Pd, Bruno Astorre si candida alla segreteria Lazio. "Ripartiamo dai ragazzi. E basta liste bloccate nel partito"

Pubblicato: Martedì, 09 Ottobre 2018 - redazione politica

astorre firme1ROMA (politica) - Questa mattina l'ufficializzazione: lo sfidante è Claudio Mancini

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primi si diventa

""Ripartiamo dai ragazze e dalle ragazze". Il senatore Bruno Astorre, come ormai nell'aria da settimane e a poche ore dalla presentazione di Claudio Mancini (LEGGI) ha formalizzato, ufficializzandola, la propria candidatura a segretario del Pd Lazio.

Il senatore Pd ha consegnato le firme questa mattina nella sede del Pd regionale. "Unità e umiltà sono mancate in questi anni al partito,quindi dobbiamo porci all'ascolto dei problemi delle persone, inparticolare delle periferie, e dobbiamo tornare a essere umani - ha sottolineato Astorre -. In tutti i capoluoghi di provincia del Lazio il Pd è relegato all'opposizione. A partire da Roma, nella quale il malgoverno e la trascuratezza sono sotto gli occhi di tutti icittadini. Noi ci possiamo riscattare se con umiltà e dedizione ci rimettiamo a fianco delle persone. Non basta andare a fare una riunione nelle periferie ma bisogna avere idee, il coraggio di affrontare insieme a loro i problemi e portarli a voce alta. Partendo da un'operazione di riscatto della Capitale, senza dimenticare che il Pd si deve rimettere in cammino anche a Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina. Un partito aperto, coraggioso e radicato nel territorio".


   

Astorre ha già in mente il suo primo provvedimento in caso di vittoria: "La modifica dello statuto che consenta a iscritti e militanti di potere decidere la propria classe dirigente per tornare a contare. Noi ancora votiamo tutti i livelli del partito con le liste bloccate, pertanto chiederò una modifica che consenta agli iscritti e militanti di scegliere, con una doppia preferenza di genere, parlamentari e organi dirigenti, perché solo se il partito ripartirà dal basso sarà convincente e avrà possibilità di successo. Quindi, cambiare lo statuto perché ci sia più snellezza nelle decisioni e sia gli iscritti che i militanti tornino a contare nei momenti decisivi".

"Un Pd - ha continuato Astorre - che sappia ripercorrere la strada maestra del successo che nel Lazio è stata indicata da Nicola Zingaretti: partendo da una coalizione ampia e plurale con una leadership umile ma carismatica potremmo fare sì che il modello Lazio diventi modello nazionale".

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Anche se, in questa fase, il Pd non vive un momento di grande consenso: "Il partito nazionale sbagliò, infatti non votai quella decisione come membro della direzionale nazionale, a separare le primarie regionali da quelle nazionali: per la partecipazione e per la tensione andavano messe insieme. Ma le regole si accettano. Il 25 novembre a Roma un po' di problemi di affluenze ci saranno, anche perché con le varie candidature nazionali si sta spostando l'attenzione su quel livello e in particolare a Roma, il livello regionale è meno sentito. Comunque, più gente verrà e più festa sarà per la democrazia".

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Di certo, secondo Astorre, senatore in carica, cittadino di Frascati ed originario della piccola Colonna, non ci saranno ricadute negative sull'azione di governo di Zingaretti causate da questa fase congressuale: "Zingaretti giustamente ha palesato una sua  neutralità su questo congresso regionale. Dobbiamo preservare e valorizzare l'azione di governo, sapendo che le tensioni che inevitabilmente ci saranno non dovranno minarla".

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