Nuovo ospedale dei Castelli, i Comunisti: "Ogni posto letto è costato come un attico a Montecarlo"

Pubblicato: Lunedì, 10 Dicembre 2018 - redazione politica

ALBANO LAZIALE (politica) - In una lunga nota la ricostruzione di una storia che parte da più di 10 anni fa

ilmamilio.it - nota stampa

Dai Comunisti dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"La storia del nuovo Ospedale dei Castelli Romani è un esempio degli sprechi nella gestione della sanità pubblica nella Regione Lazio.

L’idea di costruire un nuovo ospedale nei Castelli Romani nasce nel 2006.

In quel periodo gli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano disponevano complessivamente di 335 posti letto, per cui il nuovo Ospedale dei Castelli Romani è stato progettato e dimensionato per circa 335 posti letto (344 per la precisione).

Il tutto è documentato nella relazione del 22 novembre 2007 firmata dall’ex direttore sanitario Cicogna: “Gli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano, attualmente, dopo la riduzione dovuta al piano di rientro, hanno una dotazione di n. 335 posti letto, di cui n. 258 per acuti e n. 77 per riabilitazione… Il numero di 300 posti letto del nuovo ospedale è peraltro compatibile con l’esigenza di riduzione dei posti letto prevista dal piano di rientro varato dalla Regione Lazio … La sola realizzazione del nuovo ospedale porterà pertanto ad una ulteriore riduzione di n. 8 posti letto per acuti e n. 27 per riabilitazione”.

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Dopo 11 anni di tagli alla sanità pubblica regionale, “spostamenti” e “razionalizzazioni” (così li chiamano), i posti letto dei vecchi ospedali di Albano, Genzano e Ariccia sono stati dimezzati, per cui nel nuovo Ospedale dei Castelli Romani (di Fontana Sala per la precisione) verranno trasferiti solo 140 posti letto.

Nel descrivere gli sprechi nella sanità pubblica si cita sempre il costo di una siringa.

Parliamo di cose serie: per una piccola struttura ospedaliera che apre con soli 140 posti letto, la Regione Lazio ha speso ben 120 milioni di euro.

Un posto letto nel nuovo Ospedale dei Castelli Romani è stato pagato “a peso d’oro”.

Ogni posto letto è costato quasi un milione di euro (circa 2 miliardi di vecchie lire): più di un “attico” a Montecarlo.

Lo sperpero di 120 milioni di euro (pari a 232 miliardi delle vecchie lire) per la struttura dell’Ospedale dei Castelli Romani (di Fontana Sala per la precisione) è stato finanziato con le politiche di tagli continui operati da Zingaretti e predecessori sulla sanità pubblica nella regione.

carnefresca cocktailMentre Zingaretti alla Regione Lazio tagliava pesantemente la sanità pubblica nei Castelli Romani (il numero dei posti letto è stato più che dimezzato, i medici di base hanno subito e subiscono pressioni indecenti per tagliare le prescrizioni di esami di prevenzione e di farmaci, il personale della ASL RM6 ha subito un pesante blocco delle assunzioni), il Presidente “Costruttore” Zingaretti sperperava i pesantissimi tagli ai servizi sanitari con un investimento immobiliare gigantesco e sproporzionato del nuovo Ospedale dei Castelli Romani.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani contesta queste politiche sulla sanità pubblica basate solo su tagli e spostamenti, propone di lasciare attivi i centri prelievo ad Albano e Genzano al fine di garantire un servizio di vicinanza alle persone anziane e ai malati, si opporrà con tutti i mezzi alla svendita dei locali di proprietà pubblica, lotterà per il rilancio dei servizi sanitari territoriali.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede che vengono attivati da subito tutti i 344 posti letto del nuovo ospedale dei Castelli Romani, per rilanciare davvero la sanità pubblica sul territorio, altrimenti, di fronte a tanto sperpero, il Partito Comunista dei Castelli Romani presenterà una specifica denuncia alla Corte dei Conti per errata pianificazione delle risorse regionali, danno erariale e sperpero di denaro pubblico.

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