La Giornata del malato all'INI è occasione di grande cultura con (tra gli altri) anche Dacia Maraini

Pubblicato: Martedì, 12 Febbraio 2019 - Marzia Mancini

INI malato1GROTTAFERRATA (attualità) - Presenti Piera Degli Esposti, Livia Azzariti, Marco Del Greco e Paolo Di Paolo

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In occasione della XXVII Giornata mondiale del malato, la casa di cura INI di Grottaferrata, ha organizzato presso la “Sala Convegni” un evento culturale al quale hanno partecipato prestigiosi ospiti come la scrittrice e poetessa di fama mondiale, Dacia Maraini, l’attrice Piera Degli Esposti (che ha lavorato fra gli altri con Nanni Moretti e Paolo Sorrentino), la giornalista laureata in medicina Livia Azzariti che per anni ha condotto “Unomattina” su Rai1 occupandosi di divulgazione medica, il chitarrista Marco Del Greco, vincitore del “Tokyo International Guitar Competition”, il dottore e primario Claudio Puoti e per finire lo scrittore Paolo Di Paolo che ha presentato e modulato la conferenza.

L'incontro culturale è stato reso possibile grazie anche alla mobilitazione del direttore amministrativo dell’INI, il Dr. Giovanni Tavani e il direttore sanitario, il Dr. Michele Di Paolo che hanno rivolto l’invito a tutta la cittadinanza.

Ad introdurre le tematiche affrontate nell’arco del pomeriggio lo scrittore Paolo Di Paolo che ha ricordato la nascita della “Giornata mondiale del malato”, avvenuta nel lontano 1992 per volontà di Papa Giovanni Paolo II con lo scopo di abbattere il muro che divide idealmente la società dei “sani” dalla società dei “malati” che troppo spesso si ritrovano soli ed emarginati. Questa giornata è un esempio ed una possibilità di condivisione, un’espressione di solidarietà che negli anni ha dato vita a numerose iniziative, prima tra tutte, quella di portare la bellezza dell’arte nelle strutture ospedaliere realizzando così esperienze teatrali, culturali e di lettura allestendo delle biblioteche in vari nosocomi come ha già fatto l’INI.

mercatino grottaferrata ilmamilioLa grande Dacia Maraini ha spiegato invece, quanto sia importante anche il rapporto tra medico e paziente, i malati non devono essere considerati dei numeri ma al contrario ognuno di loro è una persona diversa e sacra. La poetessa sostiene inoltre che ogni secolo sia stato caratterizzato da una malattia, il ‘900 dal cancro e quello attuale dalla depressione, complice anche la realtà ‘virtuale’ che con l’avvento della tecnologia e dei social spesso ci troviamo a vivere, circondati da un’apparente ammirazione che diventa inesistente nella vita quotidiana, non c’è nessuno che ci tende realmente quella mano di cui abbiamo bisogno.

Ha ribadito l’importanza della lettura nei momenti difficili, rievocando la sua impossibilità di movimento dopo la triste perdita di suo figlio al settimo mese di gravidanza. Costretta al letto, l’unica cosa che poteva fare era leggere afferma e al tempo stesso rappresentava anche l’unico modo che aveva di ‘viaggiare’. Proprio per questo, Dacia ha donato ai terremotati dell’Aquila 300 dei suoi libri da inserire in una biblioteca di fortuna allestita per lo svago mentale di chi ha subito quel tremendo trauma.

A seguire, l’intervento della giornalista Azzariti che con molta semplicità e simpatia ha sottolineato l’importanza della divulgazione medica attraverso il potente mezzo dei programmi televisivi, dediti tra le altre cose a trasmettere il valore della prevenzione e a creare una rete di solidarietà.

Il chitarrista Marco Del Greco ha allietato il pomeriggio intervallandolo con l’elegante e piacevole musica del suo strumento a testimoniare l’importanza dell’arte come ‘medicina alternativa’ per l’anima delle persone affette da malattia.

Anche Piera Degli Esposti ha regalato e dunque recitato agli spettatori due divertentissimi racconti di Achille Campanile (sepolto nella vicina Velletri) “Gli asparagi e l’immortalità dell’anima” e “Le seppie coi piselli”, mettendo in luce la grandezza del suo talento e ricevendo in cambio le risate e gli applausi fragorosi del pubblico.

Per ultimo ma non d’importanza, ha parlato il dottor Claudio Puoti, raccontando la sua esperienza di medico a bordo delle navi per il trasporto dei migranti, mettendoci al corrente delle atrocità disumane e della sofferenza riscontrata in queste circostanze, un monito per costruire ‘ponti’ e non ‘muri’.

La conferenza si è conclusa con un omaggio floreale alle importanti donne che vi hanno partecipato e con un ricco e gustoso buffet a base delle prelibatezze enogastronomiche locali.

Un evento davvero ben riuscito, nel quale sono stati affrontati dei temi di rilievo con serietà e delicatezza ma soprattutto con quel tocco d’arte che ha saputo sdrammatizzare e donare leggerezza ad una delle cose che più ci spaventa nella vita, la malattia.

A tal proposito desidero aggiungere che chi è malato, spesso, anche involontariamente, viene quasi colpevolizzato e dunque, anche se sembrerebbe scontato, è importante ricordare che chi sta male non ha scelto la sua condizione e merita e desidera come un affamato che brama una fetta di pane, il nostro affetto.

Oltre le dovute cure mediche quello che fa la differenza, anche in queste circostanze, è sempre l’amore. La salute è il bene più caro di cui possiamo godere, non buttiamolo e non sprechiamolo e ogni giorno ringraziamo di essere al mondo perché chi non è altrettanto fortunato darebbe tutto quello che possiede per essere al nostro posto.

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