Quella fuga di Pio IX da Roma verso Gaeta passando in piena notte per i Castelli romani. 170 anni fa

Pubblicato: Venerdì, 23 Novembre 2018 - redazione attualità

pioix giovaneARICCIA (storia) - Il 24 novembre il Pontefice scappa dal Quirinale e passando per Albano ed Ariccia raggiunge Gaeta in gran segreto. Un esilio durato 17 mesi

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Una notte di 170 anni fa, tondi tondi, Pio IX travesito da semplice prete, fugge dalla residenza del Quirinale e raggiunge un esilio volontario che, provocato dalla malparata che sta montando nella Capitale della cristianità e, temporalmente, dello Stato Pontificio, durerà 17 mesi.

Eppure, Giovanni Maria Mastai Ferretti, eletto Papa nel 1846 a 54 anni, nei primi mesi gode quasi la fama di Papa liberale. Non disdegna il concetto di unità delle popolazioni italiane, rilancia il rinnovamento anche infrastrutturale e culturale di uno Stato cui Gregorio XV non aveva dato molto sotto questo aspetto. A far cambiare la sua reputazione, presso i sudditi romani e i cristiani dello Stato, era stata quell'allocuzione pronunciata nell'aprile del 1848  - passata alla storia come "Non semel" (Non una volta) con la quale il Pontefice marchigiano di fatto aveva rinunciato alla possibilità di scendere in guerra contro l'Austria così come invece sperava la maggioranza del popolo romano.

E' la notte del 24 novembre 1848. Fa freddo, Roma è umida come un cencio bagnato. Pio IX esce da una porta secondaria del Quirinale: con lui un cameriere che gli fa da cocchiere ed un altro servitore. La carrozza col Pontefice trafelato da un grosso cappello e da pesanti occhiali scuri (pare anche con i capelli incipriati) corre veloce verso la chiesa dei Santi Pietro e Marcellino in via Labicana dove ad attendere il viaggiatore segreto c'è il conte Carlo Giraud di Spaur, ambasciatore di Baviera presso lo Stato Pontificio, con un' altra carrozza a sei cavalli.

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Primo cambio di carrozza: via Merulana, San Giovanni, Porta San Giovanni, confine di Roma, il posto di guardia è presto superato. "Sono l'ambasciatore di Baviera presso lo Stato Pontificio e vado ad Albano".

La via Appia è una lunga fettuccia per lo più lastricata di sanpietrini che fila dritta attraverso un'agro romano disabitato: a Cava dei Selci la salita verso i Castelli romani, il transito per Albano e quindi, attraverso la valle, la discesa e la risalita verso Ariccia. Pio IX ha detto sì al Ponte di cui sono state gettate le fondamenta ma l'opera a tre ordini sarà inaugurata solo nel 1854. Di fronte alla Collegiata di Santa Maria Assunta, il Papa ed il suo piccolo seguito vengono accolti dalla contessa Teresa Spaur, moglie del Giraud e dal loro figlio quattordicenne Maximilian. Ci sono anche l'aiutante, il gesuita Sebastiano Liebl, e il cardinale Giacomo Antonelli, anche lui travestito da laico e fuggito da Roma un giorno prima del Papa, per entrare in collegamento con la contessa. Completati i convenevoli Antonelli parte di gran carriera ad anticipare l'arrivo di Pio IX in quella che è la destinazione finale della fuga.

Gaeta.

carne fresca

Secondo cambio di carrozza e il Papa lascia velocemente i Castelli romani scendendo verso Velletri e quindi nella malsana pianura pontina. Ai Castelli Pio IX tornerà più avanti prestando sempre grande attenzione a questa zona: prima destinando a Frascati la prima linea ferroviaria di Roma e dello Stato Pontificio, nel 1856, quindi nel 1868 - 20 anni dopo la fuga - in quella che è probabilmente l'ultima visita ai Castelli quando sale fino ai Campi di Annibale (Rocca di Papa) per benedire le truppe papali in un incontro di cui restano le bellissime foto di proprietà dell'Archivio Alinari prima che la lunghissima esperienza temporale della Chiesa (già insidiata dalla breve esperienza della Repubblica romana, poi soffocata nel sangue dai francesi nel 1849) termini con la breccia di Porta Pia il 20 settembre 1870 e con la successiva proclamazione di Roma Capitale del Regno d'Italia.

A Gaeta, al riparo all'interno del Regno delle Due Sicilie di Ferdinando II, Papa Pio IX arriva alle 5 del mattino del 25 novembre. In gran segreto.

Esattamente 170 anni fa.

A Roma il Pontefice rientrerà solo 17 mesi dopo, il 12 aprile 1850 disponendo il trasferimento delle sue dimore dal Quirinale al Vaticano. Saranno gli ultimi 20 anni da Re. Poi si aprirà la "Questione romana".

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