I biancocelesti con il #KloseDay salutano Miro: un grande campione e un grande uomo

15-05-2016

LA VOCE BIANCO CELESTE - Storia di una leggenda dentro e fuori dal campo.

Il Mamilio Giovani

Non sta andando come vorrebbero i biancocelesti che chiudono il primo tempo con il punteggio di 3 a 1 per la fiorentina, ma oggi 15 maggio, per la squadra di Mister Inzaghi è un giorno storico: Miroslav Klose, sta disputando la sua ultima partita con la maglia della Lazio e i tifosi biancocelesti sono in procinto di rendere omaggio a questa leggenda definendo la data odierna come il #KloseDay. Ma chi è questo Miroslav Klose ?

Miroslav Josef Klose nasce a Opole (Polonia) il 9 giugno 1978, ma già all’età di 8 anni si trasferisce in Germania , a Kusel, da qui inizia ad appassionarsi al calcio, dopo anni di gavetta nelle giovanili di un club locale. Nel 1998 inizia la sua carriera all'Homburg, che militava nell’equivalente Lega Pro italiana, ma già nella stagione successiva viene prelevato dal Kaiserslautern che lo fa esordire nella Bundesliga. L’anno successivo c’è il vero e proprio consacramento con l’esordio in Coppa UEFA e la prima chiamata nella nazionale tedesca.

Dopo 4 stagioni nelle file del Kaiserslautern, nell’estate del 2004, viene comprato per 5 milioni dal Werder Brema, nella seconda stagione vince il suo primo titolo di capocannoniere, con 25 gol in 26 partite, e trascinando la squadra di Brema al secondo posto. Dopo il mondiale del 2006 si è riscontrato un forte interessamento dei top club europei e il Werder è riuscito a tenerlo soltanto per un altro anno prima di cederlo, nel 2007, al Bayern Monaco per 15 milioni di euro. Con la maglia del club bavarese vince due campionati(2007-2008,2009-2010), una coppa di lega(2007), due coppe di Germania(2007-1008,2009-2010) e una supercoppa di Germania(2010), segnando 53 reti in 150 gare.

Nel 2011 firma un contratto biennale con la Lazio, l’Esordio assoluto con la maglia biancoceleste arriva il 18 agosto 2011, nella partita di andata del play-off di Europa League contro i macedoni del Rabotnički , nella quale realizza un gol e tre assist. Il 9 settembre 2011 c’è il suo esordio in Serie A contro il Milan in cui segna la sua prima rete nel massimo campionato italiano. Ricordo ben più dolce ai tifosi capitolini è quel gol segnato al minuto 93’ nel derby del 16 ottobre 2011 con cui sancisce il definitivo 2-1.Con la maglia della Lazio segna 62 gol in 170 apparizioni, queste 170 presenze fanno si che la Lazio sia la squadra con cui il tedesco abbia giocato di più.

Nel suo periodo di permanenza biancoceleste stabilisce i suoi due grandi record, ma entrambi con la maglia della nazionale. È con il gol segnato il 6 giugno 2014 contro l’Armenia, che Miro supera Gerd Muller, nella classifica dei bomber più prolifici con la maglia tedesca. Nello stesso anno, con il gol nella partita del primo turno del mondiale eguaglia il record di Ronaldo per marcature nella Coppa del Mondo FIFA (15) e nella semifinale contro il Brasile padrone di casa supera il record diventando il miglior marcatore della competizione.

Il 26 settembre 2012 segna una rete di mano ma confessa prontamente l'accaduto all'arbitro, questo gesto viene subito elogiato dal presidente della FIFA Joseph Blatter in seguito, il 17 ottobre la Fiorentina lo annuncia vincitore del Cartellino Viola. Proprio per questo gesto di fair-play Il calciatore dimostra che la grandezza di una leggenda del calcio mondiale, oggi dopo il fischio finale della partita tra Lazio e Fiorentina, la serie A perderà un grande campione e un grande uomo.

*Articolo scritto da uno studente della 4G dell'Istituto Fermi