Frascati, che succede a Villa Sciarra? Test psicologici inopportuni e non autorizzati somministrati ai bambini?

Pubblicato: Domenica, 16 Dicembre 2018 - Marco Caroni

FRASCATI (cronaca) - I fatti secondo quanto hanno denunciato 30 genitori in un esposto al Miur risalirebbero al 18 ottobre: nella parte scritta espliciti riferimenti a sesso, morte, suicidi ed autolesionismo. E ci sarebbe stata anche una parte orale non autorizzata

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Trenta firme di papà e di mamme dei bambini di una delle classi della scuola Primaria comunale di Villa Sciarra apposte in calce ad un esposto inviato il 16 novembre scorso al Miur.

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Un esposto nel quale questi genitori, infuriati e in cerca di spiegazioni, raccontano quanto sarebbe accaduto il 18 ottobre con, protagonisti, i propri figli utilizzati - sembrerebbe - come "cavie" per un test psicologico che apparirebbe non completamente autorizzato dai genitori stessi.

Una storia che, per come viene descritta nell'esposto, ha contorni non solo inquietanti ma anche che lascerebbero intendere profili di rilevanza civile e penale. Oltre che etica.

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I fatti, come detto, risalirebbero allo scorso 18 ottobre quando - facendo seguito ad una richiesta di autorizzazione a sottoporre i bambini ad una serie di test scritti somministrati da una ricercatrice della facoltà di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, fatta circolare 3 settimane prima (Consenso alla rilevazione di dati) - gli alunni di una delle classi 3^ di Villa Sciarra (sembrerebbe 18 su 19) vengono sottoposti a questo test fatto di decine e decine di domande scritte.

Fin qui tutto appare in regola. Se non che al loro rientro a casa i bambini, chi più chi meno, avrebbero iniziato a raccontare il contenuto del test, fatto di tantissime domande, dimostrandosi turbati e - sembrerebbe in alcuni casi - addrittura scioccati. Iniziano quindi ad uscire i contenuti di una serie di domande che, secondo quando poi i genitori avrebbero ricostruito, avrebbero contenuto esplici riferimenti al sesso, alla masturbazione, ai rapporti e, cosa ancor più inquietante, all'autolesionismo, alla morte ed al suicidio oltre che al bullismo. Test, come detto,  che sarebbero stati somministrati a bambini di età compresa tra i 7 e gli 8 anni.

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L'evidenza che i genitori, preoccupati, non senza resistenze della scuola, sarebbero riusciti ad ottenere sembra anche attraverso le dichiarazioni della maestra referente interna del progetto, è quella di ben 3 test somministrati ai ragazzi dei quali l'ultimo - quello che appare più inopportuno perché destinato a casi di abusi e simili - sembrerebbe addirittura all'insaputa delle stesse maestre della classe. Gli stessi genitori, una volta appresa la natura del 3° test, rilevano anche che lo stesso - a quanto pare - debba essere destinato a bambini e ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 16 anni: ma in quella classe ci sarebbero anche bambini che al momento del test avevano meno di 8 anni.

Nel mirino dei genitori, ben descritto nell'esposto, finisce però anche un altro passaggio di quanto sembrerebbe essere accaduto il 18 ottobre scorso a Villa Sciarra: ovvero le conversazioni orali che si sarebbero tenute, sembra a porte chiuse, tra i bambini - uno alla volta, pare 14 su 18 - e psicologa e referente. "Conversazioni" per le quali, sostengono con fermezza i genitori, non sarebbe stata consegnara alla scuola alcuna autorizzazione e delle quali non resterebbero tracce.

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Dubbi, inoltre, i genitori avrebbero espresso sull'effettivo anonimato che doveva essere garantito al test e che, secondo i firmatari dell'esposto, non sarebbe stato completamente garantito.

Una vicenda dai contorni ancora non ben definiti per la quale però i genitori sembrano disposti ad andare fino in fondo. Tanto più che alla richiesta di vedersi riconsegnati quantomeno i test scritti, in particolare quello del quale sarebbero state all'oscuro le maestre di classe, la dirigenza scolastica avrebbe risposto con un secco no.

A due mesi di distanza dal test, dicono i genitori, alcuni bambini sono ancora turbati e fanno ancora domande "strane" che riguardano la sfera sessuale e quella della morte, in particolare del suicidio.

Di fatto, il progetto di indagine psicologica che avrebbe dovuto coinvolgere anche altre classi della scuola Primaria comunale di Villa Sciarra è stato interrotto e quei test scritti, pare anche poco anonimi, sarebbero ancora nella scuola.

Di questo la dirigenza scolastica, ma anche la consigliera delegata alla Scuola Paola Gizzi - se a conoscenza dei fatti - cosa dicono?