CASTELLI ROMANI - Andata perduta metà dei raccolti di kiwi, susine e ciliegie. Compromesso l'indotto degli imbottigliatori delle Cantine sociali.
"Il bilancio dei danni e' pesantissimo. Vigneti, piantagioni di kiwi, frutteti, ortaggi. Una vera e propria caporetto per la nostra agricoltura. E dire che non abbiamo ancora finito il monitoraggio sul territorio e i sopralluoghi nelle aziende. Un colpo cosi' duro proprio non ci voleva". E' Elvino Pasquali, segretario di zona della Coldiretti dei Castelli Romani e Roma Sud, a commentare, con parole amarissime alle agenzie, quanto accaduto nei giorni scorsi a causa del crollo delle temperature.
Gli effetti del ciclo di gelate che ha raggiunto il culmine nella notte tra venerdì e sabato scorsi sono stati devastanti. Bruciate gemme e fioriture primaverili. Un intero patrimonio agricolo di primissimo valore e di assoluta qualità è andato compromesso. Il Senatore Bruno Astorre ha chiesto, nelle scorse ore, lo stato di calamità (leggi l'articolo)
La sostanza dei danni, pur variando a macchia di leopardo, è rilevante, da Colonna a Frascati, Velletri, da Lariano a Marino, Lanuvio, Ciampino fino a Ardea e Nettuno. La perdita di raccolto e' stimata intorno al 50, anche 60%.
I vitigni più colpiti sono il Cacchione, vanto di Nettuno e quelli della tradizione vitivinicola romana come Malvasia di Candia e Trebbiano, ma anche Montepulciano, Syrah e Merlot. Le conseguenze saranno nefaste per l'indotto degli imbottigliatori e delle cantine private e sociali. Nel bilancio, inoltre, non sono ancora stati introdotti tutti i danni subiti dai frutteti.
Coldiretti ha Invitato i titolari delle aziende danneggiate a produrre presso gli uffici dei rispettivi comuni di residenza l'autocertificazione dei danni subiti, importante per ottenere i risarcimenti in caso di accettazione della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità. Gli sportelli della stessa Coldiretti sono a disposizione per ogni attività di consulenza e assistenza
Coldiretti attendeà un'altra settimana per quantificare la reale portata degli effetti sui pescheti, mentre già si puo' dire addio almeno alla metà dei raccolti di susine, kiwi e ciliegie. Davvero un brutto colpo ad un settore fondamentale del territorio.