attenzione sarebbe stata data “alla coltivazione di olive e uve che è tradizione millenaria del nostro territorio, il tutto tenendo come riferimento di interscambio commerciale tutta l'area dei Castelli Romani coordinata dalla comunità montana". Per rafforzare ciò erano preventivati anche viaggi in Cina con tanto di delegazione.

consorzio ro.ma

Ora, a meno che il fatto non sia sfuggito a tutta Grottaferrata, l’interscambio criptense-cinese sembra essersi arenato allo scatto in compagnia. Nessuno ha saputo più nulla, né sono state mai annunciate iniziative in ambito consiliare, non ci sono state delibere o determine al riguardo o comunicati stampa.

La Cina pareva vicina e invece a quanto pare è rimasta lontana. Sia nell’edizione della Fiera 2018 e sia in quella attuale non ci sono annunci della presenza nelle aree interessate di iniziative a supporto della ‘dichiarazione di intenti’ del 2017.

Dimenticanza? Progetto decaduto? Sarà per l’edizione 2020? Chissà… Hai visto mai che assieme ai ciliegi giapponesi in sostituzione (?) dei cipressi abbattuti alla Falcone, al memorandum del governo Conte e alle prospettive sulla Via della Seta non arrivino prossimamente novità clamorose da Oriente…

Leggi anche (2017): Grottaferrata, ricevuta la delegazione della città cinese di Tai'An

petra fiera 2019

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Commenti  

# grottaferratamia 2019-03-23 13:26
però le foto sono venute bene!
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# dicelaredazione 2019-03-27 19:14
e dice bene
il factchecking della redazione da i frutti, andrebbe diffuso
la costante dicotomia fra annunci e riscontri è sempre più evidente
la costante smemoratezza per i VERI problemi, è voluta e diffusa
con CARTABRUTTA anche il pd è entrato in maggioranza
con il surrogato EX 5S e gli EX sinistri trasformati in movimentisti, il cinico17 è sistemato
a concionare con la politica dei "SE" è rimasto solo il leghista del nord
NON si fa NULLA con i SE !
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