Grottaferrata: quando vedremo insieme i reperti della Tomba di Carvilio e Aebutia?

Pubblicato: Lunedì, 11 Marzo 2019 - Silvia Martone

anello corvilioPALESTRINA (cultura) - Lo splendido anello di Carvilio ritrovato nel territorio criptense è esposto oggi a Palestrina, le mummie a Tivoli.

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Risale a oltre 2000 anni fa l’anello di Carvilio, gioiello d’oro rinvenuto quasi venti anni fa nei pressi di Grottaferrata, nella zona dell’incrocio tra la via Anagnina e via della Mola Cavona, in una villa privata. Nel sito fu ritrovata una tomba del I sec. d.C. ancora intatta, composta da due sarcofagi marmorei. Sul primo si legge l’iscrizione “Carvilio Gemello”, sul secondo quella di “Aebutia Quarta”, ricca matrona romana. Quando i sarcofagi vennero scoperchiati, con grande sorpresa degli archeologi, i corpi si trovavano ancora lì: l’imbalsamazione cui furono sottoposti e, forse le particolari condizioni microclimatiche della tomba, hanno consentito un eccezionale mantenimento delle salme, soprattutto di quella di Carvilio.

Tra gli straordinari ritrovamenti fu trovato anche l’anello di Carvilio, oggi esposto a Palestrina nel Museo archeologico nazionale e Santuario della Fortuna Primigenia. Si tratta di un gioiello di una bellezza particolare, che raffigura minuziosamente il volto del giovane Carvilio,ritrovato al dito della madre Aebutia (vedi foto). Sotto il castone in raro cristallo di rocca, lavorato “a cabochon”, è collocato il volto di Carvilio, che morì prematuramente all’età di 18 anni. Si tratta di una microfusione a cera persa e rappresenta un giovane a torso nudo, con capelli ricci, labbra sottili e naso aquilino. Colpisce la precisione, la luminosità e la grazia del gioiello appartenente ad un’epoca così lontana e ci piace pensare alla quotidianità del giovane Carvilio e di sua madre Aebutia proprio in luoghi a noi così vicini.

petra fiera 2019

consorzio ro.maÈ possibile vedere i sarcofagi e una ricostruzione della tomba dove oltre all’anello furono rinvenuti altri meravigliosi reperti tra corone di fiori, parrucche, ghirlande e ornamenti, all’interno del Museo dell’Abbazia greca di San Nilo a Grottaferrata, vicino ai territori dove il sepolcro fu trovato. Sarebbe bello, a meno di un anno dalla riapertura del sito archeologico di Grottaferrata, vedere riuniti proprio lì, nel luogo di provenienza, tutte le suppellettili presenti nei sarcofagi, oltre che la sola ricostruzione senz’altro utile per i visitatori, ma meno affascinante dell’originale.

Fin quando però il tema della “dispersione dei reperti”, non sarà affrontata in maniera organica da parte del Ministero dei Beni Culturali, non potremo godere della bellezza di insieme dei ritrovamenti e soprattutto il sepolcro nella sua interezza non potrà tornare al suo luogo di origine. Nell’attesa sarà necessario fare una visita itinerante tra le meraviglie di Palestrina per ora lo splendido anello di Carvilio, a Tivoli per le mummie si trovano al Laboratorio di antropologia e a Grottaferrata per i sarcofagi.

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