Grottaferrata, il ricordo di Carmelo Pandolfi su Padre Emiliano Fabbricatore

Pubblicato: Lunedì, 07 Gennaio 2019 - redazione attualità

Risultati immagini per padre emiliano fabbricatoreGROTTAFERRATA (attualità) - La lettera in ricordo dell'ex Archimandrita

ilmamilio.it - da Carmelo Pandolfi riceviamo e pubblichiamo:

"Emilio Fabbricatore nacque nel 1938 a Santa Sofia d'Epiro, piccolo centro italo-albanese in provincia di Cosenza, diocesi greco cattolica di Lungro, da umile famiglia. Ricordo il suo grandissimo affetto per la mamma.

Aveva spiccate doti "pastorali": estroverso, diretto, generoso, calciatore provetto (ricordo le sue corse sull'ala anche a cinquant'anni). La chiamata del Signore fu la grande certezza oggettiva della sua vita, chiamata ad essere jeromonaco, senza nessuna contraddizione con la sua praticità. Comunque sarebbe stato un ottimo parroco. In ogni caso la realtà criptense (non so Grottaferrata, ma anche il seminario, le case calabresi e siciliane, la Grecia...) fu la sua amatissima "parrocchia".
 
Fu economo, maestro dei novizi, professore di religione. Per varii anni da giovane fu in formazione-missione ecumenica in Grecia (parlava fluentemente il neogreco). Come archimandrita (l'ultimo!) per tredici anni curò con cuore di padre tanti monaci vecchi che ci hanno lasciato; fu l'archimandrita del millenario!; nonostante la profonda crisi, ebbe la gioia di vedere monaci e sacerdoti tre nuovi "ingressi". Curò il sinodo intereparchiale del 2003 con grande apertura ai laici (testimonio di persona).
 
Soffri'...
 
Il Signore parla agli umili e così confonde i superbi.
 
P. EMILIANO ebbe i suoi limiti, ma è impossibile non riconoscergli una generosità addirittura eccessiva... Non sapeva trattenere il denaro: Una bistecca in più c'è sempre; la gente perdona il prete debole, non quello avaro - mi disse-. Ma il suo punto di forza era un altro: in un tempo in cui essere complicati vorrebbe dire essere super, egli ebbe la grazia non solo di una fede semplice, ma anche di una dottrina fortissima nella sua semplicità. Al centro di tutto: che il Dio di Gesù Cristo è buono... Non sta lì con il mitra, mi diceva quando mi confessava da ragazzo.
 
E mi commuovo pensando alle tante volte in cui mi disse che potevo fare come S. Nilo, il quale fu padre di famiglia e monaco. Non scherzava. Un monaco è un cristiano che semplifica tutto in Cristo. P. Emiliano è stato esattamente questo, con tutti i suoi sbagli per approssimazione e ottimismo. Ma la Provvidenza ha voluto che l'ultimo archimandrita fosse un semplice, come la Tradizione esige. E che se ne andasse nel giorno dell'Epifania, nel rito greco solennissima festa del Battesimo di Gesù, chiamato lì dal Padre "Figlio amato". P. EMILIANO era un "piccolo", ma capace nei suoi anni di abbaziato di intrattenere grandi relazioni ecumeniche con gli Orientali.
 
Non ti faceva una lezione di teologia, ma c'era col cuore. E il cuore solo salva.
 
Grazie uomo semplice e troppo solo.
 
Grazie anche per la pazienza con me.
 
Carmelo Pandolfi, già preside e professore del Liceo Benedetto xv dell'Abbazia
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