Grottaferrata, primi effetti della Delibera 43 su Pratone: le vie di uscita e le prospettive difficili

Pubblicato: Mercoledì, 10 Ottobre 2018 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) – Il provvedimento ha messo in moto in meccanismo difficile. In Giunta Delibera su un lotto intercluso

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Nei giorni scorsi una delibera di Giunta ha approvato a Grottaferrata l’accertamento da parte degli uffici comunali della sussistenza delle condizioni per l’utilizzo della Delibera 43 (permesso di costruire convenzionato) per un lotto intercluso in zona Pratone, quartiere già al centro di molte polemiche e dove sono in corso altri interventi edilizi. Iniziano quindi a palesarsi i primi effetti reali del provvedimento adottato dalla Giunta Andreotti in un quadro di per sé complesso.

La zonizzazione del Prg del 1972 prevede infatti due ampie zone di espansione da assoggettare a piani particolareggiati di attuazione, una delle quali localizzata nel quadrante a nord-est, ovvero Pratone. Nel gennaio del 2003, al fine di fornire risposta alle indicazioni dettate dalla Regione Lazio in sede di approvazione al vigente Prg, si adottò la deliberazione di consiglio comunale 14 inerente gli ‘Interventi edilizi nelle zone di espansione” e una successiva deliberazione, la 115, sulle ‘Norme per il riconoscimento del lotto intercluso’. Nel primo caso vennero individuato sette comparti di Minimo Intervento e furono stabilite le condizioni per consentire l’edificazione all’interno degli stessi, sulla base di Piani di Lottizzazione di iniziativa privata e/o di interventi diretti tramite rilascio di permesso d costruire. Con la stessa delibera si ridefinì la redistribuzione del verde pubblico stabilendo per le zone di espansione un indice supplementare da applicarsi a tutte le aree edificabili. Tali premesse, unite ora alle nuove deliberazioni e alle successive richieste di introduzione di nuovi insediamenti come quello di cui si è chiesto accertamento tecnico, stanno determinando un costante lavoro negli uffici di Palazzo Conti al fine di valutare e garantire determinati paletti entro cui definire la Grottaferrata che verrà.

Per quanto concerne la Delibera 43, figlia anche dello Sblocca Italia, in molti pensano che abbia di fatto scavalcato la Delibera 41 della Giunta Fontana, mettendo una parte di paese a rischio se non interverranno riflessioni d’insieme e di sostenibilità. Va detto che in questi mesi si è cercato di ridimensionare il modello di attuazione del permesso di costruire convenzionato attraverso un lavoro di discussione nelle commissioni, ma esisteva indubbiamente (cosa che non è capitata nelle dovute proporzioni) la necessità di portare tutta la vicenda in Consiglio comunale per valutare se c’era l'opportunità di redigere delle coordinate su uno strumento simile. Un'Amministrazione, infatti, non può impedire che venga usato il permesso di costruire, ma è altrettanto vero che senza delle direttive o delle regole definite è molto difficile applicarlo, ispirando una serie di complicazioni sia sulla sua reale attuazione e sia sul suo controllo.

Sta di fatto che in questo momento sul piano urbanistico Grottaferrata si trova in una sorta di bivio storico entro il quale stanno convergendo così tanti temi: dalla Delibera 41 alla 43 fino alle perimetrazioni dei nuclei abusivi e ai diritti acquisiti o ai permessi di costruire già rilasciati ed inevitabili. Il rischio di finire in una trama di accadimenti indistricabili è ad un passo. Mancando una visione d’insieme, un Prg moderno e un’idea generale di cosa si voglia fare, tra attese e dibattiti infiniti, la comunità potrebbe finire a breve dentro un circuito a due velocità: la prima che dice cosa si vorrebbe fare (ma con tempi elefantiaci), la seconda che corre spedita per conto suo edificando in qua e là.

In base a ciò ci sono delle considerazioni- fatte dagli stessi uffici di Palazzo Consoli - che tendono a ragionare sulla ‘cucitura’ di un territorio che appare oggi disegnato da troppi eventi che si sono succeduti nel tempo e senza un coordinamento. Ad esempio proprio la zona di Pratone, al centro di svariati dibattiti per il suo potenziale aumento di residenti fino a mille unità nei prossimi anni, è uno dei nodi per comprendere il futuro. Perché Pratone è Grottaferrata, ma non solo. E’ posizionato in un contesto territoriale di confine che specie sul piano della viabilità è ormai un problema anche per chi arriva da altre realtà. L’idea che sta emergendo è quella di considerare Via del Pratone una sorta di elemento di cerniera del complesso urbanistico, ma solo considerando il potenziamento del sistema viario e di completamento del Nodo di Squarciarelli, orientato a realizzare un asse tra Via di Rocca di Papa e Via Anagnina a monte del semaforo del Fosso dei Ladroni secondo gli strumenti di programmazione approvati e in attuazione di un progetto definitivo esistete agli atti d’ufficio a Grottaferrata in un quadro dunque non più disconnesso. In più in Comune è sempre in corso di ragionamento un processo di realizzazione di uno studio del sistema dei sensi di circolazione che potrebbero riguardare il triangolo della stessa Via del Pratone, Via del Seminario e Via di Rocca di Papa e traverse.

Pende inoltre un ricorso: quello intentato da due società proprio nei confronti della Delibera 43. In caso di vittoria da parte dei proponenti, tornerebbe in auge la Delibera 41. Con prevedibili ripercussioni di ordine politico e amministrativo.

Una vicenda di una complessità unica. Perché mentre si ragiona e si attendono svolte, l’edilizia fa il suo lavoro. Il sindaco Andreotti ha tenuto per sé la delega all’Urbanistica. E’ nelle sue mani il compito di risolvere politicamente e tecnicamente questo processo che somiglia a un labirinto.

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Commenti  

# grottaferratamia 2018-10-11 00:08
ma una bel PRG nuovo di zecca?
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