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Terremoto, sicurezza scuole e ordinanze. Il caso Monte Compatri: 5-DOMANDE-5 a De Carolis

19-01-2017

MONTE COMPATRI (attualità) - Prosegue la reticenza dei sindaci a comunicare l'effettivo stato di sicurezza dei plessi scolastici. Meglio gli insulti che la verità?

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Fare il sindaco di questi tempi è uno dei mestieri più difficili perché non solo impone di prendere decisioni spesso senza avere un soldo in cassa, ma perché espone alla feroce critica dei cittadini. Anche fare il giornalista è mestiere complicato, soprattutto in questi tempi.

Quanto accaduto ieri a seguito delle serie di violente scosse di terremoto verificatesi in Centro Italia ed avvertite con sgomento anche ai Castelli romani, è esemplare (LEGGI l'articolo).

Al termine di una giornata frenetica e difficile, ai Castelli romani sono stati 4 i Comuni che hanno disposto la chiusura delle scuole per oggi: Frascati, Rocca Priora, Monte Compatri e limitatamente ad un solo plesso, Colonna. Fuori dai Castelli romani scuole chiuse oggi anche, tra gli altri, a Cave, Valmontone, Zagarolo, Palestrina. Scuole chiuse, addirittura fino a venerdì 20, anche a Gallicano nel Lazio.

Ma attenzione.

Il caso di Monte Compatri deve far riflettere ed impone di guardare le cose da un'angolatura distinta.

LA MAMMA - Ieri pomerigio, una mamma di Monte Compatri che ha i suoi figli nelle scuole comunali cittadine, ha chiesto al sindaco Marco De Carolis: "Le nostre scuole sono sicure? Se lo sono, perché evacuare e tenerle chiuse?" - LEGGI l'articolo

Il sindaco, invece di evitare la polemica su una domanda più che legittima, forse stanco per una giornata oggettivamente impegnativa, ha preso la cosa di petto, come spesso gli succede.

LA RISPOSTA - La risposta alla mamma è stato un concentrato di vetriolo (LEGGI l'articolo) che ha peraltro gettato molto fumo negli occhi mancando ovviamente di rispondere nel merito completo della questione.

De Carolis avrebbe potuto (dovuto?) rispondere semplicemente così: "Cara signora comprendo le sue ragioni e i suoi legittimi dubbi ma sono convinto di aver preso, sentiti i tecnici, la miglior decisione possibile per i nostri figli". Avrebbe fatto un figurone.

E invece no. De Carolis ha scelto lo scontro frontale, che è una delle sue specialità. Il sindaco ha accusato la mamma di non metterci la faccia, la nostra testata di fare sterili polemiche (siamo abituati) ed il tutto si è risolto in una claque sotto il post che il sindaco ha pubblicato sul suo profilo Facebook. Quasi tutti schierati al fianco del primo cittadino in questa "battaglia", i pochi contrari sono stati zittiti come si conviene con i modi da "social" che ben si conoscono.

Il tutto, a pochi mesi dalle elezioni Comunali, è forse servito al sindaco per "pesarsi" e per ottenere un'alzata di scudi che ha visto una sessantina di fedeli e fedelissimi rispondere all'appello.

Nel merito è bene rimarcare che chi ha offeso e dunque diffamato gravemente (LEGGI l'articolo) dovrà assumersi le proprie responsabilità.

DOMANDE - Veniamo al sodo. Il 7 luglio del 2011 la Regione Lazio sul proprio Bollettino ufficiale n. 25 pubblicava, in allegato, un lungo ma affatto esaustivo elenco di edifici pubblici per i quali era stata eseguita verifica sismica e per i quali era stato definito l'Ir (indice di rischio sismico), parametro che definisce l'effettivo stato di sicurezza dell'edificio (LEGGI l'articolo). Purtroppo, proprio nella parzialità dell'analisi effettuata, se figuravano molti edifici - ad esempio - di Frascati e Marino, nell'elenco non erano riportati gli edifici pubblici di Monte Compatri.

Sulla scorta di quel documento, ed anzi ben prima, la nostra testata ilmamilio.it chiese pubblicamente a tutti gli amministratori castellani di mostrare i documenti: ovvero comunicare qual era in sostanza lo stato di sicurezza sismica degli edifici pubblici (scuole, caserme, municipi, musei, palestre, locali vari) dei propri Comuni (LEGGI l'articolo del 30 agosto 2016).

L'unico amministratore che ebbe il coraggio di rispondere al nostro appello fu il commissario straordinario di Frascati, Bruno Strati, che il 7 ottobre scorso presentò i dati in un incontro pubblico presso la scuola media di via D'Azeglio (LEGGI l'articolo del 7 ottobre 2016). Il quadro non fu esaltante: la stima è che, nonostante gli interventi via via eseguiti, partendo proprio dal famoso elenco del Bollettino regionale, per adeguare sismicamente le scuole di Frascati servono 20 milioni. E' probabile dunque che proprio sulla scorta di quel puntuale check-up eseguito in settembre dopo la scossa del 24 agosto ad Amatrice (e circondario), il commissario Strati abbia disposto la chiusura di tutte le scuole di Frascati per oggi. Magari ponendo maggiore attenzione stavolta anche alle strutture private.

Veniamo alle 5-domande-5 per il sindaco De Carolis. Semplici e dirette.

1. Qual è l'indice di rischio sismico di scuole ed edifici pubblici di Monte Compatri (Ir), se esiste?

2. Quali interventi di miglioramento e/o adeguamento sismico sono stati effettuati in questi anni?

3. Quando e come il Comune di Monte Compatri ha richiesto fondi per questi interventi?

4. Perché l'ordinanza emessa ieri è stata circoscritta alle sole scuole e non a tutti gli edifici pubblici (domanda posta anche ai sindaci di Rocca Priora, Colonna e al commissario di Frascati)?

5. E' possibile visionare le relazioni delle verifiche effettuate dai tecnici in occasione della precedente crisi sismica, quella di ottobre e magari confrontarle con quelle redatte in queste ore?

Raramente alle domande che abbiamo posto agli Amministratori abbiamo avuto risposta, purtroppo. E questo, sinceramente non svilisce il nostro mestiere ed anzi ci convince ad andare avanti.

Stavolta non ci attendiamo esiti differenti, ma mai dire mai.



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