Velletri, oltre al sindacato Sippe sulle condizioni del carcere scende in campo anche la Federazione Italiana Medici

Pubblicato: Giovedì, 28 Febbraio 2019 - redazione attualità

VELLETRI (attualità)  - La nota del sindacato sulla vicenda

ilmamilio.it - nota stampa

I sindacalisti di Polizia Penitenziaria (Si.P.Pe.) di Velletri a seguito delle loro numerose denunce fatte alla Autorità di competenza relative alle problematiche dei – suicidi –autolesionismo – aggressioni - condividono quanto rappresentato dalla Federazione Italiana Medici Famiglia Settore Medicina Penitenziaria sulle condizioni lavorative del personale sanitario.

Il Settore Medicina Penitenziaria - SEGRETERIA NAZIONALE in una nota pubblica inviata ieri denuncia: " Il Bollettino di Guerra dove? Nelle carceri Italiane .Dopo i numerosi episodi incresciosi dei – suicidi - autolesionismo – aggressioni - successi nel Penitenziario di Velletri, il dato allarmante arriva già dal mese di febbraio 2019 dalle diverse realtà Penitenziarie, come denuncia la Federazione Italiana Medici Famiglia Settore medicina Penitenziaria con dati allarmanti di suicidi, tentati suicidi e altre problematiche legate al personale sotto organico ".  Al danno per i 1.550 medici che lavorano nelle carceri italiane si aggiunge anche la beffa perché come denuncia la Federazione, la quasi totalità dei medici sono precari con incarichi qualcuno mensile , qualcuno trimestrale i più fortunati annuale. Quasi tutti , esclusi quei pochi rimasti ,( coraggiosi o imprudenti ) che sono transitati a seguito del DPCM del 2008 che ha visto il passaggio dell’assistenza sanitaria dal Ministero della Giustizia al Ministero della Salute e quindi alle regioni , senza nessuna formazione specifica , quasi tutti neolaureati alla ricerca di un primo impiego dal quale scappare appena possibile , catapultati in un ambiente dove si intersecano varie competenze ( sanità , giustizia , sicurezza ) che l’università non fornisce e neppure viene fornita loro , un ‘esperienza che si acquisisce sul campo con tutti rischi connessi e appena questa viene acquista si scappa perché non esiste nessuna salvaguardia al lavoro che viene svolto da questi medici ne della sicurezza personale e incolumità fisica .

Dal 2008 a oggi , nonostante le promesse e il contenuto del DPCM del 1 aprile 2008 in cui la medicina penitenziaria veniva inquadrata come medicina generale e come tale nel nuovo ACN nazionale non si è ancora giunti a una definizione e a una stabilizzazione di tali figure ( qualcuna le vorrebbe assimilare al medico di continuità assistenza segno di una ignoranza totale della conoscenza del lavoro svolto e dell’ambiente in cui si volge ) creando anche notevoli difficoltà a garantire la salute delle persone ristrette nelle carceri italiane anche in ottemperanza delle direttive europee in materia , segnalato più volte anche dai sindacati della polizia penitenziaria che lavora a stretto gomito . Giovedì 27 febbraio iniziano le nuove consultazioni per l’ACN da parte dei sindacati e della SISAC , la Federazione Italiana Medici Famiglia Settore medicina Penitenziaria chiede una priorità in merito per un settore che non ha ne regole ne regolatori e diano dignità e riconoscimento della professionalità dei medici che lavorano in carcere . " Come sindacato di Polizia Penitenziaria rimaniamo al loro sostegno, condividendo la battaglia sul campo ", conclude Carmine Olanda, segretario regionale del Sippe.