Pasti da casa alla scuola "Ciuffini" di Pavona: i genitori sul piede di guerra

Pubblicato: Sabato, 10 Novembre 2018 - redazione attualità

ALBANO LAZIALE (attualità) - Mamme e papà chiedono di poter far consumare i cibi domestici ai propri figli: la scuola avrebbe prima autorizzato e poi ci avrebbe ripensato

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Da alcuni genitori favorevoli al pasto domestico degli alunni della scuola primaria “Jolanda Bernardini Ciuffini” dell’I.C. Gramsci di Via Torino a Pavona (Albano Laziale), riceviamo e pubblichiamo.

" PREMESSA
In seguito alle pronunce della Magistratura favorevoli al pasto domestico, il MIUR, il 3 marzo del 2017, ha redatto una nota nella quale forniva indicazioni relativamente all’utilizzo del pasto domestico in alternativa alla refezione scolastica. Tale nota è stata quindi inviata a tutti gli USR (Uffici Scolastici Regionali) i quali, il 9 marzo 2017, l’hanno a sua volta inviata, ognuno per la regione di competenza, a tutte le scuole italiane.
Copia di banner brizi
Alcune  scuole hanno prontamente provveduto, altre sono state oggetto di ricorsi vinti (primo fra tutti il caso del Comune di Benevento), altre, come la nostra scuola non hanno provveduto e stiamo valutando il ricorso poiché si sta perpetrando un abuso e un’imposizione contravvenendo alle indicazioni e a quanto di diritto:
INDICAZIONI DEL MIUR
  •  “supportare le scuole affinchè non si discostino dalle pronunce della Magistratura” ma la scuola ci sta negando un diritto
  • “favorire e sostenere l’interlocuzione con le famiglie raccogliendone segnalazioni e richieste al fine di contemperare le esigenze”  
  • le istituzioni scolastiche valuteranno, per gli aspetti di competenza, le soluzioni idonee a garantire la fruizione del cd. pasto domestico” ma da marzo 2017 ad oggi la scuola non solo non ci ha mai informati ma non ha neanche mai cercato di capire quanti potessero essere interessati nonostante avesse avuto avvisaglie tramite richieste individuali ed ovviamente non è mai stato prodotto un modulo per presentare la richiesta
DIRITTI
  • L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita (Art.34 Costituzione)
  • L’ora del pranzo è considerato parte integrante del progetto scolastico di educazione e formazione, viene svolta dal personale docente attività di educazione alla convivenza civile e al rapporto con gli altri.
    Vogliono invece costringerci a pagare per qualcosa che non è obbligatorio e che non vogliamo.
carne fresca
LA NOSTRA STORIA
Fino a poco tempo fa ogni genitore interessato si è mosso autonomamente pensando, ciascuno, di essere un’eccezione, ovviamente senza ottenere nulla soprattutto perché, di questi interventi di richieste individuali, la scuola ha fatto si che nulla si sapesse. Uno scambio di idee dopo l’altro ci siamo resi conto di essere in tanti; ci siamo quindi riuniti in un gruppo e il 18 ottobre u.s., alcuni di noi, in rappresentanza di tutti, si sono recati alla scuola chiedendo un confronto con il dirigente al fine di poter usufruire del diritto al pasto domestico.
In quell’occasione ci fu indicato di inviare all’istituto una email con tale richiesta dove avremmo dovuto anche specificare che ci saremmo assunti la responsabilità in merito al trasporto ed alla conservazione del cibo, esonerandone quindi la scuola, e assicurandoci che le mail arrivate sarebbero state autorizzate.
 Le mail sono state inviate ed in effetti, tutte quelle arrivate alla scuola nella mattinata, hanno ricevuto nello stesso giorno, autorizzazione (“in riferimento alla presente richiesta relativa alla volontà di far consumare  pasti domestici all’interno della scuola all’alunno/a, si concede l’autorizzazione temporanea in attesa della definizione di un apposito Regolamento  a cura di una commissione composta da Enti Locali, Asl  e Dirigenti Scolastici del distretto. Pertanto, in attesa di regolamentare ufficialmente il consumo di pasti domestici all’interno dell’Istituto scolastico e al fine di assicurare la tutela delle condizioni igienico sanitarie e il diritto alla salute degli alunni,  si ribadisce la responsabilità dei genitori in merito al trasporto e alla conservazione del cibo.”)
 
…ma le mail continuavano ad arrivare così la scuola, sicuramente sorpresa dal numero di richieste, ha pensato bene di ripensarci scrivendo, sia a chi era già stato autorizzato, sia alle richieste arrivate successivamente, di presentarsi a scuola il giorno 22 ottobreper chiarimenti e nuove disposizioni(“Viste le numerose richieste pervenute negli ultimi 2 giorni, in merito alla consumazione dei pasti domestici all'interno della scuola, la S.V. è invitata ad un incontro lunedì 22/10/2018 alle ore 10,00 presso la sede centrale per chiarimenti e nuove disposizioni.”)
In tale incontro non è stato chiarito nulla e non è stato disposto nulla ma è stato detto, in sintesi, di pazientare una quindicina di giorni perché occorre produrre un regolamento che dipende dall’esito di un tavolo tecnico tra la Scuola, il Comune, la ASL, SIAN e la Sirio (attuale fornitore della refeziene scolastica).
A tale proposito c’è da aggiungere che:
  • la Sirio in seguito all’ultimo bando ha perso l’appalto e gestirà la refezione, per terminare il mandato, solo fino al 31 dicembre. Dal 1 gennaio 2019 subentrerà poi la Bioristoro, la quale non è mai stata neanche nominata in tutta la faccenda.
  • ad alcuni bambini, in contraddizione con il divieto, viene consentito di mangiare con pasto da casa.
  • mentre le autorizzazioni sono state inviate per iscritto, il divieto di portare cibo da casa in attesa di regolamento, è stato comunicato solo verbalmente.
  • i genitori che, non avendo ricevuto divieto scritto, hanno mandato i propri figli con pasto da casa sono stati chiamati dalla maestra di turno per riferire, sempre a voce, che “la Sirio ha detto che la preside ha detto che fino a regolamento il pasto da casa non si può portare”.
AD OGGI
Abbiamo pazientato ma son passati ben 20gg senza notizie o aggiornamenti su questo “tavolo tecnico” ed è certo che non continueremo a pagare per un servizio che non vogliamo, ognuno per le proprie legittime motivazioni.
Le giustificazioni della scuola sono invece le seguenti:
  • mancanza di personale per la pulizia dei tavoli/pavimento dove verrebbe consumato il pasto domestico
    infondate in quanto rientra nei compiti del personale ATA (CCNL personale ATA, art. 47, collaboratori scolastici cat. A)
  • mancanza di personale per vigilare sui bambini che mangiano pasto da casa
    infondate in quanto anche questo rientra nei compiti del personale ATA (CCNL personale ATA, art. 47, collaboratori scolastici cat. A)
  • responsabilità della sicurezza igienica in caso di eventuale scambio di alimenti
    infondate in quanto la scuola consente di portare in totale libertà e autonomia il cibo da casa in occasione della merenda
  • trovare una zona in cui poter far usufruire agli alunni il pasto domestico
    infondata in quanto basta scansare i tavoli per evitare il “contatto”
  • la scuola non ha attrezzature per scaldare/raffeddare i cibi
    infondata perché ce ne assumiamo la responsabilità con contenitori termici e prodotti non facilmente deteriorabili
petra frascati 1809 
Abbiamo scritto:
al Sindaco di Albano Laziale
alla segreteria del sindaco
all’assessore alle politiche educative
all’Ufficio Scolastico Regionale Lazio
alla Sirio
alla Bioristoro
L’unica risposta ricevuta, quando è stato comunicato che non sarebbero più stati acquistati i buoni pasto e quindi avvisato di non erogare più il servizio al bambino, è stata naturalmente quella della Sirio la quale, non solo continua ad erogare il servizio ma si è espressa indicando che “è il Comune che deve comunicare alla Sirio chi non usufruirà più di detto servizio”.
Ovviamente è lecito chiedersi cosa succederà tra un mese e mezzo quando, al posto della Sirio, entrerà in ballo l'altro gestore Bioristoro".