Dopo la decisione del Tribunale delle acque, il Lago di Bracciano torna motivo di grande scontro politico

Pubblicato: Martedì, 15 Agosto 2017 - redazione politica

BRACCIANO (politica) – Dopo i ‘no’ al divieto totale di captazione attacchi alla Raggi. I sindaci: ‘Disastro sotto gli occhi di tutti’. La Regione: “Continueremo azioni in diversi ambiti”

ilmamilio.it

Il Tribunale superiore delle Acque pubbliche ha parzialmente sospeso ieri l'ordinanza della Regione Lazio dello scorso 28 luglio, con la quale si disponeva di terminare ogni prelievo idrico dal lago di Bracciano dal 1 settembre e di limitare il prelievo in agosto a 400 litri al secondo fino al 10 del mese e a 200 litri al secondo dall'11 al 31 agosto. Per effetto dell'ordinanza del Tsap sarà invece possibile per Acea Ato 2 "prelevare 4 moduli medi (400 litri al secondo, ndr) in luogo degli 11 previsti in concessione", senza limiti di tempo.

Soddisfatta la sindaca di Roma, Virginia Raggi, protagonista del ricorso (Roma Capitale possiede il 51% dell’azienda): "Abbiamo garantito l'acqua ai cittadini romani – ha  affermato - e scongiurato che a settembre un milione e mezzo di persone restassero senza". Tesi, questa contestatissima dai Comitati locali, i quali ritenevano una turnazione di quelle dimensioni impossibile. La Regione Lazio spiega che "continuerà ad esercitare la propria azione nei diversi ambiti di diretta attinenza: idraulico, concessionario, ambientale".

Inevitabili le reazioni politiche: "La Raggi si è comportata senza nessuna sensibilità nei confronti dell'ecosistema del Lago di Bracciano. Non ha minimamente collaborato con la Regione Lazio rispetto all'ordinanza emessa che era assolutamente giusta e lungimirante". Così in una nota il coordinatore dei Verdi, Angelo Bonelli. "E' incomprensibile la motivazione del Tribunale delle acque quando parla di 'rischio ambientale incerto e non imminente', infatti se ci troviamo in questa condizione è grave è proprio perché non si sono mai presi provvedimenti a lungo termine". La sindaca di Roma, Virginia Raggi, quindi, prosegue l'ecologista, "dando l'autorizzazione a bersi tutto il Lago di Bracciano si farà grave e carico di tutte le conseguenze dal punto di vista ambientale e del pericolo per l'ecosistema. E' triste non vedere nella sindaca di Roma un briciolo di sensibilità ambientalista". "Nessuna lungimiranza: solo se la Raggi avesse collaborato con la Regione Lazio - conclude Bonelli - avremmo potuto dire che esiste un futuro per il Lago di Bracciano. Oggi, a causa sua, nessuno è in grado di dire se un futuro per quell'ecosistema ci sarà".

I Sindaci di Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Bracciano e i Presidenti del Parco Naturale di Bracciano e Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano hanno reagito unitariamente alla sentenza con queste parole: “Apprendiamo con stupore la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che consentirà ad Acea di continuare a prelevare 400 litri secondo anche dopo il primo settembre. Il TSAP, ha dato infatti ragione in parte al Sindaco di Roma Raggi, sospendendo il provvedimento regionale di mitigazione dei danni nella parte in cui prevedeva il prelievo di soli 2 moduli dal 12 agosto e la cessazione totale del prelievo dal 1 settembre. In pratica il Giudice ha autorizzato il prelievo di 4 moduli senza scadenza, ritenendo però che la Regione possa adottare altri provvedimenti se cambia l'attuale situazione”.

“A questo punto – proseguono - ci aspettiamo che la Regione Lazio compia un ulteriore sforzo adottando un provvedimento forte e decisivo nei confronti di un territorio che non può più permettersi un ulteriore proroga negli emungimenti. Il disastro ambientale oramai è sotto gli occhi di tutti e con esso un disagio socio economico senza precedenti per le cittadine lacustri che si ritroveranno un territorio lunare sulle proprie coste”.
“Delusi per questa sentenza – concludono - che comunque rispettiamo ma avverso la quale siamo pronti ad opporci nella sede competente, come amministrazioni faremo reclamo e continueremo a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie ricorrendo anche alla giurisdizione Europea. Lo stop alle captazione e' l' unica soluzione che consentirà al lago di sopravvivere e chiediamo con forza al Presidente della Regione Lazio di emanare una nuova ordinanza a tutela del lago e il suo territorio”.

Nei prossimi sarà di nuovo battaglia.