Grottaferrata: tutti i rischi di un sindaco senza più opposizione. E di una città imbambolata dal "sindaco ombra"
Pubblicato: Mercoledì, 02 Gennaio 2019 - Marco Caroni
GROTTAFERRATA (politica) - 5 stelle, Città al Governo e Pd sono ormai forze di maggioranza. Nei pochi esponenti di centrodestra, interni alla squadra del sindaco, l'unica speranza di contrasto
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Non c'è peggior nemico, in democrazia, della democrazia che non funziona e che non riesce a trovare gli anticorpi alle distorsioni - in questo caso sul locale - che vengono prodotte nelle stanze dei bottoni.
A Grottaferrata ci si trova, molto più che in altri Comuni limitrofi, nella curiosa condizione di un sindaco, Luciano Andreotti, che di fatto dopo un anno e mezzo di sindacatura non ha più di fatto opposizione se non quella, ancora spuntata, extraconsiliare e quella che - lentamente - sta montando nella sua stessa maggioranza.
Un pericolo evidente per la democrazia e per la governabilità della città.
Ancor di più, c'è una città imbambolata dall'incantatore di turno, un vero e proprio "sindaco ombra" che presto sarà esplicito e che per il momento se la intende, sul piano politico e della "alta visione della città" con Andreotti.
Con i comunicati che 5 stelle e "Città al governo" hanno inviato in queste ultime ore, i due gruppi hanno di fatto sancito l'ingresso - sostanzialmente formalizzato per il MoVimento - in una maggioranza che, di contro, scricchiola a destra.
L'endorsement dei 5 stelle in favore del nuovo funzionario giunto a palazzo Consoli parla chiaro: Piero Famiglietti va considerato appieno un componente della maggioranza.
La Città al Governo, probabilmente in una posizione complicata da gestire col sindaco Andreotti da una parte e gli ortodossi interni, continua a parlare di questioni di lana caprina. Intendiamoci: la faccenda degli alberi della Falcone è emblematica. La passionaria Rita Consoli di politica e di cose serie praticamente non parla più. Come mai?
Inutile parlare del Partito democratico, di fatto forza di governo cittadino con due consiglieri comunali Fabrizio Mari e Paola Franzoso, scomparsi da ogni radar: idem di Gianluca Paolucci del quale non si ricorda né la voce né un contatto mail.
Ecco, a Grottaferrata in questa condizione è in pericolo la stessa democrazia perché con la politica del silenzio, del "culo di piombo" e del "dividi et impera" (e vedremo presto quali sono state le promesse e le ventilate utilità, caso per caso) unita a quella ferocemente in voga in queste settimane del "panem et circenses", il sindaco Luciano Andreotti sta dando prova di grande capacità politica.
Riducendo tutto alla propria linea che, disse Andreotti, chi se ne "frega" se qualche rigurgito destrorso interno alla maggioranza prova a puntare i piedi.
Con un sindaco titolare ed un sindaco ombra, il paese dei balocchi che è Grottaferrata oggi non ha più anticorpi. O meglio ne ha pochissimi, e si trovano tutti dal centrodestra in poi. Proprio da dove era venuta una città sempre un po' spostata da quella parte.
Commenti
opposizione batti un colpo!
che forte, dopo " me ne frego" non ha più sbagliato nulla