“Una sanità dei Castelli romani e del quadrante sud-est della Capitale sacrificata e drasticamente ridimensionata nel nome di un nuovo ospedale che già oggi, nonostante una gestazione ventennale e costi che nessuno probabilmente conosce, è decisamente sottodimensionato rispetto alle effettive necessità del territorio e mal posizionato”.

“Nel corso di questi ultimi anni, la Regione Lazio ha via via depotenziato, fino a chiuderli, quasi tutti gli ospedali dei Castelli: da Rocca Priora a Marino, fino per ultimi Albano Laziale e Genzano. E’ chiaro che l’offerta in termini sanitari per questo territorio sia ampiamente diminuita e la realizzazione così decentrata del nuovo ospedale, sulla via Nettunense seguendo logiche politiche e non strategiche, porterà all’ulteriore ingolfamento del “San Sebastiano” di Frascati e soprattutto del Policlinico di Tor Vergata”.

“Senza contare – dice ancora Dessì – la viabilità del quadrante, assolutamente inadeguata a quelle che saranno le esigenze di un ospedale appare più al servizio del nord pontino che dei Castelli romani il cui saldo sul fronte dei servizi sanitari, come detto, è fortemente in rosso. E’ evidente che, purtroppo, ancora una volta si siano preferite logiche al servizio di primariati e di fornitori che, già da adesso, hanno straguadagnato su questa struttura”.