Grottaferrata: caos nel Pd. Il nodo Primarie e quello del simbolo. Col resto della possibile coalizione in finestra
24-02-2017
GROTTAFERRATA (politica) - L'incontro di ieri sera invece di spianare le difficoltà ha fatto emergere gli schieramenti e i due scogli. Sulla candidatura è scontro tra Bertuzzi (che non mollerà) ed Inteccialagli: con terzi possibili protagonisti pronti a... godere
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Un incontro di "coalizione" decisamente animato che ha finito con l'incagliarsi contro i due scogli della vicenda: le Primarie, ovvero la leadership del gruppo (leggasi: candidato sindaco) e la presenza dei simboli politici. Mica cosette da scherzare.
Un incontro, svolto nella sede Pd di via Isonzo che alla fine si è scoperto essere solo interlocutorio. Entro 7, al massimo 10 giorni, i nodi vanno sciolti anche perché il tempo stringe. Anzi è strettissimo già oggi.
La scena è frastagliata e la platea di invitati ieri sera, alla presenza del segretario cittadino Marcello Moretti e del delegato provinciale Marco Catalini (lo stesso chiamato a sbrogliare anche la matassa del Pd di Rocca di Papa, due belle gatte da pelare) era di quelle ampie. Insieme al Pd, che però mancava nei due pezzi da 90, ovvero Stefano Bertuzzi e Danilo Intreccialagli ma presentava tra gli altri anche Silvia Franzoso e Gianfilippo Coromaldi, c'erano i Moderati rappresentati quasi in toto dai vari Roberto Testi, Andrea Grebello, Paolo Loria e Fabrizio Santarelli (LEGGI il loro comunicato stampa di oggi), c'era l'ultimo soggetto politico comparso sulla scena, "Laboratorio", con Francesca Maria Passini (LEGGI il comunicato di oggi), c'era l'Ncd con gli inaffondabili Elio Addessi e Gabriella Sisti (l'altro ieri rinominata assessore a Ciampino, dopo esserlo stato nei primi mesi a Grottaferrata con Fontana), c'erano rappresentanti sparsi di Udc e Forza Italia.
Può questo squadrone convergere in unico soggetto politico?
Difficile davvero.
PRIMARIE - Inutile girarci intorno. Bisogna decidere un candidato sindaco di sintesi. Che non c'è. Perché Stefano Bertuzzi, di cui il segretario Moretti è espressione e che ha in mano una maggioranza bulgara delle tessere del circolo Pd di Grottaferrata (ovvero ha in mano il simbolo) stavolta per nulla al mondo è disposto a rinunciare alla candidatura. E perché Intreccialagli, tirato per la giacchetta dagli ex repubblicani e da quella parte del Pd che su Bertuzzi proprio non vuole andare (tra questi i vari Alessandro Broccatelli, Vincenzo Antonelli e la citata Silvia Franzoso), ora è in ballo e deve ballare.
La proposta rilanciata è quella di Primarie: scontro che il Pd, a livello castellano, sta evitando in tutti i Comuni considerata la pessima riuscita del 2014 (i casi di Marino e Frascati gridano ancora vendetta) ma che a Grottaferrata si cerca ancora di rilanciare. Gli unici ad essersi detti pronti a praticare questo percorso - probabilmente disposti al fianco di Bertuzzi - sono quelli dell'Ncd.
Ci sono ora pochi giorni per capire come finisce.
I SIMBOLI - C'è l'altro scoglio: quello del simbolo del Pd. Perché tutti - Forza Italia per prima - al fine di favorire l'ampiezza della possibile coalizione sono pronti a rinunciare ai loro "cappelli", ma per il Pd - soprattutto in questo momento - la questione è diversa. Catalini non sembra essersi ancora espresso nel merito ma insomma non c'è grande entusiasmo nell'esporsi a togliere il simbolo.
E se lo stesso venisse trattenuto da Bertuzzi e gli altri lasciati a cercare un accordo? Scenario possibile.
La certezza è una, ovvero che in particolare nel Pd - che mai in questi anni ha risolto i problemi interni ed è comunque redute da una consiliatura di bassissimo tono - è tutto un grande caos. E non è detto che il Pd di oggi sia soggetto imprescindibile. Anzi.