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Libero Grassi, l'uomo che faceva luce nell'oscurità

29-08-2016

ACCADDE OGGI - Il 29 agosto di 25 anni fa, l'omicidio dell'imprenditore che si era ribellato al ''pizzo''

La motivazione della sua medaglia d'oro al valor civile recita: ''Imprenditore siciliano, consapevole del grave rischio cui si esponeva, sfidava la mafia denunciando pubblicamente richieste di estorsioni e collaborando con le competenti Autorità nell'individuazione dei malviventi. Per tale non comune coraggio e per il costante impegno nell'opporsi al criminale ricatto rimaneva vittima di un vile attentato. Splendido esempio di integrità morale e di elette virtù civiche, spinte sino all'estremo sacrificio''.

Libero Grassi fu condannato a morte dopo la pubblicazione di una lettera dove esprimeva il suo netto rifiuto alla richiesta di pizzo dei mafiosi e proseguì il suo appello in televisione. Fu lasciato solo, come è sempre stato fatto da sempre con coloro che sono destinati al martirio. Oggi, però, il suo sacrificio è uno dei punti di riferimento della società civile che in Sicilia ha saputo rialzare la testa e riprendere in mano la sua dignità, la stessa dignità per la quale Libero Grassi morì. Difendendola ad ogni costo. Grazie al suo esempio, chi comincia oggi l'attività imprenditoriale a non è più costretto a scendere obbligatoriamente a patti con la criminalità organizzata.

Nella Palermo di 25 anni fa l'80% si piegava al volere dei boss. C'era un accordo silenzioso. Pagare tutti per pagare meno. Un compromesso senza dignità, fagocitato dalla paura. Libero Grassi si mise innanzi al popolo degli onesti facendo luce nell'oscurità, pagando in prima persona, dando sempre la faccia al nemico. A distanza di tempo è stato più forte il suo sacrificio che la mano di chi gli sparò quel giorno, privandolo ai suoi cari.

Ma la storia di Libero Grassi, sopratutto, ci insegna che è doveroso sostenere le persone di buone volontà in una nazione in cui la corruzione ha inquinato a tal punto la nostra società da non farla più funzionare.

Ci sono persone, che ci hanno raccontato una storia diversa, un'altra Italia. Non dimentichiamole.  



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