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Rocca di Papa: ecco il Protocollo d'intesa. Non rispettati almeno 3 punti. Altro che migranti volontari in prova... - ESCLUSIVO

31-01-2017

ROCCA DI PAPA (attualità) – Spunta il documento che l'Amministrazione comunale ha tenuto nascosto per quasi 5 mesi. E la sicurezza sul posto di lavoro era punto vincolante. Ma non solo

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Il Protocollo d'intesa ra Comune di Rocca di Papa e Prefettura di Roma per l'impiego volontari dei migranti del Mondo migliore sottoscritto il 15 settembre 2016 esiste e finalmente si può leggere. Ed entra in Consiglio comunale, trascinato per i capelli dalla minoranza.

Il documento che fino ad oggi, a 4 mesi e mezzo dalle firme, l'Amministrazione comunale ha tenuto debitamente nascosto, rivela le verità che il sindaco Crestini ed i suoi non hanno mai voluto confessare.

Quando lo scorso 27 ottobre 2016 attaccammo l'Amministrazione ed in particolare il delegato ai Migranti, Gian Luca Zitelli (oggi fortuntamente scomparso dai social e nelle dichiarazioni) denunciando che la squadretta di migranti all'opera nella piazzetta a ridosso di via Cavallotti stava lavorando senza alcuna sicurezza, eravamo pienamente nel giusto (LEGGI l'articolo del 27 ottobre). Ora anche la carta lo dice.

Chiedevamo: perché questi ragazzi, al lavoro in condizioni decisamente rischiose, devono spaccarsi la testa?

Nel Consiglio comunale del 27 dicembre, rispondendo ad una specifica interrogazione del Pd, il povero responsabile dell'Ufficio tecnico, Rocco Di Filippo scrisse che i migranti impiegati tra metà ottobre e inizio novembre "erano in prova". E che, insomma, le squadre di volontari di Mondo migliore dall'inizio del 2017 sarebbero tornate al lavoro. Da non crederci (LEGGI l'articolo del 28 dicembre).

Ebbene, vediamo cosa dice il Protocollo sottoscritto il 15 settembre dal prefetto di Roma Basilone e dal sindaco di Rocca di Papa (ne pubblichiamo solo gli stralci più interessanti).

Art. 2 - “priorità di definire percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei migranti ospitati […] anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione”.

Art 3 - Le parti concordano che le attività di cui all’art. 3 potranno essere eventualmente svolte dai cittadini stranieri che:

[…] – hanno richiesto l’adesione ad un’associazione e/o organizzazione operante nel territorio nell’ambito ospitante, secondo le regole indicate dagli Statuti e dagli atti organizzativi interni alle stesse.

Prima domanda: a quali associazioni del territorio appunto avevano aderito i migranti che hanno lavorato a Rocca di Papa nello scorso autunno tra gli squilli di tromba dell'Amministrazione comunale e in un regime al limite dell'eticamente consentito? LEGGI l'articolo del 12 ottobre

Art. 5 – Il Comune di Rocca di Papa individuerà, in sinergia con le associazioni e/o organizzazioni interessate, i servizi di volontariato che potranno essere svolti dai cittadini stranieri, avendo cura di specificare che per i migranti coinvolti saranno assicurati:

a)     La formazione necessaria […];

b)    Gli eventuali strumenti, attrezzature e dispositivi di protezione individuale per l’esercizio delle attività al fine di ridurre al minimo qualsivoglia rischio per la propria e l’altrui incolumità;

c)     Un’adeguata copertura assicurativa per responsabilità civile verso terzi di cui si farà carico il Comune di Rocca di Papa, nonché contro gli infortuni […]

d)    La dotazione, nell’ambito delle attività svolte, di idonei strumenti di riconoscimento dell’attività di volontariato.

Seconda domanda: e qui veniamo al punto. Il Protocollo prevede espressamente non solo la formazione dei migranti per il loro impiego, ma anche la fornitura dei necessari dispositivi di protezione individuale. Esatto: proprio quanto avevamo evidenziato noi nell'articolo del 27 ottobre.

Art. 7 – Per il monitoraggio della presente intesa, per la progettazione delle iniziative, per il confronto e lo scambio di informazioni, nonché per la promozione di strategie di intervento congiunte e di buona prassi è istituito, presso la Prefettura di Roma, un tavolo tecnico di coordinamento presieduto da un dirigente della Prefettura stessa.

Terza domanda: è stato attivato il tavolo previsto al punto 7? Quando si è riunito? Chi ne ha fatto parte per il Comune di Rocca di Papa?

Domande legittime per le quali, come al solito, non ci attendiamo risposte. Nello stile d'altra parte di quanto fatto dal vicesindaco Veronica Giannone in dicembre quando nessuna delle nostre 7-domande-7 venne ritenuta meritoria di replica (LEGGI l'articolo del 14 dicembre).

Sul tema nel Consiglio comunale di questo pomeriggio, come si diceva, è stata presentata una specifica interrogazione da parte della consigliera Pd Elisa Pucci.

 



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