Dessì: "E' l'ora di rivedere le regole del Movimento. Adesso inizia la nostra guerra dei cent'anni"
Pubblicato: Lunedì, 11 Febbraio 2019 - redazione politicailmamilio.it
Un lungo post a commento indiretto del voto in Abruzzo. A firmarlo, pubblicandolo sulla sua pagina Facebook, il senatore 5 stelle Emanuele Dessì, cittadino di Frascati.
"Come mai siamo al governo con la Lega, condividiamo agenda di Governo, proposte legislative e decreti ma nonostante questo loro crescono e il Movimento paga dazio? Questa è l’unica domanda che mi pongo oggi, cercando di non banalizzare accusando qualcun altro.
Che a una gran parte degli italiani piacesse la figura dell’uomo forte e solo al comando lo abbiamo sempre saputo, altrimenti non avremmo avuto gli Andreotti, i Craxi, i Berlusconi ed i Renzi", dice Dessì.
"Che l’establishment, i poteri forti, i media tradizionali, la burocrazia ci fossero ostili è cosa nota ma è soprattutto il motivo per cui esistiamo. Però oggi ho chiarissimo per la prima volta che questa sconfitta elettorale è soprattutto colpa nostra. Abbiamo sottovalutato le strategie elettorali ed il territorio che per noi deve essere invece un fondamento irrinunciabile.
Se vogliamo tornare ad essere protagonisti dobbiamo assolutamente rivedere le nostre regole. Andare oltre, rimanere noi stessi senza fossilizzarci. Partendo appunto dai territori, che hanno bisogno di una attenzione costante e dove da troppo tempo non siamo più in grado di trovare una modalità di attivismo locale alternativa ai Meetup, che purtroppo hanno perso la loro spinta propulsiva.
La nostra istanza progressista, pilastro fondamentale del Movimento, deve essere rilanciata anche nella capacità di rinnovare le nostre regole, innovando con coraggio, superando quei paletti che, come dimostrato, oggi ci limitano e ci rendono non competitivi soprattutto nelle elezioni amministrative.
Ormai abbiamo compreso tutti che la nostra battaglia non sarà breve.
Chi di noi pensava di aver raggiunto l’obiettivo partecipando a questo Governo ha fatto un gigantesco errore di sottovalutazione.
Noi dovremo continuare a lottare con il coltello tra i denti ancora per tantissimi anni, non c’è posto per chi ha esaurito le sue energie, non c’è posto per chi non è in grado di proporre soluzioni ai problemi. Abbiamo appena cominciato la nostra guerra dei cent’anni, e siamo in prima linea.