La ‘Tregua di Natale’ del 1914: la partita di pallone che fece fraternizzare i nemici nella ‘terra di nessuno’

Pubblicato: Martedì, 25 Dicembre 2018 - Fabrizio Giusti

Tregua di Natale 1914: partita nella "terra di nessuno" - L'uomo nel palloneACCADDE OGGI – Quando inglesi e tedeschi fraternizzarono, fermando per un momento l'ostilità e la morte

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"Terra di nessuno". Nel corso della prima guerra mondiale (1914-1918, per l’Italia dal 1915) il termine era spesso utilizzato per identificare una zona situata tra due trincee nemiche in cui nessuna delle due parti voleva muoversi apertamente per timore di essere attaccato dal nemico. “No man's land", la definivano gli inglesi.

Nel dicembre del 1914, a pochi mesi dall’inizio del conflitto, quando ancora la terribile battaglia di trincea doveva diffondersi ovunque, accadde che gli episodi di tregua, spontanea e senza organizzazione, si radicassero proprio in questi ambiti dove l’attesa e l’indecisione cadenzavano quotidianamente l'esistenza. Poteva capitare così che vi fossero veri e propri atti di fraternizzazione, scambi di sigarette, cessate il fuoco, recupero collettivo di morti e feriti.

La 'tregua di Natale' del 1914, in particolar modo, rappresentò un episodio a parte per l'alto grado di partecipazione. Un gruppo di 'suffraghette' inglesi, ad esempio, scrisse una "Lettera aperta di Natale" inviata alle donne di Germania e Austria come messaggio di pace, mentre Papa Benedetto XV propose di sottoscrivere una sospensione del conflitto tra i governi in armi. La richiesta fu ufficialmente respinta, ma qua e là, di getto, le iniziative di non belligeranza trovarono dei varchi inaspettati.

“Questi non sono i ‘barbari selvaggi’ di cui abbiamo tanto letto. Sono uomini con case e famiglie, paure e speranze e, sì, amor di patria. Insomma sono uomini come noi. Come hanno potuto indurci a credere altrimenti? Siccome si faceva tardi abbiamo cantato insieme qualche altra canzone attorno al falò, e abbiamo finito per intonare insieme – non ti dico una bugia – ‘Auld Lang Syne’. Poi ci siamo separati con la promessa di rincontraci l’indomani, e magari organizzare una partita di calcio”. E' la lettera di un soldato inglese di stanza a Ypres, scritta in quei giorni, a consegnarci la memoria di quelle ore di pace che sancirono quella che passò alla storia come un evento straordinario.

Circa 100mila soldati britannici e tedeschi, secondo stime storiche, furono coinvolti in un certo numero di episodi di fratellanza lungo i rispettivi settori di fronte nelle Fiandre. I primi fatti ebbero luogo durante la notte della vigilia del 24 dicembre, quando alcuni soldati tedeschi iniziarono a porre decorazioni natalizie nelle loro trincee. Poi iniziarono a cantare alcune melodie natalizie. Dall'altro lato del fronte, i britannici risposero iniziando a cantare. Fu l’inizio di un momento di condivisione: i militari cominciarono ad attraversare la ‘terra di nessuno’ per scambiarsi cibo, tabacco, alcolici, bottoni, berretti. Così i ragazzi che fino a pochi giorni prima si sparavano, cominciarono ad organizzare delle partite improvvisate di calcio (con materiali rinvenuti alla bene e meglio) sul terreno brullo e indurito dal gelo.

''Carissima mamma – scrisse il capitano A. D. Chater - penso di aver assistito oggi a una delle cose più straordinarie mai viste prima''. In alcuni, sporadici casi, il cessate il fuoco durò addirittura una settimana, fino al Capodanno del 1915. La stampa, sottoposta ad una ferrea censura di propaganda, minimizzò o condannò la fraternizzazione tra i soldati. Pochi giorni dopo, purtroppo, tutti tornarono sui rispettivi schieramenti. Tuttavia il ricordo di quel particolare 'rompete le righe' è rimasto come un simbolo di pace e di speranza.

A tanti anni di distanza quei popoli non si sparano più e l'Europa è riuscita a mantenere una quiete costante. Ci piace pensare che il merito sia anche di quei soldati che deposero i fucili in nome dell'amicizia, per rincorrere una palla di stracci.