Sequestrati falsi sacchetti biodegradabili e compostabili: coinvolti anche esercizi commerciali dei Castelli Romani

Pubblicato: Martedì, 15 Gennaio 2019 - redazione cronaca
 
CASTELLI ROMANI (cronaca) - Vasta operazione in Abruzzo e Lazio
 
ilmamilio.it
 
Circa 90 Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila e Roma, unitamente a 12 Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di L’Aquila hanno eseguito misure cautelari (perquisizioni e sequestri) presso trenta esercizi commerciali e sedi di aziende, quasi tutti riconducibili a soggetti di nazionalità egiziana, dislocati in diverse località delle province di L’Aquila e Roma.
 
L’attività è incentrata sulla commercializzazione e smaltimento irregolare di shoppers contraffatti. Nell’ambito di una campagna di controlli che ha interessato l’intero territorio nazionale, coordinata dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e promossa da INTERPOL, inerente attività di contrasto allo sversamento di rifiuti in mare, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Agroalimentare Forestale Carabinieri (NIPAAF) di L’Aquila ha individuato dei sacchetti per la spesa (shoppers) che avevano una insolita consistenza nonostante riportavano diverse scritte che attestavano essere “100% biodegradabile compostabile”.

Le analisi chimiche hanno rivelato che i sacchetti erano fatti di un polimero non biodegradabile né compostabile, rendendoli così non idonei all’utilizzo né alla commercializzazione, ed erano importati da un’unica ditta il cui proprietario è di nazionalità egiziana e commercializzati da attività di rivendita di frutta i cui proprietari hanno la stessa nazionalità. L’Autorità Giudiziaria ha emesso decreti di perquisizione e sequestri contestando a 18 egiziani ed un’italiana i reati previsti dall’art. 517 del Codice Penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci) e dall’art. 256 del D. Legislativo 152/2006 (gestione illecita di rifiuti).
carne frescaI Carabinieri Forestale hanno individuato l’importatore e sono risaliti alla documentazione doganale che già li indicava come “sacchetti in polietilene per frutta e verdura” e che, quindi, non erano da immettere sul mercato poiché riportavano, falsamente, la scritta “biodegradabile” e avrebbero causato inquinamento ambientale poiché l’ignaro consumatore, indotto in errore dalla scritta, li avrebbe riutilizzati per l’avvio al compostaggio di rifiuti umidi.

Nel corso delle perquisizioni, avvenute contemporaneamente in trenta attività commerciali e ditte, sono state sequestrate 8 tonnellate di sacchetti corrispondenti a diversi milioni di pezzi che vengono, così, sottratti alla dispersione in ambiente. Da luglio 2018 ad oggi, risultano essere stati importati oltre 10 milioni di sacchetti.
 
Alle operazioni hanno partecipato anche le stazioni dei Carabinieri Forestali dei Castelli Romani, Velletri e Rocca di Papa. Colpiti alcuni esercizi commerciali a Pomezia, a Marino e Castel Gandolfo gestiti da egiziani, italiani e albanesi.