Altro tentativo di suicidio nel carcere di Velletri sventato dagli agenti. L'Ugl: "Situazione insostenibile"

Pubblicato: Lunedì, 21 Agosto 2017 - redazione cronaca

ugl pol penVELLETRI (cronaca) - Nuova denuncia dello stato di cose all'interno del penitenziario da parte del sindacato

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dall'Ugl polizia penitenziaria riceviamo e pubblichiamo.

"L'altro ieri ancora un intervento degli agenti per un tentato suicidio da parte di un detenuto di nazionalità rumena all'interno del carcere, che grazie al pronto intervento della polizia penitenziaria è stato salvato. Il sindacalista dell’Ugl Polizia Penitenziaria Carmine Olanda del Carcere di Velletri dice basta alla gestione dei detenuti con patologie di natura psichiatriche alla gestione della Polizia penitenziaria.

"Ancora una volta gli Agenti di P. P. anziché essere chiamati a collaborare con lo Sfaff Sanitario/educativo da parte del medesimo, si trovano a tutt’ oggi a gestire da soli il servizio di sorveglianza a vista nei confronti di un detenuto comune ristretto nel Reparto Isolamento per problematiche psico-fisiche. Come sindacato – denuncia Olanda - non possiamo più accettare che la sorveglianza a vista dei detenuti venga affidata solo ed esclusivamente alla Polizia Penitenziaria e svolta dagli stessi in mezzo ad un corridoio torrido d’estate e freddo d’inverno, 24 su 24 ore davanti ad una cella. Come non possiamo più accettare che gli Agenti devono gestire i detenuti che hanno problemi di natura psichiatrica anche nelle sezioni detentive. I detenuti con problemi Psichiatrici devono essere gestiti in luoghi adatti e da tutte le figure sanitarie previste".

"Per questi motivi, - continua il Sindacalista – abbiamo evidenziato alle Autorità competenti che nella circolare del 25 novembre 2011 intitolata “Modalità di esecuzione della pena. Un nuovo modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione”, come nella circolare n. 3649/ 6099 del 18 luglio 2013 intitolata “Linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti”, ed in virtù di quanto approvato dalla Conferenza Unificata Stato Regione (in G.U. n° 34 del 10 febbraio 2012), si ribadisce e si focalizza l’ attenzione sull’ importanza di inserire il soggetto sorvegliato a vista in un vasto programma trattamentale composto da uno Staff di Operatori Sanitari, dell’Area Educativa e non esclusivo della Polizia Penitenziaria. Siamo stanchi – conclude Olanda – di denunciare sempre le stesse cose. Ci Auguriamo che L’ On. Roberto Giacchetti Deputato – Commissione Affari Costituzionali del PD giorno 15.08.2017 non è venuto nel Penitenziario a fare una semplice sfilata di moda, come di solito quando c’è aria di elezioni i politici sanno fare benissimo, ma a raccogliere tutte quelle problematiche che da anni noi come Sindacato denunciamo a grande voce.

La Lettera inviate alle Autorità Preposte : Provveditorato- Dap-Direzione Carcere Velletri-Asl Roma 6.

Questa Organizzazione Sindacale (Ugl Pol.Pen.) rappresenta alla S.V. che ancora una volta gli Agenti di P. P. anzichè essere chiamati a collaborare con lo Sfaff Sanitario/educativo da parte del medesimo, si trovano a tutt’ oggi a gestire da soli il servizio di sorveglianza a vista nei confronti di un detenuto comune ristretto nel Reparto Isolamento per problematiche psico-fisiche. Come sindacato non possiamo più accettare che la sorveglianza a vista dei detenuti venga affidata solo ed esclusivamente alla Polizia Penitenziaria e svolta dagli stessi in mezzo ad un corridoio torrido d’ estate e freddo d’ inverno, 24 su 24 ore davanti ad una cella . Per questi motivi, vogliamo evidenziare che nella circolare del 25 novembre 2011 intitolata “Modalità di esecuzione della pena.

Un nuovo modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione”, come nella circolare n. 3649/ 6099 del 18 luglio 2013 intitolata “Linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti”, ed in virtù di quanto approvato dalla Conferenza Unificata Stato Regione (in G.U. n° 34 del 10 febbraio 2012), si ribadisce e si focalizza l’ attenzione sull’ importanza di inserire il soggetto sorvegliato a vista in un vasto programma trattamentale composto da uno Staff di Operatori Sanitari, dell’ Area Educativa e non esclusivo della Polizia Penitenziaria. In virtù di quanto narrato, si chiede con urgenza alla S.V. di prendere i dovuti provvedimenti al fine di fare applicare ai responsabili della ASL di questo Istituto le normative vigenti, in modo tale che garantiscano sia la presenza dello Staff Sanitario previsto per la gestione dei detenuti sorvegliati a vista che il luogo adatto per il servizio in questione. Questa O.S., per quanto rappresentato, suggerisce a chi di competenza, di realizzare alcune stanze detentive munite di telecamere che possono essere monitorate sia dagli uffici del personale di Pol. Pen. che dal personale Sanitario installando dei monitor anche presso il locale infermeria.