Rocca di Papa: avviata la procedura di decadenza del consigliere Mario Santoro
Pubblicato: Mercoledì, 13 Marzo 2019 - Grazia Sicilianiilmamilio.it - contenuto esclusivo
Si è svolto ieri il Consiglio comunale di Rocca di Papa che tra i punti in discussione aveva anche l’avvio della decadenza del consigliere di maggioranza Mario Santoro, la cui incompatibilità a causa di un contenzioso civile avverso il Comune per 7 milioni di euro, era stata portata alla luce dal consigliere Lorenzo Romei in occasione della seduta del 26 febbraio.
La discussione sul punto è partita con l’intervento dello stesso Santoro, il quale ha rivendicato il diritto di restare al suo posto in virtù della Costituzione Italiana che tutela i diritti fondamentali dell’uomo. Poi, rivolgendosi a Lorenzo Romei ed Elisa Pucci, ha detto che è come se gli avessero puntato una pistola alla tempia avendolo messo nella condizione di scegliere se proseguire la causa contro il Comune o se lasciare la carica di consigliere. Alla fine dell’intervento Santoro ha lasciato l’Aula, non partecipando alla discussione che ne sarebbe seguita.
E malgrado Lorenzo Romei, Elisa Pucci e Marika Sciamplicotti abbiano sottolineato che la questione è puramente giuridica e non riguarda affatto gli accadimenti del 2013, quando Santoro a causa di un sinistro stradale subì delle gravi conseguenze, la maggioranza ha proseguito su quella strada. Anche l’intervento del sindaco Crestini è stato incentrato sul fattore umano della vicenda, ricordando che al momento dell’incidente sindaco era Boccia e quindi su di lui ricadrebbero eventuali responsabilità nel caso in cui il contenzioso dovesse concludersi a favore di Santoro.
L’ex sindaco Boccia ha risposto sostenendo che il Comune ha fatto tutto ciò che doveva, stando anche vicino alla famiglia quando accadde l’evento, e quindi volutamente la maggioranza sta cercando di spostare l’attenzione su aspetti di tipo personale invece di entrare nel merito dell’incompatibilità emersa. La sorpresa però è arrivata al momento del voto con la decisione della maggioranza di astenersi così da far passare il voto favorevole dell’opposizione (tranne il consigliere Massimo Grasso, l’unico a votare contro la procedura di surroga).
Resta da chiarire forse la cosa più importante della vicenda: perché l’incompatibilità non è affiorata nel 2018 quando Santoro fece notificare dai suoi legali gli atti al Comune per chiedere un risarcimento di 7 milioni di euro? E perché la Giunta che si riunì il 23 aprile 2018 per nominare un avvocato di fiducia, non fece menzione (almeno non direttamente) che chi citava l’ente era proprio un suo consigliere comunale? Tutti aspetti che se non saranno chiariti in Consiglio comunale, lo dovranno essere in altra sede.
I cittadini di Rocca di Papa hanno il diritto di sapere se qualcuno abbia volutamente tenuto nascosto il contenzioso di Santoro. E, nel caso, anche il perché.