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''Contro i 106 licenziamenti alla Fiorucci''. Il PC dei Castelli romani a fianco dei lavoratori

06-01-2017

La comunicazione dell'organizzazione

''Si apre lo stato di crisi alla Fiorucci, lo storico salumificio di Pomezia (Roma) acquisito nel 2011 dalla multinazionale Campofrio Group. 

L’azienda ha avviato il 4 gennaio 2017 una procedura di licenziamento collettivo per 106 addetti su 497. 
Intenzione della società è quella di esternalizzare alcune lavorazioni: tutto il personale del reparto confezionamento salami (27 addetti) risulterebbe completamente in eccedenza, 48 lavoratori verranno "tagliati" dalle altre attività di fine linea produttiva (movimentazione, scarico e resi), 3 dal depuratore, 4 dagli addetti alla prezzatura, 16 dai reparti produttivi, 8 dal magazzino e dalla logistica.

Queste decisioni sono diretta conseguenza delle norme “criminali” approvate da Renzi e dal suo governo targato PD con il Jobs Act che, autorizzando forme di schiavitù del lavoro (voucher, tutele crescenti, licenziamenti facili, abolizione dell’articolo 18, ecc.), mettono in seria difficoltà e fuori mercato le aziende storiche, più strutturate e con il lavoro più tutelato.

L’obiettivo della Confindustria e del PD era assolutamente chiaro: spazzare via tutte le tutele conquistate dai lavoratori negli ultimi decenni.

In linea con la filosofia di Renzi e Poletti sul lavoro, l’attacco della multinazionale Campofrio Group sui diritti dei lavoratori della Fiorucci è totale. Prima l’azienda ha disdettato pochi mesi fa “in modo unilaterale” tutti gli accordi sul salario integrativo concordato negli ultimi 30 anni con i lavoratori, poi ha riassorbito l’ultimo aumento salariale previsto dal rinnovo del contratto nazionale ed ora siamo passati alla fase dei licenziamenti (prima 106, poi chissà quanti altri).

Pensare di affrontare singolarmente le singole vertenze (Almaviva, Ecotech, ecc.) è un’ottica miope e assolutamente perdente.

Come ha già dimostrato il popolo italiano nel referendum costituzionale, vanno spazzate via le politiche padronali e antipopolari del governo Renzi, del PD e della Confindustria, cancellando in primis le norme “criminali” del Jobs Act. 

Il Partito Comunista dei Castelli Romani sarà a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiorucci nella difesa dei posti di lavoro e dei diritti sul lavoro. 

Resistere, resistere, resistere.



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