Prima Frascati: "In maggioranza padri e padrini. Regna il mutismo d'ordinanza"

Pubblicato: Lunedì, 04 Febbraio 2019 - redazione politica

FRASCATI (politica) - Una durissima nota della lista di opposizione sul fatto di questi giorni

ilmamilio.it - nota stampa

Dalla lista "Prima Frascati" riceviamo e pubblichiamo.

Stavolta il coordinatore della maggioranza, residua, di Palazzo Marconi o meglio della rimanente ex e poi rattoppata coalizione Mastrosanti parla a nome proprio. O meglio dice di farlo in tale veste ma diventa l’interprete del regolamento comunale vale a dire, in pratica, il suggeritore di quello che si può e anzi si deve fare sulla mozione presentata dai consiglieri di opposizione: cioè respingerla.

Abbiamo un Sindaco dormiente o silente, un pagato portavoce assente, un presidente "manesco", i capigruppo delle liste della maggioranza che guardano il vuoto, uno dei quali però con un padrino chissà perché stavolta parlante, forse perché da pochi giorni proposto come delegato, mentre altri confermano la caratteristica principale dei consiglieri più giovani di questa legislatura, quella di essere padre-dipendenti.

petra frascati 1809Una Giunta di assessori totalmente muti che sembrano paralizzati nelle corde vocali tranne uno che mostra solo di essere assai permaloso e si anima e si sbraccia quando sfiorano i suoi interessi e le sue competenze.

Eppure un vociare intenso si ode da Palazzo e si esprime giornalmente da parte di costoro, ma fuori del Palazzo stesso, con parole di critica, per poi rientrare in un mutismo d’ordinanza obbligata che farà gridare al miracolo il giorno che avranno la forza di pronunciare un libero giudizio proprio in aula.

Stavolta l’opposizione chiama e richiama tutti a farlo con una mozione doverosa su un episodio di "pugilato" non sportivo.

E c’è qualcuno però che ancora pensa di fasciare con le bende, che dovrebbero far chiudere gli occhi cittadini ai consiglieri, ai politici e agli amministratori, con il rimedio universale della definizione che: “si tratta di un fatto privato”.

Certo potrebbe essere privato il fatto in se stesso, quello che ha scatenato la prestazione "pugilistica", anche se sembra non esserlo, ma resta e non si può mascherarla di privato la reazione aggressiva che di privato quindi ha solo la responsabilità di chi l’ha compiuta.

Tutti coloro che svolgono una funzione pubblica hanno moralmente ed eticamente, oltre che civilmente, il dovere di comportarsi in modo appropriato. Se poi non lo fanno devono accettare il rischio di una pubblica accusa e di un giudizio etico-morale negativo che qualsiasi cittadino non può che esprimere come tale.

Non ci si può mettere la cravatta solo il giorno del primo Consiglio comunale, sostenevano i grandi Sindaci del passato Clemente Aldobrandini, Pietro Micara e Guglielmo Boazzelli, rivolgendosi ai consiglieri che si esprimevano in modo maleducato, e molti altri hanno preso questo motto a loro insegnamento, ma dovrebbero farlo tutti.

I tifosi che vanno allo stadio e che per comportamenti che avvengono sul terreno di gioco reagiscono con violenze vengono non solo perseguiti dalla giustizia, ma emarginati anche dalle società sportive, oltre che dagli altri e, con il loro comportamento o inducono ad altrettanta violenza oppure intimoriscono chi vorrebbe recarsi a vedere le partite. In città oggi si sentono espressioni simili e si allontanano i cittadini dal volersi avvicinare alla politica, se fatta da soggetti e da fatti che producono simili atteggiamenti. Gli attuali amministratori saranno quindi giudicati anche su come si saranno comportati e si comporteranno su questa circostanza.

E grave perciò è il silenzio e l’omertà che si registra sulla vicenda da parte dei sopracitati rappresentanti della città, mentre patetico e irriguardoso infine appare quello che scrive il personaggio col pennacchio di coordinatore che da padre, fratello e figlio di amministratori, ancora parla. Lui sì avrebbe potuto tacere, almeno stavolta!!!