L'Istituto salesiano di Villa Sora a Frascati... E se prendessi lo scientifico?

Pubblicato: Lunedì, 14 Gennaio 2019 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Analisi e riflessione utile per chi deve scegliere il proprio indirizzo scolastico

ilmamilio.it

“Vado bene in matematica, allora vado allo scientifico”, “Preferisco lo scientifico, non c’è il greco”, “Voglio fare medicina, an­drò allo scientifico”. Quante volte sentiamo dai ragazzi della terza media frasi come queste! Ogni educatore sa per esperienza quanta attenzione meriti un adolescente che esterna le proprie intenzioni e in­clinazioni di natura vocazionale, in partico­lare nel campo dello studio, dove una scelta errata spesso si traduce in scorag­giamenti e frustrazioni che possono per­durare anni.

Bcc Castelli Romani Tuscolo

Attraverso queste poche ri­ghe vo­gliamo fornire alle famiglie qualche indi­cazione relativa in particolare al liceo scientifico, in modo che l’eventuale scelta di questo indirizzo sia affrontata con la giusta con­sapevolezza, pesando i vari fat­tori in gio­co.

Nel presentare il liceo Scientifico pren­diamo come filo conduttore il quadro ora­rio, che riportiamo di seguito nella versio­ne adottata dal nostro istituto, nell’ambito di quella elasticità che la legge sull’auto­nomia1 garantisce alle scuole:

orario villasora

Osservando il quadro, salta subito agli occhi che il peso delle discipline comune­mente qualificate come “scientifiche” (ma­tematica, fisica, scienze naturali), sebbe­ne notevole, non squalifica le discipline tradi­zionalmente connotate come “umanistic­he” (materie letterarie, filosofia, storia dell’arte ecc.). Perché? Il motivo può esse­re individuato nel nome: si tratta di un in­dirizzo di studi all’interno del sistema dei “licei”, dunque erede della grande tradi­zione culturale greco-romana che faceva delle Lettere un punto di riferimento es­senziale nella for­mazione della persona colta. Approfon­diamo aiutandoci con una citazione tratta dal Profilo Educativo, Cul­turale eProfes­sionale dello studente li­ceale (PECUP)2, documento fondamen­tale della Riforma Gelmini, le cui Indica­zioni Nazionali sono tuttora in vigore:

• studio delle discipline in una prospettiva siste­matica, storica e critica […]
• lettura, analisi, traduzione di testi letterari, filo­sofici, storici, scientifici, saggistici e di interpre­tazione di opere d’arte.
Quindi allo scientifico non si studia sol­tanto matematica, anzi l’obiettivo formati­vo primario individuato nel PECUP è molto esplicitamente connotato:

Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizio­ne umanistica.
Sebbene risulti arduo ad un ragazzo di tredici anni comprendere quale sia il nes­so tra i due mondi, quello scientifico e quello umanistico, è fondamentale che nelle occasioni di orientamento nella scuola media e nel dialogo in famiglia si sottolinei il valore culturale delle scien­ze, che non devono mai essere ridotte a tecnicismi (“sono bravo a fare i calcoli”), spesso inconsape­volmente assunti come unico criterio di scelta da par­te dei nostri ragazzi, o considerate come infallibili espressioni di profetismo (“lo dice la scien­za, dunque è assolutamente così!”).

carne fresca

Villa Sora è sempre stata attenta a que­sti stimoli positivi provenienti dai docu­menti ministeriali: la tradizione educativa cattolica, infatti, in particolare la sua espressione nell’ambito del carisma sale­siano, ha fatto del dialogo fra i saperi uno dei suoi punti di forza in vista dell’unità della fede. Attorno a questa unità la no­stra scuola costruisce tutte le proprie atti­vità: momenti di condivisione e di pre­ghiera che coinvolgono classi o gruppi, forme di volontariato, modalità interdisci­plinari di fare didattica, scelta dei percorsi di alter­nanza scuola lavoro ecc.

Chiarito il senso profondo con cui deve essere riguardato il quadro orario del liceo scientifico, possiamo ora addentrarci nelle singole discipline.

Iniziamo dalle materie di indirizzo: mate­matica, fisica, scienze naturali. Quali prere­quisiti sono richiesti per poter iniziare a studiare con profitto queste difficili disci­pline? Sono poi così difficili? Dove arriva il programma del quinto anno? Come è strutturata la prova dell’Esame di Stato? Sono domande molto comuni che ogni ragazzo all’inizio del percorso si pone, proviamo a rispondere almeno alle prime.

Bcc Castelli Romani Tuscolo

Chiariamo subito che non sono neces­sarie particolari conoscenze per avviare lo studio delle tre materie al primo anno: ad esempio in matematica si riprende con le operazioni elementari in colonna, in fisica si inizia con le equivalenze fra unità di mi­sura ecc. Certamente il metodo e il livello non sono più quelli caratteristici della scuola ele­mentare e media, ogni argo­mento va af­frontato chiedendosi il per­ché, la moti­vazione, ove possibile la di­mostrazione. La presentazione di ogni di­sciplina scien­tifica non consiste semplice­mente in una sequenza di tecniche di cal­colo o for­mule; l’alunno viene introdotto progressi­vamente allo studio teorico dei contenuti, concepito come visione ordina­ta e siste­matica della realtà, dunque una visione bella e per questo educativa, pro­prio in quanto riguarda il reale. Tale tipo di approccio, quin­di, deve destare nel ragaz­zo non un senso di aridità, come purtrop­po spesso è la­mentato verso le scienze formali e sperimentali, ma di contempla­zione del mondo, secondo l’etimologia greca del termine “teoria”.

D’altra parte se al biennio l’assimilazione delle scienze riuscirà ad infondere questo senso di armonia, allora lo studio della fi­losofia all’inizio del triennio potrà vera­mente far rivivere nell’animo dei ra­gazzi quegli stessi sentimenti di stupore e me­raviglia che hanno caratterizzato dapprim­a i filosofi ionici, con la loro fisica pri­mitiva, poi i filosofi greci successivi, per i quali lo sviluppo delle scienze era funzio­nale ad una comprensione profonda del mondo, aperta alla trascendenza e alla totalità. Per le classi terminali lo stesso documen­to pri­ma citato, il PECUP, arriva coerentemente ad affermare:

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio […], dovranno […] saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica.

petra frascati 1809L’ottica è sempre quella dell’unità. D’altra parte una tale visione della didatti­ca richiede uno sforzo sia del corpo do­cente sia dei singoli alunni, ai quali non saranno risparmiate le ascetiche fatiche che notoriamente le discipline scientifiche e filosofiche portano con sé! Siamo infatti convinti che lo studio serio e la battaglia contro la settorialità dei saperi siano un ottimo vaccino contro le fratture interiori di cui tanti nostri giovani fanno purtroppo esperienza.

Lungo la medesima linea dobbiamo considerare le altre materie indicate nel quadro orario, in particolare le lingue.

Il numero di ore settimanali dedicate all’italiano è lo stesso degli altri licei, poi­ché la cono­scenza della propria lingua è elemento culturale imprescindibile, so­prattutto oggi, epoca in cui i social net­work sono, come ben sappiamo, il conte­sto meno adatto in cui far valere le proprie competenze linguistiche!

Cosa dire invece del latino, letteralmen­te odiato da un’alta percentuale dei ra­gazzi che scelgono lo scientifico? “A che mi serve?”, obiettano in molti. Occorre ri­spondere con schiettezza: il latino, come la filosofia o tante altre ma­terie, non serve in senso utilitaristico per produrre qualco­sa, contrariamente alle scienze formali, che, oltre a quanto abbia­mo illustrato in precedenza, offrono lin­guaggi e metodi per la tecnica. Viviamo purtroppo in una società che concepisce funzionalistica­mente ogni aspetto della realtà: una cosa ha valore nella misura in cui è strumento per l’individuo, non per il suo bene inte­grale, ma per le sue inten­zioni soggettivi­sticamente intese. Certa­mente in un liceo occorre anche mostrare come le scienze matematiche e fisiche costituiscano uno strumento per la tecnica e la tecnologia, portando esempi, svilup­pando compe­tenze, approfondendo i temi, però deve essere chiaro che questa visione non esaurisce il campo delle scienze, anzi non è assolutamente in grado di fondarne la loro ragione d’essere.

Cosa rispondere allora ad un ra­gazzo che contrappone le scienze al la­tino e come aiutarlo nella mo­tivazione verso lo studio di questa lin­gua? Attingen­do alla tradizione didattica della nostra scuola, potremmo così argo­mentare:

• l’accesso alla letteratura antica in lingua originale consente una pe­netrazione molto più profonda del messaggio sotteso ai testi: la lingua è lo specchio di una cultura, in que­sto caso di quella nella quale affon­diamo le nostre stesse ra­dici;
• il latino è una lingua fortemente strutturata, il cui studio sviluppa competenze logiche in parte analo­ghe e in parte complementari a quelle della geometria sintetica presentata al biennio;
• il latino è stato per molti secoli la lingua colta nella quale scrivere trattati scientifici e filosofici: impen­sabile un approccio interdisciplina­re storico alla scienza e alla filosofia senza la conoscenza di questa lin­gua; ma una tale interdisciplinarità è proprio obiettivo formativo speci­fico del liceo scientifico, come già visto;
• l’accesso ad alcune facoltà (per es. Giurisprudenza, Lettere ecc.) non può prescindere dalla conoscenza del latino.

Passiamo ora all’altra lingua moderna studiata dai ragazzi. Come si evince dal quadro orario, lo studio dell’inglese è par­ticolarmente avanzato nel biennio, con quattro ore set­timanali. Va aggiunta an­che un’ora di una materia non linguistica svolta in inglese, la geostoria. Un numero così elevato di ore nella fase iniziale del percorso di studi ga­rantisce l’acquisizione di competenze si­gnificative nell’ascolto e nella produzione orale e scritta, che po­tranno essere perfe­zionate negli anni suc­cessivi e nei corsi opzionali pomeridiani (Cambridge) con esami in sede. In tutte le ore di inglese del biennio, inoltre, gli alun­ni sono raggruppati per livelli: i ragazzi del­le classi parallele dello scientifico, del clas­sico e del liceo delle scienze umane sono rimescolati in modo da formare un totale di tre gruppi, ciascuno caratterizza­to da un diverso livello iniziale di prepara­zione rilevato da un opportuno test d’ingresso. L’obiettivo è duplice: i più pre­parati po­tranno approfondire aspetti parti­colari della cultura e della lingua, gli altri, inve­ce, con una didattica mirata potranno rag­giungere in modo meno difficoltoso i li­velli successivi.

Anche per l’italiano e il latino è stata fat­ta la scelta di raggruppare gli alunni di in­dirizzi diversi, ma non per livelli: si tratta questa volta di gruppi misti rispetto alla preparazione (canali), con l’obiettivo di ga­rantire le stesse conoscenze e competen­ze ai ragazzi dei diversi licei.

Ovviamente in continuità con le discipli­ne umanistiche di cui abbiamo già parlato si pone lo studio della storia dell’arte, che al liceo scientifico è accompagnato da si­gnificative attività di disegno tecnico. Ciò consente non solo di approfondire tecni­che rappresentative storicamente impor­tanti (si pensi al caso paradigmatico della prospettiva rinascimentale), ma anche di sviluppare nell’alunno quel senso di spa­zialità e quella manualità grafica nella rap­presentazione necessari proprio in mate­matica e in fisica, in particolare nelle classi termina­li.

Lo sport e le scienze motorie hanno sempre avuto grande considerazione nel progetto educativo di Villa Sora, poiché il corpo e il suo linguaggio devono manife­stare in tutte le loro espressioni il dono di sé della persona. Diventa quindi fonda­mentale un’educazione che sappia valo­rizzare queste espressioni in armonia con il percorso di crescita dell’alunno. Oltre alle attività curricolari del mattino, coloro che lo desiderano possono aderire alle proposte sportive pomeridiane dell’Asso­ciazione Polisportiva Dilettantisti­ca Villa Sora.

Guardando ancora al quadro orario, da qualche anno, ormai, come momento di sintesi educativa e di sensibilizzazione at­tiva al mondo dell’arte, i ragazzi dei primi anni preparano uno spettacolo teatrale at­traverso attività laboratoriali, dividendosi in gruppi di interesse e lavoro (coro, dan­za, aspetti tecnici, scenografia…). Le attivi­tà, di natura trasversale, permettono di fondere compe­tenze diverse e sviluppare un forte senso di unità fra i giovani.

Infine sottolineiamo la doppia ora setti­manale dedica­ta alla religione cattolica, si tratta di un’ora in più ri­spetto al monte ore previsto nel quadro orario ministeriale. Siamo infatti convinti che l’ora di religione nella scuola, se ben sfruttata, possa fun­gere da trait d’union fra i vari aspetti che un’educazione integrale della persona debba prevedere. Educazione religiosa, approfondimenti di carattere eti­co (etica della persona ed etica sociale), questioni interdisciplinari e condivisione di espe­rienze costituiscono la base per suscitare nei ragazzi quel senso del miste­ro che ca­ratterizza “l’altro” e che apre alla trascen­denza.

Ci siamo fatti guidare nella presentazio­ne del liceo scientifico dalla struttura del quadro orario. Per concludere è d’obbligo chiedersi quali siano gli sbocchi professio­nali e universitari relativi ad un diploma di maturità scientifica. Certamente il curricu­lum di qualsiasi liceo non ha l’obiettivo di formare figure professionali spe­cializzate in qualche campo settoriale, sebbene non sia precluso, ovviamente, l’accesso diretto al mondo del lavoro.

La formazione, piut­tosto, è di così ampio re­spiro che uno studente che abbia superato con impe­gno il quinquennio ha le po­tenzialità per seguire con profitto quasi tutti gli indirizzi delle varie facoltà univer­sitarie, non solo quelli di matrice stretta­mente scientifica.