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Grottaferrata, il Depuratore di Valle Marciana: chi garantirà sui rischi per le coltivazioni limitrofe?

04-05-2017

GROTTAFERRATA – Un'opera da 70mila utenze. I timori per un effetto negativo sulle aziende e sulle residenze. Il nuovo sindaco dovrà dare delle risposte

ilmamilio.it

Valle Marciana è una zona a rischio di potenziale inquinamento? Di questo si dovrà occupare il prossimo sindaco di Grottaferrata, una volta presa in considerazione la questione del Depuratore in fase di ultimazione, preso di mira, sin dagli inizi del suo iter, dagli ambientalisti. Un argomento saltato di sana pianta dalla stragrande maggioranza del sistema politico grottaferratese, che nel frattempo ha cambiato tre giunte e accolto due commissariamenti.

A parte qualche timida presa di posizione riguardante le cosiddette 'opere di compensazione e di garanzia ambientale', davvero in pochi, in questi anni, hanno prodotto azioni concrete. Gli unici a metterci la faccia, sul piano delle azioni legali, sono stati i promotori delle associazioni Lengheru Neru, Il Piccolo Segno e Italia Nostra. Per il resto è stato un dilagare di struzzi.

Il depuratore è stato visto dai più, infatti, come un''opera necessaria' per porre fine alla fase di precarietà di un intero territorio per ciò che concerne il sistema fognario. Rocca di Papa, Rocca Priora, Marino, Monte Compatri e persino Palestrina avranno sfogo qui, in uno degli ambiti naturali più amati dalla Grottaferrata “de 'na vota”. 40mila utenze in più, oltre le 30mila già potenziali. Sono cose che si sanno, su cui si è scritto in abbondanza senza essere troppo ascoltati poichè a Grottaferrata hanno sempre contato molto (troppo) l'urbanistica e il mattone (con tutti i suoi effetti, compreso l'abusivismo) e poco la salvaguardia dell'ambiente o lo sviluppo culturale (settori che invece potrebbero originare economia, occupazione e turismo).

Non un convegno è stato organizzato a suo tempo per illustrare tempi e modalità dell'opera, le eventuali ripercussioni sul territorio, le garanzie su aziende e residenze presenti nelle vicinanze dell'intervento. A parte le prime comunicazioni della Regione Lazio, tutti i passaggi successivi sono letteralmente passati sotto i piedi dei cittadini e sulle strade della comunità senza un momento di riflessione, di dibattito, fino a quando, sotto gli occhi di tutti, è accaduto altro. Ognuno ha potuto accorgersi di quello si stava palesando, assistendo alla compromissione di vaste porzioni di un'area di pregio. Se questo è il progresso, meglio uscirne. Non si conosce la bellezza fino a quando non ne siamo privati.

Sul Depuratore di Valle Marciana, già cinque anni fa, fu organizzato un esposto presso la Procura della Repubblica di Velletri avverso i provvedimenti di approvazione e alcune difformità – secondo i contestatori - avvenuti durante la procedura di avviamento del piano. Si tentò anche un ricorso al TAR, ma economicamente fu un ostacolo impossibile. Ora c'è il sentore che nuovi provvedimenti saranno pensati per agire legalmente contro il manufatto. In quanti aderiranno? Ma dovrà essere sopratutto il prossimo sindaco di Grottaferrata a chiarire l'intera vicenda, a dare risposte alle preoccupazioni e alle supposizioni.

Le domande, al momento, restano tutte inevase: perché nessuno ha proposto da Grottaferrata, e con convinzione, alternative al sito di Valle Marciana? Perché una volta individuata l'area non si è dato luogo ad un controllo politico e sociale costante, anche a costo di sembrare troppo scrupolosi? Che conseguenze avrà il depuratore sulle aziende limitrofe? E' vero – come denunciato anche dalle associazioni ambientaliste – che l'effetto aerosol potrebbe determinare l'inquinamento delle uve e dei prodotti coltivati?  Chi garantirà su questi effetti? E come? Saranno realizzate le opere di compensazione? E quelle per rendere esteticamente sostenibile l'opera?

Alla prossima Giunta la grave responsabilità di mettere mano al problema.



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