Rocca di Papa: i contenziosi del Comune e la triste vicenda dell'ex Hotel Europa

Pubblicato: Mercoledì, 06 Marzo 2019 - Grazia Siciliani

ROCCA DI PAPA (politica) - Un'altra vicenda per la quale non si scorge ancora iniziativa amministrativa tesa a chiudere la storia e a limitare il rischio di risarcimenti milionari

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Avevamo scritto pochi giorni fa che i numerosi contenziosi per un totale di 18 milioni di euro rischiano di affossare definitivamente le casse di un Comune già in rosso fisso perenne. Tanto che viene da domandarsi: perché farsi dare 270 mila euro dalla Regione Lazio e accendere un mutuo da 700 mila euro per pagare le spese correnti con il rischio di pagare i debiti facendo altri debiti?

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Che il sindaco Crestini sia politicamente al capolinea appare ormai chiaro a tutti, e anche la litania di accuse rivolte sempre e solo verso “quelli che c’erano prima” comincia a stancare e a non essere più credibile. Tanto più di fronte all’evidenza dei fatti che chiamano in causa le responsabilità non solo della passata Amministrazione ma anche dell’attuale che, dopo tre anni di governo, si è distinta solo per una grande capacità: nascondere polvere e calcinacci (cioè i problemi) sotto al tappeto, lasciandoli intatti ai futuri amministratori.

Prendiamo la recente notizia riguardante il contenzioso per l’hotel Europa di piazza della Repubblica di quasi 4 milioni di euro. Si è appreso che la Giunta Crestini (che sarebbe nella più confusione totale) nel 2016 avrebbe avuto la possibilità di arrivare a un accordo con la FAM per 700 mila euro e invece avrebbe deciso di proseguire nelle cause milionarie. Che cosa sperava di ottenere Crestini portando avanti la causa? Non lo sappiamo. Quello che possiamo dire è che la sua Amministrazione (la peggiore in assoluto di sempre) sembra non avere neanche la minima idea di come affrontare i problemi. Un sindaco diverso e probabilmente più attento, avrebbe prima stoppato il contenzioso con la FAM accettando l’offerta di 700 mila euro, poi avrebbe cercato i finanziamenti idonei per portare a termine la nuova sede municipale.

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E qui entriamo in un altro ambito: i rapporti di Crestini con gli enti superiori, a cominciare dalla Regione Lazio. Un esponente autorevole se si presenta in Regione, o Ministero dell’Interno, ponendo sul tappeto un problema come quello dell’ex Hotel Europa diventato un rudere a cielo aperto sulla piazza principale del paese, è difficile pensare che possa tornare a Rocca di Papa senza avere comunque una soluzione da portare avanti. E invece, vedendo quello che è accaduto in questi anni, sembra proprio così: Crestini non ha individuato alcuna soluzione per risolvere i problemi alcuni dei quali, è vero, ereditati.

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Che la storia dell’ex albergo sarebbe finita male si era capito fin dalle origini, quando cioè l’Amministrazione con sindaco Umberto Ponzo, acquistò, per quasi 3 milioni di euro, l’edificio. Anche l’allora primo cittadino non approfittò di un’occasione, raccontata qualche tempo dopo da un medico di Rocca di Papa. Sostanzialmente i medici di famiglia, e non solo, che avevano lo studio nel paese, si fecero avanti per l’acquisto pensando di trasformare l’ex albergo in un centro medico, con gli studi dei medici di famiglia, farmacie, sale adibite a prestazioni per la salute, l’igiene e la bellezza e magari anche una sala per i convegni di carattere medico.

La trattativa, a detta di questo medico di famiglia e di un noto farmacista del territorio, sarebbe naufragata dietro l’intervento di una manina sapiente che, da oltre vent’anni, in Comune fa il bello e il cattivo tempo. Insomma, anche allora si perdette un’occasione per recuperare l’Hotel Europa. Poi ci pensò Pasquale Boccia con l’appalto integrato tra nuova sede municipale e scuola materna dei Campi d’Annibale a complicare ulteriormente la questione. Da ultimo, il colpo di grazia di Crestini che invece di chiudere l’accordo con la FAM preferì - a quanto risulta - la strada delle cause in tribunale. E il futuro dell’ax albergo resta avvolto nel mistero più fitto, mentre quello di Crestini, al minimo del consenso, è ben noto a tutti: una sonora ed inappellabile sconfitta elettorale.

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