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La Lazio perfetta che non ti aspetti: è derby 4 anni dopo - VIDEO So' già du' ore della Nord

02-03-2017

ROMA (calcio) - L'andata della semifinale di coppa Italia lascia tutto aperto. Ma i biancocelesti tornano finalmente a vincere

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

L'ultima volta era stato il famigerato 26 maggio 2013: dopo di allora una fracca di batoste e qualche pareggio, amaro pure quello.

La Lazio aspetta la coppa Italia, in una delle cornici di pubblico più deprimenti di sempre (lato Nord a parte, ovviamente) per sfoderare la prestazione che non t'aspetti: si parte a contare i minuti che mancano alla fine, in attesa del gol della controparte e ti ritrovi invece, strada velocemente facendo, ad attendere un gol che arriva alla quarta palla buona: Anderson si accende per quel lampo che vale una partita, mette dentro dopo aver scambiato con Milinkovic e proprio lo slavo dai piedoni giganti in scivolata la mette dentro, sotto la Sud.

Chi si aspetta la Roma che picchia e soffoca è rimasto sugli spalti di un Olimpico mortificato dalle troppe restrizioni: stavolta, pensa, non c'è neanche il rigore salva Roma a cavare le castagne dal fuoco nel momento di difficoltà.

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E così succede che se nel secondo tempo ci si attende la reazione della squadra "più forte del mondo" è invece la Lazio dei gregari, degli stranieri, di quelli che stavolta ci mettono tutto quello che possono a menare le danze. La Roma possesso palla ed una serie infinita di cross cercando la capoccia di Dzeko che, forte, però oggettivamente poco ispirato nella serata olimpica. La Lazio ci crede: Simone Inzaghi capisce che si può provare addirittura a far male e a complicare i facili piani di conquista giallorossi. Fuori un Anderson che è rimasto all'assist dell'1-0, dentro Keita. Il colored entra indolente, non vince un contrasto, tira quasi indietro la gamba. Poi corre il minuto 78' quando si accende all'improvviso: scatto in profondità, gli avversari non lo prendono, alza la testa (?!) e mette al centro dove Immobile sapeva dove mettersi per infilarla dentro.

Qui i quasi 20 minuti finali più lunghi: la Roma mette il piccolo Faraone e il Capitano. Che però è un'ombra sbiadita che vaga per il campo negli ultimi 10 minuti di un derby scritto.

Il 4 o 5 aprile sarà un altro capitolo, un'altra storia. Ma almeno la Lazio si gode questa di vittoria e tira dritto. Il resto si vedrà.

PAGELLE

Strakosha 6,5 - C'è quando ci deve mettere la zampa o uscire, sia basso su Salah che alto in qualche occasione

Bastos 7 - Parte faticando ma poi diventa il dominatore dell'area dove la Roma continua a mettere dentro cross per la testa di Dzeko.

De Vrij 7 - Insieme al compagno di reparto butta la palla il tribuna senza grosse remore. Serve come il pane.

Wallace 7 - Doveva farsi perdonare per la follia del derby di campionato. Non è un fenomeno ma ci mette tutto quello che può.

Basta 6,5 - Gara attenta e di ordine. Sbaglia poco nonostante in un paio di occasione gli avversari gli scappino.

Parolo 6,5 - Fosse finita dentro la legnata alla mezzora del secondo tempo sarebbe stata una prestazione eccezionale. Peccato per il gialo che lo esclude dalla sfida di ritorno. Mancherà tantissimo.

Biglia 6,5 - Fatica a prendere il ritmo ma poi prende tempi e personalità. La qualità della Lazio, complessivamente non stellare, passa per i suoi piedi.

Milinkovic 7,5 - Sembra fuori partita, poi entra nella sfida e lascia il segno. Per il gol ma anche per una prestazione maiuscola. (dal 46' s.t. Murgia sv).

Lukaku 7 - Corre come un dannato che quando Inzaghi gli concede il riposo anticipato quasi ti viene voglia di non toglierlo. Sulla fascia destra mette in difficoltà la Roma perché pur con tecnica a volte discutibile c'è sempre (dal 35' s.t. Crecco 6 - Per lui un quarto d'ora da combattente a stringere i denti).

Felipe Anderson 6,5 - Basta l'assit del vantaggio per segnarlo sul taccuino? Alla prova dei fatti basta e avanza. Ma si potrebbe pretendere maggiore presenza in campo. (dal 22' s.t. Keita 7 - Sembra stanco già dopo 10 secondi: tira indietro gamba e voglia. Poi si ricorda che sa fare male: e fa malissimo),

Immobile 8 - Infaticabile, infinito. Tiene sulle spalle il peso dell'intero reparto e non si tira mai indietro andando sempre a rincorrere il pallone e mettendo in difficoltà la traballante difesa della Roma. Il gol è la ciliegina sulla prestazione, è la speranza di di ribaltare una sentenza finale che prima di ieri sera sembrava inevitabile.

A disp.: Adamonis, Vargic, Hoedt, Spizzichino, Luis Alberto, Mohamed, Djordjevic, Lombardi.

All. Inzaghi 8 - Li mette in campo come meglio non potrebbe: se la Roma fatica è soprattutto merito suo. Sta meritando fino in fondo il suo posto in panchina.



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