Rocca di Papa: smascherato Crestini. Era per il "sì" referendario eccome. Ecco la prova. E il Pd2 ora che dice?
05-01-2017
ROCCA DI PAPA (attualità) - Il sindaco figura tra i firmatari del manifesto pro "sì" lanciato dalla senatrice Pd Emma Fattorini. Il Pd2 ora che dice?
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Le bugie hanno le gambe corte, si sa. Quelle politiche del sindaco Emanuele Crestini e della sua "macchina del fango", vale a dire del suo "ufficio propaganda" le hanno più corte ancora.
Proprio quel Crestini che, stizzosamente, negò informalmente e fece negare di essersi mai schierato per il "sì" refendario pensando piuttosto bene, insieme ai suoi "strateghi della comunicazione" di gettare la solita palata di fango (ed è un eufemismo) sulla nostra testata. Solo che - puff - adesso spunta la prova e facciamo un doveroso mea culpa per non averla scovata prima. Perché la prova era lì sin dal 24 novembre scorso, ovvero da 10 giorni prima del referendum Costituzionale.
INCONTRO AL BAR - Il 20 novembre Crestini ospitava nel suo bar di piazza Roma, a Frascati, l'incontro "Io cambio e dico sì" organizzato da Giuseppe Privitera e Sandro D'Orazio. Con lui, al bar, c'erano anche l'assessore Rossetti, ben due consiglieri comunali di maggioranza Zitelli e Rufini ed il delegato alla Antenne, Bruno Petrolati. Scrivemmo che questa era la prova che la maggioranza avrebbe votato "sì" al referendum (LEGGI l'articolo). Un sillogismo tanto banale (un sindaco + 4 componenti della maggioranza non sono un caso) da apparire lapalissiano per il quale, però, Crestini ed il suo staff (quello rimediato attraverso un'accurata fasulla selezione) non trovarono niente di meglio che gettare fango su ilmamilio.it. Come al solito (LEGGI l'articolo).
Nel merito, poi anche il consigliere comunale Paolo Gatta, che raramente ha brillato finora in intuizioni politiche, si lascò andare ad un commento niente male che oggi probabilmente il povero Gatta dovrebbe riconsiderare. "Abbiamo già fatto un comunicato in cui nello spirito di una lista civica lasciamo tutti liberi nel votare ciò che ritengono giusto. Ma di che parliamo, ma quale pd!! Chiacchiere da bar senza alcun fondamento che lasciano il tempo che trovano...", scrisse (LEGGI l'articolo).
TANA PER CRESTINI - Ecco spuntare la prova, sul sito web della senatrice Pd Emma Fattorini (VAI al sito). Pubblicato in data 24 novembre ecco un corposo testo: "Da Sturzo al sì - Presentazione manifesto" dove si motiva la scelta referendaria con tanto di argomentazioni storico politiche.
Chi compare tra i firmatrari? Proprio lui: il sindaco Crestini. Che è però, chiaramente, in buona compagnia: nell'elenco ci sono, pensate un po', Raffaella Taggi, Giuseppe Calicchia, Andrea Gatta e Maurizio De Santis. Vale a dire il famigerato Pd2. Tra i molti nomi figura anche quello dell'ex capo di gabinetto del sindaco di Frascati Alessandro Spalletta.
Insomma: Emanuele Crestini era per il sì referendario, eccome. Altro che chiacchiere da bar come le definì il buon Paolo Gatta.
IL PD2, I CONTROLLORI E IL "CONTROLLATO" - Quanto emerso comunque non stupisce affatto. Una considerazione sorge però spontanea. Il 20 dicembre scorso il "Pd2" (vale a dire i soliti Taggi, De Santis, Fei e via dicendo) con un duro comunicato nel quale si prende atto del ko referendario (a Rocca di Papa più amaro che altrove), in chiusura di nota scriveva "Le nostre saranno azioni di governo, vigileremo sull'operato del Sindaco (LEGGI l'articolo)".
Ebbene: come si fa a "vigilare" sull'operato di un sindaco ufficialmente "amico", la cui firma compare proprio insieme a quella di tanti componenti del Pd?
E ancora: in che modo quelli del Pd2, alla luce di quanto sopra riportato, possono ritenersi oggi rappresentanti del partito? E' normale andare a patti con quel sindaco che proprio a giugno ha vinto in contrasto col candidato ufficiale del Pd? Come fanno quelli del Pd2 a "vigilare" su una persona che è al loro fianco sulla stessa barca? Mistero dei misteri.