Lumachina al lago di Castel Gandolfo, Colacchi: "Non basta dire di non fare allarmismo"

Pubblicato: Martedì, 08 Agosto 2017 - redazione attualità

CASTEL GANDOLFO (attualità) - L'ex sindaco interviene sull'argomento dell'estate

ilmamilio.it

Da Maurizio Colacchi, ex sindaco di Castel Gandolfo riceviamo e pubblichiamo.

"Da un anno ho ripreso a pagaiare lungo il perimetro del nostro lago. Acqua stupenda, limpida e balneabile. Un paradiso naturale anche se con qualche problemino il più serio la perdita continua del suo livello. Con il kajak capita a volte di fare il bagno non desiderato. Mi è successo due volte, in due zone diverse, la prima a maggio dalle parti della salita dell’Acqua Acetosa e un’altra volta alla fine di giugno vicino alla cabina del Papa.

In  entrambi i casi purtroppo ho dovuto constatare che mi ero riempito di queste bolle che davano un prurito fastidioso e il loro doloroso effetto durava per più giorni. Avendo riscontrato che quest’inverno si era riprodotta una significativa fioritura di quell’alga tossica che volgarmente noi chiamiamo “alga rossa” e che si era protratta fino ad aprile inoltrato ho pensato che fosse dovuto alla loro azione urticante quanto mi era successo. Invece ho appreso che la ASL ha diramato una nota in cui specifica che questo effetto irritante è prodotto da parassiti che si trovano all’interno delle lumachine di lago.

Dove sono stato oggetto di questo spiacevole fenomeno nel lago c’era la presenza di  grossi sassi e di acqua bassa. In questi mesi, per vincere la calura e quindi con piacere, mi sono immerso dove si trova un noto stabilimento balneare e non è successo nulla. Quindi possiamo dire che si è individuata la causa e che è circoscritta in alcune zone del lago.

Però il fenomeno esiste.

Non possiamo pensare che basta raccomandare ai fruitori di cospargersi di crema e farsi subito dopo il bagno una doccia. Oltre ai turisti nel lago ci sono tantissime altre attività, la canoa, la vela, la pesca, i sub ecc. che godono di questa ricchezza naturale. Ci sono anche coloro che non possono per vari motivi permettersi di fruire di aree a pagamento per farsi la doccia. Condivido che non si devono fare allarmismi ma l’evento se persisterà e si allargherà creerà notevoli disagi non solo economici ma anche sanitari. Il Comune, la Asl, l’Arpa e l’Istituto Zooprofilattico ci hanno detto che non provoca danni alla salute, prendo atto, ma la cosa non mi tranquillizza del tutto. Da questa discussione deve essere coinvolto anche il  Parco Regionale dei Castelli. Credo che l’Ente Parco abbia tra i suoi compiti Istitutivi la possibilità di commissionare uno studio per capire se esiste in natura un antagonista che possa cibarsi di questi parassiti e combatterli fino alla loro scomparsa. Ecco, questo, senza polemiche, vuole essere un contributo che se praticabile darebbe la soluzione al quesito posto".