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Rocca di Papa: Crestini chiede istruzioni alla Regione Lazio per demolire le antenne? Il tempo da prendere e il commissario ad acta

23-06-2017

ROCCA DI PAPA (attualità) - Nessuna ordinanza di abbattimento in vista. Ma Atripaldi è stato chiaro: "Senza l'atto il sindaco rischia l'inerzia amministrativa con tutte le conseguenze del caso"

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L'affaire antenne non finisce più, perché non fai in tempo a capire cosa è successo ieri che già bisogna leggere i fatti dell'oggi e cercare di comprendere quanto potrebbe accadere domani.

La novità di oggi è che, a quanto pare, il sindaco Emanuele Crestini - chissà se per prendere tempo o per effettiva ignoranza della materia - avrebbe scritto alla Regione Lazio per chiedere quali siano le procedure per provvedere al sequestro delle aree delle antenne e le successive pratiche per le demolizioni. Possibile?

Possibile che il sindaco che ha esultato per la sentenza dell'11 maggio del Consiglio di Stato non sappia cosa deve fare? Di fatto, la lettera - famosissima - del 12 aprile, dimostrerebbe essenzialmente che prima di una sentenza rinviata per mesi il sindaco aveva interesse non tanto a sequestrare e demolire, quanto a delocalizzare su terreni comunali le antenne.

Per - per dirla alla Mario Santoro - "capire se queste antenne valgono qualcosa" per il Comune di Rocca di Papa. Un intervento, quello di Santoro (da consigliere, non da semplice cittadino), davvero imbarazzante nei contenuti ed allo stesso tempo illuminante sulle reali intenzioni di questa maggioranza.

Ebbene: invece di procedere ad una ordinanza di demolizione sulle antenne, sulla scorta del pronunciamento del Consiglio di Stato, il sindaco pro tempore prima convoca una inutile assemblea pubblica (senza sostanza e senza potere alcuno), poi manda a monte un Consiglio comunale ed infine - a quanto pare - tenderebbe a portare ancora per le lunghe la questione chiamando in causa la Regione Lazio. Insomma: queste antenne come si demoliscono?

In Consiglio comunale a mettere alle corde il sindaco è stato il consigliere Ottavio Atripaldi (Laboratorio), fino a questo momento decisamente poco incisivo e ampiamente silente.

Stavolta invece l'ex comandante della Stazione carabinieri di Rocca di Papa è andato giù duro. Non solo chiedendo a gran voce l'ordinanza di demolizione ma anche e soprattutto minacciando un Crestini poi andato su tutte le furie di invocare i poteri sostitutivi per il Consiglio di Stato. Minacciando dunque il sindaco, in caso di inerzia, di richiedere la nomina di un commissario ad acta per l'emissione dell'ordinanza.

Ventilando poi lo spettro dell'ipotesi di omissioni in atto d'ufficio (penale) e di danno erariale previo esposto alla Procura ed alla Corte dei Conti.

Oggi, insomma, il sindaco avrebbe chiesto aiuto alla Regione Lazio. Come se si fosse insediato due settimane fa e non avesse mai fatto politica a Rocca di Papa.

I dubbi sono sospetti ormai, e la certezza che il sindaco e la sua displinata maggioranza abbiano solo intenzione (perché?) di portare ancora la questione per le lunghe appare una evidenza.

Alla faccia della salute pubblica dei cittadini.

Frame tratti dal filmato pubblicato su Facebook da "Il Segno"



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